MOTORPSYCHO – Intervista a Bent Sæther
In occasione dell’uscita del nuovo album “Kingdom Of Oblivion”, prevista per venerdì 16 aprile su etichetta Stickman Records, ho avuto il piacere di intervistare Bent Sæther, cantante e polistrumentista dell’alternative rock band norvegese Motorpsycho, fondata nel 1989.
Ciao Bent, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, come stai?
Tutto bene qui. Un po’ annoiato a causa delle restrizioni e della mancanza di concerti, ma… non va troppo male, sai, scriviamo, proviamo, registriamo, ma mi mancano molto i concerti!
Il 16 aprile il vostro nuovo album “Kingdom Of Oblivion” uscirà pochi mesi dopo l’uscita del precedente “The All Is One”. Il vostro album precedente è stato il primo a non essere accompagnato da un tour, com’è stato per te non poter vedere direttamente la reazione del pubblico al nuovo album?
Molto inusuale! Ovviamente anche frustrante ma… il feedback che abbiamo ricevuto sui social media e online è stato enorme, quindi abbiamo ben chiara l’accoglienza dell’album. Ma è stato strano non andare in tour e sentire le canzoni là fuori, le nuove canzoni cambiano il modo in cui percepisci quelle più vecchie e viceversa, quindi quel processo è stato sospeso. La cosa buona è che potremo suonare musica “nuova” proveniente da due album una volta che torneremo in tour!
Quando sono state scritte e registrate le canzoni di questo nuovo album?
La maggior parte di esse è stata scritta in concomitanza con il materiale presente su TAIO (The All Is One – ndr), ma alcune sono un po’ più recenti. Molti dei brani di KoO (Kingdom Of Oblivion – ndr) sono stati registrati in Francia insieme ai lati 1 e 4 di TAIO, quindi si tratta di materiale pre-covid. Abbiamo pensato che quel materiale fosse abbastanza diverso da TAIO tanto da meritare di stare da solo e l’abbiamo tenuto da parte: i testi, in un certo senso, non rientrano nei parametri di The Gullvåg Trilogy, e così anche la musica, almeno nelle nostre teste! I brani più recenti sono stati registrati al Kommun’, il nostro studio/sala prove a Trondheim, poi tutto è stato mixato da Andrew Scheps. A noi sembra una buona miscela di grandi riff “grezzi” e cose più piccole, folk, e tutto si amalgama perfettamente insieme creando uno strano mood in stile primi anni ’70: “heavy psych”!
Una curiosità, come nasce solitamente una vostra canzone, da un riff, da una jam session o dipende dai casi?
Non abbiamo format o procedure, quindi per noi va bene ogni cosa! A volte io o Snah (Hans Magnus – ndr) scriviamo e creiamo un demo abbastanza definito prima di condividerlo con i ragazzi, altre volte scopriamo e sviluppiamo cose insieme, compresi tutti gli altri punti che stanno nel mezzo! La parte importante è non “giudicare” il materiale prima di aver finito di lavorarci: potrebbe non essere proprio quello che si sperava all’inizio, ma è lì per un motivo. Una canzone è un dono delle Muse e non dovresti mai essere ingrato nei loro confronti dissacrando il tuo stesso lavoro.
Quando hai ascoltato questo nuovo album per la prima volta, che io ritengo bellissimo come tutti i vostri dischi, sei rimasto totalmente soddisfatto del tuo lavoro?
Beh, non si è mai soddisfatti, penso sia così anche per te, vero? Come per te (e grazie, a proposito!), a noi questo disco è sembrato davvero ben assemblato, e avverto che sia il flusso dell’intero album che i singoli pezzi sono pienamente realizzati e completi, quindi non posso dire di essermi perso qualcosa e mai ho pensato che qualcosa non andava, ma … vorrei aver suonato quella nota invece di quella in quel punto, e vorrei che avessimo messo delle voci di sottofondo su quella linea, e così via: troverai sempre cose che avresti potuto e voluto fare diversamente. Ma questi sono tutti dettagli più o meno rilevanti a cui solo noi penseremo. Almeno spero!
Tomas Järmyr è il vostro batterista dal 2017, cosa ha portato il suo arrivo ai Motorpsycho?
Tomas ha circa 10 anni in meno di Kenneth, che aveva 10 anni in meno di Snah e me, quindi porta giovinezza ed energia ed una comprensione più contemporanea della musica. Ha influenze diverse e, siccome è un musicista altamente istruito, ha un’esperienza proveniente da un universo diverso da quello che io e Snah abbiamo frequentato. Il suo stile si trova a metà strada tra Gebhardt e Kenneth, quindi suona molto bene la musica di entrambe le epoche e porta in maniera eccezionale il suo stile sia nella vecchia che nella nuova musica! Vive in città ed è un maniaco del lavoro tanto quanto noi veterani, proviamo 5 giorni alla settimana e ci divertiamo molto!
Dopo diversi cambi di formazione, ora pensate di avere una formazione stabile?
Beh, direi che sia Gebhard (14 anni) che Kenneth (9 anni) sono stati membri abbastanza stabili, ma capisco cosa intendi ?.
È difficile da dire, in questo momento sentiamo ancora di avere molta musica da scoprire e da sviluppare insieme e lavoriamo bene e ci godiamo la reciproca compagnia, quindi non vedo motivo per cui qualcosa dovrebbe cambiare, ma non si sa mai. Reine sta con noi il più possibile, quando altri impegni e, ora, le restrizioni dovute al covid lo consentono, speriamo che possa unirsi a noi quando torneremo a suonare di nuovo. Per me questa sembra una formazione piuttosto armoniosa e stabile, e spero che potrà esserlo ancora per molto tempo! Ma devo ammettere che ci piace cambiare le cose e aggiungere nuovi musicisti ogni tanto, ciò mantiene la musica fresca e ispira i musicisti! Vedremo cosa succede, non c’è mai un grande schema qui, semplicemente seguiamo il flusso come sempre.
La vostra storia ha più di 30 anni, il vostro modo di fare musica non è cambiato, quanto è difficile sopravvivere oggi in un mercato dominato da Spotify, dalle major che spesso impongono la durata di una canzone e scelte stilistiche?
Le etichette hanno sempre cercato di guidare le band e la musica, quindi questa non è affatto una novità. L’unico aspetto nuovo è che ora i creatori delle playlist di Spotify, iTunes, ecc. sono la nuova élite del potere. Un tempo lo erano i DJ radiofonici, le persone nei negozi di dischi e simili, ora le persone che lavorano per le società di streaming hanno assunto quel ruolo. Ottenere visibilità nelle playlist è davvero importante a quanto pare, anche se io non le uso mai! Ma in realtà è da intendere come “incontrare il nuovo capo, che è uguale al vecchio capo”: stessa merda, nuova confezione ??.
Noi non siamo né dipendenti né molto preoccupati dall’input della casa discografica o da qualsiasi influenza esterna: se vivi in Europa e ti interessa la musica, probabilmente hai sentito il nostro nome e hai la tua idea di cosa siamo, idea giusta o sbagliata, non possiamo assolutamente cambiarla, e siamo anche abbastanza felici di essere noi stessi nella nostra piccola nicchia all’interno del mercato. Sembra esserci un buco a forma di Motorpsycho nel panorama musicale che solo noi possiamo riempire, e per noi va bene così!
Avresti pensato 30 anni fa di essere ancora qui nel 2021 a produrre nuova musica?
No, per niente! Avevamo già previsto che non avremmo creato delle hit e che non saremmo stati adatti al gigantesco mondo di successo del pop, e che la nostra strada sarebbe stata quella di lavorare, registrare, fare tour e crescere lentamente dentro noi stessi, ma sarei stato un pazzo a pensare che questo sarebbe poi diventato un lavoro a tempo pieno, 24 ore su 24 per 7 giorni alla settimana 30 anni dopo!
C’è qualche band oggi che ammiri particolarmente?
Hm … potrei dirti di non “ammirare” nessuno, ma ascolto e mi piacciono alcune delle cose più recenti. Qualunque cosa proveniente dalla scena Weyes Blood e Lemon Twigs è interessante, anche gli ultimi lavori di Pearl Charles/Michael Rault a L.A. sono fantastici. Adoro White Denim e trovo molto da apprezzare in band diverse come Garcia Peoples, Needlepoint, Idles, Fontaines D.C. e Black Midi. Ovviamente mi piace la maggior parte di ciò che pubblicano Stickman e RuneGrammofon, ma devo ammettere che ascolto ancora i Led Zeppelin, probabilmente più di uno qualsiasi degli esempi che ti ho citato sopra. Non ammiro particolarmente nessuno però… sono abbastanza felice di essere un Motorpsycho, grazie, e non cambierei questo per niente al mondo!
Ora scriverete nuove canzoni o aspettate il momento in cui questi due album potranno essere suonati dal vivo?
Questo probabilmente suona davvero pretenzioso, ma per noi, il processo è “cosa stiamo trattando”, non “cosa o dove la musica ci porta”. Quindi non siamo troppo preoccupati della reazione a ciò che abbiamo fatto, ma scriviamo sempre e lavoriamo sempre su cose nuove e guardiamo sempre avanti. Ci piace essere coinvolti nella realizzazione di tutto ciò più di ogni altra cosa. Quindi no, non aspetteremo, ci stiamo impegnando a scrivere, fare demo, registrare, suonare… proprio come al solito! L’unica differenza è che non possiamo farlo di fronte alle persone e quindi non guadagniamo soldi facendolo! L’epidemia è stata violenta, ma siamo ancora lì e speriamo di poter tornare presto a una parvenza di ciò che il mondo era prima. Spero davvero di non dover smettere di fare questo.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa e salutare i vostri fan italiani?
Siamo stati in Italia quasi una volta all’anno nell’ultimo quarto di secolo e mi mancano molto i nostri amici e i fan italiani in questi giorni. Questo periodo è stato duro per tutti noi, ma si spera che ci saranno posti in cui suonare e persone che si ricorderanno ancora di farci suonare in Italia quando la pandemia sarà finita. Torneremo non appena ce lo consentiranno!
MARCO PRITONI
Band:
Voce, basso, chitarre, tastiere, batterie – Bent Sæther
Chitarra solista, cori, tastiere, mandolino, violin, basso – Hans Magnus
Batterie, cori – Tomas Järmyr
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new album “Kingdom Of Oblivion”, scheduled for Friday 16 April on Stickman Records, I had the pleasure of interviewing Bent Sæther, singer and multi-instrumentalist of the Norwegian alternative rock band Motorpsycho, founded in 1989.
Hi Bent, welcome on the pages of Tuttorock, how are you?
All good here. A bit bored with all the restrictions and the lack of gigs, but… not too bad. Writing, rehearsing, recording… you know. But missing gigs a lot now!
On April 16th your new album “Kingdom Of Oblivion” will be released a few months after the release of the previous “The All Is One”. Your previous album was the first not to be followed by a tour, how was it for you not to be able to directly see the reaction of the audience to your new album?
Very unusual! Obviously also frustrating, but … the feedback we got on social media and online was tremendous, so we kinda know how it landed. But it was weird not getting to tour it and feel the songs out – new songs change how you perceive older songs and vice versa, so that process was put on hold. The good thing is that we’ll get to play ‘new’ music from two albums once we get back to touring!
When were the songs on this new album written and recorded?
Most of them were written concurrently with the material on TAIO (The All Is One – Editor’s note), but a few are a bit newer. The main bulk of KoO (Kingdom Of Oblivion – Editor’s note) was recorded in France along with sides 1 and 4 on TAIO, so it is pre-covid material. We thought it felt different enough from TAIO to deserve standing alone though, and kept it back: the lyrics kinda fall outside the parameters of The Gullvåg Trilogy, and the music kinda did too – at least in our heads! The newest stuff was recorded at Kommun’, our studio/rehersal room in Trondheim. All of it was mixed by Andrew Scheps. To us it feels like a good mixture of big, riff ‘rawk’, and smaller, folkish things, and it all fits nicely together in a weird early 70’s way: heavy psych!
A curiosity, how is your song usually born, from a riff, from a jam session or does it depend on the case?
We have no formats or procedures, so every which way it comes is fine with us! Sometimes I or Snah (Hans Magnus – Editor’s note) write and demo a song quite extensively on my own before sharing it with the boys, other times we discover stuff together and develop it together too – and all points between! The important part is to not ‘judge’ the material before you have finished working on it: it might not be quite what you hoped, but it’s here for a reason. A song is a gift from the Muses, and you should never be ungrateful to them by dissing your own work.
Once you listened to this new album for the first time, which I think is amazing, like all your records, were you totally satisfied with your work?
Well, you never are, are you? I mean, like you (and thanks btw!), to us this one felt like it really came together nicely, and both the flow of the whole album and the individual pieces feel fully realized and complete, so I can’t say I missed anything or thought something was off, but … I wish I’d played that note instead of that one in that spot, and I wish we’d put some background vocals on this line, and so on and so forth: you’ll always find things you could’ve done differently, and sometimes you wish you had. But these are all more or less minor details that only we will think about. I hope!
Tomas Järmyr has been your drummer since 2017, what did his arrival bring to Motorpsycho?
Tomas is about 10 years younger than Kenneth, who was 10 years younger than Snah and me, so he brings youth and energy and a more contemporary understanding of music. He has different influences and since he is a highly educated musician, experience from a different universe than the one Snah and I have frequented. His style sits about midway between Gebhardt and Kenneth’s, and so he plays music from both those eras really well. And he brings his own really great drumming style to both the old and the new music! He lives in town and is as much a workaholic as us old-timers, so we rehearse 5 days a week and enjoy it a lot!
After several line-up changes, do you now think you have a stable line up?
Well, I’d say that both Gebhard (14 years) and Kenneth (9 years) were pretty stable line ups, but I see what you mean ?.
It’s hard to tell – right now we still feel like we have a lot more music to discover and develop together and we work well and enjoy each other’s company, so I see no reason why anything should change. But you never know. Reine is with us as much as he can, other engagements and now corona restrictions permitting, and we hope he can join us when we get back to playing gigs again. To me this feels like a pretty harmonious and stable line up, and I hope we can keep doing this for a long time still! But I have to admit that we do like changing things up and adding new players every so often – it keeps the music fresh and it keeps the players inspired! We’ll see what happens – there is no big scheme here, just going with the flow like always.
Your history is over 30 years old, your way of making music hasn’t changed, how difficult is it to survive today in a market dominated by Spotify, by the majors who often impose the duration of a song and stylistic choices?
Labels always tried to steer the bands and the music, so this is not a new thing at all. The only new aspect is that now the Spotify-, iTunes-, etc playlist makers are the new power elite. It used to be radio DJs, people in record stores and suchlike, now the people working for the streaming companies have taken over that role. Getting exposure in playlists is really important it seems, even if I never use them! But it’s really just ‘meet the new boss, same as the old boss’: Same shit new wrapping ??.
We got in under the wire and are by now neither dependent or much conserned with record company input or any outside influence: if you live in Europe and care about music, you’ve probably heard our name and have your own idea about what we are – right or wrong, we can’t really change that, and we are also quite happy being ourselves in our own little niche in the marketplace. There seems to be a Motorpsycho-shaped hole in the musical landscape that only we can fill, and that is fine by us!
Would you have thought 30 years ago that you would still be here in 2021 producing new music?
No, not at all! I guess we knew we weren’t hit makers or suited to mammoth pop success, and that our road would be one of steady working, recording, touring and slowly growing into ourselves, but that we could still do this as a full time occupation 24/7 30 years later would’ve seemed insane!
Is there any band today that you particularly admire?
Hm… I might not ‘admire’ any, but I listen to- and like quite a few newer ones. Anything from the Weyes Blood and Lemon Twigs scene is interesting, and the Pearl Charles / Michael Rault end of things in L.A. has come up with some awesome music. I love White Denim, and find much to enjoy in bands as varied as Garcia Peoples, Needlepoint, Idles, Fontaines D.C. and Black Midi. Obviously I like most of what Stickman and RuneGrammofon release too, but I must admitI still listen to Led Zeppelin, probably more than to any of the examples of new bands above. I don’t particulary admire anyone though… I am quite happy being a Motorpsycho, thank you, and wouldn’t change it for the world!
Now will you write new songs or are you waiting for the moment when these two albums can be played live?
This probably sounds really arty-farty, but to us, the process is what it’s all about, not what or where the music gets us. So we aren’t too concerned with reaction to what we have done, but always write and always work on new stuff and always look ahead. We just love to be engaged in the making of it more than anything else. So, no – we will not wait, we are keeping busy writing, demoing/recording, playing… just like normal! The only difference is that we can’t do it in front of people and so don’t earn any money doing it! The plague has been rough, but we are still hanging in there and hoping we can return to some semblance of what the world used to be soon. I really hope we don’t have to stop doing this.
Thank you very much for your time, would you like to add something and greet your Italian fans?
We have been to Italy almost once per year for the last quarter century, and are missing our Italian friends and fans a lot these days. This period has been hard on all of us, but hopefully there will be places to play and people that still remember us to play for in Italy when the plague is over. We’ll be back as soon as they let us!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.