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MOZEZ – Intervista al cantante giamaicano

MOZEZ – Intervista al cantante giamaicano

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In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Looking At Me”, ho intervistato Osmond Wright, alias Mozez, cantante, cantautore e produttore di origine giamaicana ma di base a Londra.

Ciao Mozez, prima di tutto benvenuto sulle pagine di Tuttorock, la prima domanda che faccio a tutti è come hai vissuto il periodo di quarantena e come stai vivendo questo riavvio globale?

Sono stato fortunato nel trovarmi a Roma all’inizio del virus. La mia compagna è qui in Italia e io sono qui da marzo. È una nuova esperienza per tutti, quindi ho sofferto tutte le emozioni come tutti gli altri. Sono un ottimista per natura, quindi credo che ci stiamo dirigendo verso tempi migliori.

Il mondo dell’intrattenimento sta gradualmente ripartendo, tuttavia ci sono molti artisti qui in Italia, quelli che non appartengono al mainstream, che stanno soffrendo economicamente, ci sono anche alcuni club che non sono più in grado di riaprire, com’è la situazione a Londra?

I musicisti stanno lottando universalmente non solo in Italia o nel Regno Unito. Dobbiamo trovare nuovi modi per creare, distribuire e pubblicizzare noi stessi. In verità il business della musica è in costante declino da oltre un decennio o più, poiché i governi non prendono ancora sul serio il nostro settore, anche se esso genera un sacco di entrate.

Il tuo nuovo singolo “Looking at me” è appena stato pubblicato, come è nata quella canzone, qual è stata la tua fonte di ispirazione?

Non posso darti un momento particolare di ispirazione in quanto eravamo solo tre amici (Mozez, Ben Barson e Tony White – ndr) seduti a scrivere una canzone, queste parole e questa musica non sono venute solo da me, è il lavoro di tre persone che provano idee ed emozioni.

So che questo singolo anticipa un album, quando uscirà?

Vorrei dirti una data con certezza, ma stiamo ancora guardando all’evoluzione del Covid 19. Il mese previsto è ottobre ma potrebbe cambiare.

Le altre canzoni saranno sempre su territori pop soul con riferimenti agli anni ’80 e ’90?

Le canzoni non sono specifiche per genere o periodo di riferimento. Ho scritto le canzoni con le persone intorno a me e ho dato loro il miglior feeling possibile.

Sei nato in Giamaica e poi ti sei trasferito in Europa, a Londra, perché nel 2020 sentiamo ancora parlare di razzismo? La speranza di tutti è che quella parola scompaia per sempre, ci credi?

La bellezza di noi è che tutto ciò che chiamiamo diventa ciò che diciamo. La luna è la luna se non la chiamiamo luna? Tutto quello che dobbiamo fare è smettere di chiamarci come bianchi o neri e il problema è risolto. La verità è che creiamo ciò che vogliamo in modo da poterlo facilmente annullare.

È possibile lavorare nella musica in Giamaica o se si vuole intraprendere questa carriera è necessario trasferirsi negli Stati Uniti o in Europa?

Ci sono molti grandi musicisti in Giamaica che non hanno viaggiato in America o in Europa. È vero che per un pubblico più ampio devi venire in Europa o andare in America, ma non tutti desiderano un pubblico più ampio. Alcune persone sono felici di raccontare storie lì alle città locali.

Hai iniziato a cantare in un gruppo gospel, quanto è stata importante questa esperienza per la tua formazione come cantante?

Molto importante, in modo molto significativo, ti aiuta a sintonizzarti sul tuo io interiore dandoti un senso naturale di cura e uno scopo.

Hai anche fatto parte di un importante progetto musicale riguardante la musica elettronica e il trip hop, gli Zero 7, cosa ti ha dato quell’esperienza?

Quello negli Zero 7 è stato un grande momento della mia vita e mi ha portato a un pubblico più vasto e di questo gli sono grato. È stato anche fondamentale per la mia comprensione della musica che creo ora.

10 anni fa hai fondato la tua etichetta discografica, la Numen Records, ci sono più difficoltà o soddisfazioni nella gestione di un’etichetta indipendente?

Ci sono sia difficoltà che soddisfazioni nel gestire la tua etichetta. Ti rendi presto conto che senza promozione, indipendentemente da quanto sei bravo, il tuo disco può morire prima che venga ascoltato. Ti rendi anche conto che non è necessario vendere milioni di dischi per guadagnarsi da vivere.

Come sono i tuoi rapporti con il mio paese? Di recente ho intervistato Mari Conti, con cui collabori, hai altri progetti in vista qui?

L’Italia mi ha trattato molto bene finora e mi piace. Il cibo è fantastico, il meteo mi si addice molto e finora ho incontrato persone meravigliose. Per quanto riguarda i progetti, ho lavorato con Filippo Clary dei Gabin, Mari Conti, Wa music e Giacomo Bondi e sto lavorando su alcuni altri progetti.

Hai già realizzato i tuoi sogni musicali o ce n’è uno in particolare che vorresti realizzare?

Non credo che il mio sogno musicale possa mai essere realizzato poiché ho desideri musicali impossibili.

Una curiosità, perché hai scelto il nome d’arte Mozez?

Ho risposto a questa domanda giusto un paio di volte (ride – ndr).

Veniva dalla musica che amavo da bambino, Motown, da cui ho preso il Mo e ho giocato con alcune parole dalle quali ho ottenuto Zez come in Zenith.

Una volta migliorata la situazione globale, andrai in tour? Canterai anche in Italia?

Mi piacerebbe organizzare un tour, speriamo di poterlo fare all’inizio dell’anno prossimo.

Grazie mille, vuoi dire qualcosa ai lettori di questa intervista?

Apprezzo la tua intervista e voglio dire grazie al popolo italiano per il fatto che supporta la mia musica. Grazie! (in italiano – ndr)

MARCO PRITONI

**ENGLISH VERSION**

On the occasion of the release of the new single “Looking At Me”, I interviewed Osmond Wright, aka Mozez, Jamaican-born and London-based singer, songwriter, and producer.

Hello Mozez, first of all welcome on the pages of Tuttorock, the first question I am asking everyone is how did you live the quarantine period and how are you experiencing this global restart?

I was fortunate to be in Rome at the beginning of the virus. My partner is here in Italy so I have been in Italy since March. It’s a new experience for everyone so I suffered all the emotions everyone else had. I am an optimist by nature so I believe we heading in to better times.

The world of entertainment is gradually starting up again, however there are many artists here in Italy, those who are not mainstream, who are struggling economically, there are also some clubs that are no longer able to reopen, how is the situation in London?

Musicians are struggling universally not only in Italy or the UK.  We have to find new ways to create distribute and publicizes ourselves. In truth the music business have been in steady decline for over a decade or more now as governments still don’t take our industry seriously even though it brings in lots of revenue.

Your new single “Looking at me” has just been released, how was that song born, what was your source of inspiration?

I can’t particularly give you a moment of inspiration as it was just three friends (Mozez, Ben Barson and Tony White – Editor’s Note)sitting down and writing a song these words and music are not mine alone it’s the work of three people ideas feeling and emotions.

I know this single anticipates an album, when will it be released?

I would like to tell you a date but we are still watching the Covid 19 weather. The projected time is October but this could change.

Will the other songs always be on pop soul territories with references to the 80s and 90s?

The songs are not genre or time specific I wrote the songs with the people around me and gave the songs the best feeling I could.

You were born in Jamaica then you moved to London in Europe, why in 2020 do we still hear about racism? Everyone’s hope is that that word will disappear forever, do you believe in this?

The beauty about us is that anything that we name becomes what we say it is. Is the moon the moon if we don’t call it the moon. All we need to do is stop calling each other black or white and the problem is solved. The truth is we create what we want so we can easily un-create it.

Is it possible to work in music in Jamaica or if one wants to do this career is it necessary to move to the USA or Europe?

There are lots of great musician in Jamaica who have not travelled to America or Europe. It’s true that for a wider audience you need to come to Europe or go to America but not everyone desires a wider audience. Some people are happy telling there stories to the local town.

You started singing in a gospel group, how important was that experience for your training as a singer?

Very important most significantly it helped to tune you to your inner self giving you natural sense of care and purpose.

You were also part of an important musical project regarding electronic music and trip hop, Zero 7, what did that experience give you?

Zero 7 was a great time in my life it brought me to a wider audience for which I’m grateful. It was also fundamental to my understanding of the music I create now.

10 years ago you founded your own record label, Numen Records, are there more difficulties or satisfactions in managing an independent label?

There are both difficulties and satisfaction in running your own label. You quickly come to realize that without promotion regardless of how good you are your record can die before its heard. You also realize that you don’t need to sell millions of records to make a living.

How is your relationship with my country? I recently interviewed Mari Conti, with whom you collaborate, do you have other projects planned here?

Italy has been treating me very well so far and I am liking it. The food is fantastic love, weather suits me a lot and I’ve met some beautiful people so far. Regarding projects I’ve worked with Filippo Clary of Gabin, Mari Conti, Wa music and Giacomo Bondi working on a few more connections.

Have you already realized your musical dreams or is there one in particular that you would like to come true?

I don’t think my musical dream can ever be realized as I have impossible musical desires.

A curiosity, why did you choose the stage name Mozez?

Get this question a few times (he laughs – Editor’s Note).

It came from the music I loved as a kid Motown which I took the Mo from and played around with a few words to get Zez as in Zenith.

Once the global situation improves, will you go on a tour? Will you also come to Italy?

Would love to get a tour going hopefully we can arrange it for early next year.

Thank you very much, do you want to say something to the readers of this interview?

I do appreciate your interview just to say thanks to the Italian people for supporting my music. Grazie!

MARCO PRITONI