MORTIIS – Intervista su “Spirit Of Rebellion”
In occasione dell’uscita del nuovo album “Spirit Of Rebellion”, in programma il prossimo 24 gennaio, ho avuto il piacere di parlare un po’ con Mortiis, un musicista carismatico che non ha bisogno di presentazioni.
Ciao Håvard, o Mortiis, come ti chiamano di solito?
Ciao Marco, la maggior parte delle persone che conosco mi chiamano Håvard, che è il mio vero nome.
Benvenuto sulle pagine di Tuttorock, come stai in generale?
Sto bene grazie, sto iniziando le interviste a proposito del nuovo album e mi sto preparando per il nuovo tour che inizierà a fine gennaio negli Stati Uniti.
Parliamo di questo nuovo album chiamato “Spirit Of Rebellion”, che consiste in una reinterpretazione di due brani del tuo album del 1994 “Ånden som Gjorde Opprør”. Hai cambiato un po’ quelle tracce, vero?
Sì, ho iniziato l’album con l’idea di una reinterpretazione, ma ho trovato nuove melodie e nuovi suoni nella mia testa, quindi ho aggiunto più elementi a quelle tracce e ho cambiato alcune cose vecchie, estendendole quindi in canzoni più lunghe. Posso considerarla una continuazione, una seconda parte dell’album originale. È molto diverso da come immaginavo all’inizio.
Sei tornato al genere del synth Dungeon di cui sei considerato il pioniere, come hanno reagito i tuoi fan?
Ho visto persone molto entusiaste, negli ultimi due anni ho viaggiato molto facendo tanti spettacoli dal vivo e la risposta che ho ricevuto dalla gente è stata davvero buona. È una cosa molto positiva. Mi dicono che sono nati nuovi progetti ispirati a Mortiis, mi fa piacere.
Come ci si sente a essere considerato l’inventore di un genere musicale?
(Ride, ndr). Non sono il vero inventore, ma so di aver iniziato molto presto a creare questo tipo di musica. Ero molto ingenuo, molto giovane, e ho iniziato a lavorare sulla tastiera e a registrare, l’ho trovata una buona musica. Penso che molti musicisti abbiano contribuito moltissimo a questo tipo di musica, ma apprezzo che le persone mi diano questo titolo.
Hai la tua etichetta, Omnipresence Productions, è meglio autoprodursi che seguire l’industria discografica?
Penso che per me l’autoproduzione sia la strada migliore, ora è molto difficile vendere dischi. Puoi guadagnare di più con le grandi etichette ma loro controllano il tuo cuore, quindi probabilmente è meglio farcela da solo, dipende comunque da quello che stai cercando.
L’artwork è stato realizzato dall’illustratore francese David Thiérrée, vuoi parlarmi un po’ di lui?
Bene, l’ho scoperto 3 o 4 anni fa. Ero alla ricerca di un artista e stavo parlando con un’etichetta tedesca quando ho visto i suoi lavori e l’ho contattato. Mi ha risposto dicendomi che avevamo lavorato insieme 20 anni fa per una ristampa americana di un mio vecchio disco, ma me ne ero completamente dimenticato. Poi ha realizzato molte opere d’arte per me. Lavoriamo sempre su nuove cose, è un ottimo rapporto di lavoro, penso che le sue cose siano perfette per i miei progetti, sono molto contento di questa collaborazione.
Una domanda sul tuo passato, con gli Emperor eri all’interno del Black Metal Inner Circle, come lo definiresti oggi?
Probabilmente eravamo molto ingenui, era tutto molto estremo, ho apprezzato la creatività, la buona musica che abbiamo fatto, anche oggi apprezzo quelle cose, ma i roghi delle chiese e gli omicidi delle persone erano cose orrende, non c’è motivo per cui tu possa uccidere qualcuno e bruciare chiese per fermare una religione. Puoi contestare una religione ma non bruciando le chiese. Non mi importa davvero di queste cose, ma la musica che è stata creata nel triennio 1991/1992/1993 è stata molto bella.
Sei ancora in contatto con gli altri ragazzi degi Emperor?
Abbiamo parlato alcune volte, ci inviamo messaggi, siamo ancora amici, ma tutti sono molto impegnati con famiglie, bambini, lavoro. Avevamo più tempo nei primi anni ’90 quando eravamo totalmente immersi nella musica.
Una domanda per chi non ti conosce bene, i trucchi e le maschere che usi sono preparati da te?
Le idee sono mie ma le maschere sono fatte da molto tempo da un’azienda di Hollywood, il trucco invece è totalmente mio.
Com’è la scena musicale oggi in Norvegia?
Non ne ho idea amico, io esisto nel mio piccolo, non esco mai di casa a meno che non sia necessario, non esco con nessuno a meno che non sia necessario, le uniche volte che esco è per lavoro e per alcuni spettacoli dal vivo, oppure per comprare del cibo. A parte questo, a dire il vero, non ho nessuna informazione da più di dieci anni. Vivo come un eremita.
E come vedi oggi la scena del black metal in generale?
Trascorro molto tempo sui social network e vedo la differenza, quando ero giovane andavamo a molti concerti, oggi molti pensano solo ai fottuti tatuaggi, negli anni passati tutto era più oscuro, più caotico, oggi sembra tutto più pulito. C’è un’atmosfera diversa, mi piace di più quella che abbiamo avuto negli anni ’90.
Farai un tour per promuovere l’album? Tornerai anche in Italia?
Mi piacerebbe molto. Inizieremo il tour dagli Stati Uniti alla fine di gennaio e inizieremo a lavorare per un tour in Europa comprendente date italiane, l’ultima volta che sono venuto in Italia è stato uno spettacolo fantastico, a… Non ricordo, era vicino a Milano…
Vercelli?
Giusto, sì!
E tornerai a fare qualcosa di industrial rock?
In futuro penso di sì ma non ho idea quando. Ciò a cui sto lavorando ora è un progetto molto lungo, dipende dalla creatività che avrò in quel momento.
Grazie mille, vuoi dire qualcosa ai tuoi fan?
Grazie Marco, per favore ditemi cosa ne pensate del mio album sui social network! Spero di tornare in Italia nel 2020, l’ultima volta che ho suonato lì è stato per un solo spettacolo, spero di fare altri concerti l’anno prossimo da voi, ciao!
MARCO PRITONI
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new album “Spirit Of Rebellion”, scheduled for next January 24th, I had the pleasure of talking a bit with Mortiis, a charismatic musician who needs no introduction.
Hi Håvard, or Mortiis, how do the people call you?
Hi Marco, most of the people I know call me Håvard, which is my real name.
Welcome on the pages of Tuttorock, how are you generally doing?
I’m fine thanx, I’m starting the interviews about the new album and I’m getting ready for the new tour that will start in late January in the USA.
Let’s talk about this new album called “Spirit Of Rebellion” which is a reinterpretation of two tracks from your 1994 album “Ånden som Gjorde Opprør”. You changed those tracks a little bit, is it true?
Yes, I started the album with the idea of a reinterpretation but I found new melodies and new sounds in my head so I added more elements to those tracks and changed some old stuff, extending in more longer songs. I call it a continuation, it became a part 2 of the original album. It is very different from I supposed at the start.
You’ve been back to the dungeon synth genre of which you are considered the pioneer, how did your fans react?
I have seen people very excited, the last couple of years I travelled a lot doing a lot of live shows and the response I getting from people was really good. It’s pretty much positive. They tell me there are more projects supposedly inspired by Mortiis, it’s good.
How does it feel to be considered the inventor of a musical genre?
(He laughs – Editor’s note). I’m not the real inventor but I know I started really early to make this kind of music. I was very naïve, I was a young man and I started all down to my keyboard, I put on the tape and I found it like good music. I think that many musicians got a lot of contributes to this kind of music but I appreciate that people give me that kind of credit.
You have your own label, Omnipresence Productions, is it better to self-produce than following the recording industry?
I think for me it is better to self-produce, it’s very hard to sell records now. You can make more money by the big labels but they control your heart so it’s probably better to make it by yourself, it depends from what you are looking for.
The artwork was done by the French illustrator David Thiérrée, do you want to tell me something about him?
Well, I discovered him maybe 3 or 4 years ago. I was searching for an artworker and I was talking to a German label when I saw his works and I contacted him. He response to me that we worked together 20 years ago for an American reissue of an old my record but I totally forgot that. Then he made a lot of artwork for me. We always work on new stuff, it’s a great work relationship, I think his stuff are very perfect for my projects, I’m very please for this collaboration.
A question from the past, with Emperor you were inside the Black Metal Inner Circle, if you see it today, how would you define it?
Probably we were very naive, it was all extreme, I appreciated the creativity, the good music we made, I always feel that way but the burnings of the churches and people murders were bad things, there is no reason you can kill someone and to burn churches to stop the religion. You can contest religion but not burning the churches. I don’t really care about those things but the music that was created in 1991/1992/1993 was very great.
Are you still in touch with the other Emperor guys?
Very randomly we spoke, we send messages to us, we’re still friends now but everyone is very busy with families, kids, jobs. We had more time in early 90’s when we were employed totally in music.
A question for those who do not know you well, the makeups and masks you use are prepared by yourself?
The ideas are mine but the masks are made by a company of Hollywood from very long time, the makeup is mine.
How is the music scene today in Norway?
I have no idea man, I exist in my little, I never leave my house unless I have to, I don’t hang out with anybody unless I have to, the only times I go out is for work and for some live shows and to buy food. A part from that to be honest I having no check out any signals from more of ten years. I live like an hermit.
And how do you see the black metal scene today in general?
I spend a lot of time on social networks and I see the difference, when I was young we went to many concerts, today everybody have fucking tattoos, in my past years all was more darkly, more chaotic, today all seems cleaner. There is a different atmosphere, I like the way we had in 90’s.
Will you do a tour to promote the album? Will you also return to Italy?
I would love to. We ‘ll start the tour from the USA in late January and we are starting to work for a tour in Europe with Italian dates, last time I has been in Italy it was a cool show in…. I don’t remember, it was near Milan…
Vercelli?
Right, yeah!
And will you go back to doing some stuff of industrial rock?
I think in the future yes but I have no idea when. What I’m working now keep many time, it depends on the creativity I’ll have in that moment.
Thank you so much, do you want to say something to your fans?
Thank you Marco, please tell me what do you think about my album on social networks! I hope to return to Italy in 2020, last time I played there it has been only one show, I hope to make more shows next year there, bye!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.