MOONSPELL – Intervista a Fernando Ribeiro
In occasione dell’uscita del nuovo album “Hermitage”, prevista per venerdì 26 febbraio su etichetta Napalm Records, ho avuto il piacere fare una lunga chiacchierata in videochiamata su Skype con Fernando Ribeiro, fondatore, quasi 30 anni fa, e cantante della storica gothic metal band portoghese Moonspell.
Ciao Fernando, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, come stai in generale?
Ciao Marco! Come stai? È molto triste pensare a quello che l’Italia ha attraversato nel primo periodo della pandemia e a quello che sta ancora accadendo anche in Portogallo. Tutta questa confusione, gli ospedali, la grande quantità di casi, il caos, il governo, le persone, è una tempesta di merda.
E ora qui in Italia non abbiamo un governo (Intervista fatta durante la crisi del governo in Italia – Ndr).
Forse, a volte, è meglio… (ride – ndr).
Parliamo di “Hermitage”, il nuovo album dei Moonspell che uscirà il 26 febbraio su etichetta Napalm Records. La prima cosa che ho pensato durante l’ascolto dell’album è che c’è stata un’enorme quantità di lavoro sulla parte musicale delle canzoni, giusto?
Beh, credo di sì. Voglio dire, a volte è difficile parlare delle motivazioni, eccetera, perché in realtà siamo abituati a fare musica e cerchiamo di migliorare alcune cose, album dopo album, e la musica che componiamo. È anche il nostro modo di affrontare le cose che ci circondano. Quindi penso che, per Hermitage, noi volessimo davvero renderlo molto musicale, ecco perché non ci sono ospiti nell’album. Inoltre non ci sono molti strati musicali, non c’è una tastiera che simula un’orchestra, quindi abbiamo minimizzato il suono. Penso che, alla fine di tutto, il nostro obiettivo con Hermitage era avere cinque ragazzi che suonavano in una stanza e registravano. E poi, quando le persone ascolteranno, dovranno avere la sensazione che questa sia solo musica, speriamo che crei una sensazione spettacolare perché, a volte, anche oggi, nel rock and roll e nel metal, quando ascolto un album, il cantante canta molte note, la voce è molto alta, il batterista suda come un cavallo perché suona, suona e suona. Volevamo fare un album che avesse più stati d’animo, più dimensioni, quindi penso che sia uno dei nostri album più musicali perché abbiamo lavorato molto duramente per farlo suonare molto fluido e con molte dinamiche e non volevamo avere alcun vincolo.
Adoro l’intero album e, come sempre, quando esce uno dei vostri dischi, diventa il mio preferito, dimostrando che ogni volta riuscite a fare ottimi lavori. Tuttavia, le mie canzoni preferite sono Hermitage, Entitlement, The Hermit Saints.
C’è molto tra cui scegliere. Sai, penso che le persone possano solo farsi un’idea, prendere una decisione, quando potranno ascoltare l’intero album, perché ogni volta che facciamo un album, cerchiamo anche di migliorare. Una delle cose che abbiamo maggiormente migliorato, secondo me, nel corso degli anni, è che, se abbiamo 10 canzoni, tutte le canzoni devono abbastanza buone, non vogliamo perdere tempo. E incoraggiamo sempre le persone ad ascoltare gli album perché abbiamo cercato di renderlo come un viaggio, questa è l’esperienza che cerchiamo di trasmettere alle persone. Certo, oggigiorno viviamo in un mondo dominato da Spotify, da YouTube, e tutto deve essere molto veloce. Dobbiamo fare video, dobbiamo prendere decisioni. A volte le persone saltano semplicemente alle conclusioni perché, ad esempio, molte di loro non hanno sentito due delle canzoni che hai citato, che sono le canzoni più epiche e anche più metal oriented, come la title track, Hermitage, e The Hermit Saints, della quale pubblicheremo il video perché è una delle mie canzoni preferite e penso che incarni molto il nostro suono pesante ma anche i toni più psichedelici che ritrovi nella nostra musica. Penso che Hermitage sia ben bilanciato dopo l’album precedente, 1755, che è stato molto intenso, un album sul terremoto in Portogallo, noterai che abbiamo fatto un album diverso, meno aggressivo e più atmosferico, ma penso che le cose abbiano funzionato davvero bene insieme. Entitlement è una delle canzoni più vecchie di questo album, abbiamo iniziato a scriverla nel 2017, è molto suggestiva, con qualcosa di trip hop o giù di lì. Mi piace il ritmo che abbiamo usato molte volte in passato, come in The Butterfly Effect. Quindi sì, penso che l’album sia un romanzo da scoprire e tutti arriveranno alle loro conclusioni, ma le persone devono avere pazienza. Ci piace rendere la musica un’esperienza piacevole che a volte piacerà, a volte non piacerà. Ma questa è la vita, sai, e i musicisti fanno del loro meglio. Penso che questo sia un album tra Moonspell e fan, sicuramente quei fan davvero speciali, una comunità enorme, ma la comunità giusta. Quando stavamo scrivendo l’album, sapevamo esattamente che solo i nostri fan che hanno certe caratteristiche non sarebbero rimasti bloccati nel passato, a loro questo album piacerà. Gli altri piangeranno perché non faremo più il nostro vecchio sound. Voglio dire, il passato è qualcosa che non abbiamo intenzione di ripetere. Assolutamente no.
The Greater Good è una canzone sui problemi degli esseri umani. Sta diventando sempre più difficile vivere in questo mondo?
Oh sì. E penso che siamo tutti da incolpare e che dovremmo ripartire dal pensiero che, se possediamo il mondo, se abitiamo il mondo, siamo un disastro nel prenderci cura di esso e nel prenderci cura di conseguenza delle persone che amiamo, delle cose che amiamo, ecc. Quindi, oggigiorno, penso a quando stavo crescendo nel periodo della Guerra Fredda tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, quel mondo era frammentato. Stavano succedendo molte cose, cose molto brutte. Penso che il mondo fosse completamente polverizzato. E se abbiamo pensato che Internet e la tecnologia ci avrebbero aiutati a essere più umani, penso che sia stata una grande delusione per tutti. Penso che al giorno d’oggi tutto sia abbastanza tossico, anche l’heavy metal a volte. Oggigiorno si tratta solo di competizione, di puntare il dito, di incolpare. Ed è questo che mi stanca nell’essere un musicista professionista, non è più divertente. In parte è una grande responsabilità e in parte a volte è solo svegliarsi in una routine quotidiana fatta di persone e opinioni. E se non rispondi dopo cinque minuti, dobbiamo davvero correggerci affinché le altre cose si correggano da sole. Penso che questa sia una crisi che è al di fuori del mondo, ma inizia nel profondo, sai. Perché abbiamo bisogno del bene superiore (The Greater Good – ndr) ? Molte persone dicono, ok, il problema di nessuno è la politica, non lo sanno. È un romanzo che abbiamo iniziato a scrivere tra il 1997 e il 1998. Quindi penso che le persone che dicono: “beh, sono una band fantasy, scrivono solo di vampiri e lupi mannari”, non capiscono la piena portata della musica e dei testi dei Moonspell, usano un cliché per descriverci. E quando stavo scrivendo i testi di The Greater Good, pensavo che sarebbero stati polemici. Ma non pensavo che tutti noi potessimo ricevere così tanto odio e così tanta esposizione ai fascisti, ai razzisti, alle persone xenofobe. Queste persone hanno trovato una voce in Internet ed è molto, molto pericoloso, dovremmo combatterla e non lasciarla crescere come libertà di espressione, perché non lo è. Sai, se non ti piace la mia musica mi dispiace, non ti piace la mia musica e non è un problema. È qualcosa. Ma quando mi mostri una pistola per impressionarmi, penso, beh, non è assolutamente necessario. Penso che The Greater Good abbia molto a che fare con la canzone che guarda al mondo e pone la domanda: “possiamo fare di meglio?”. E la risposta è sì, possiamo fare di meglio. E gran parte dell’album Hermitage si svolge nel nostro mondo, nel mondo occidentale, ma il nostro mondo è molto più grande, e siccome viaggio molto, ho visto anche realtà diverse. E penso che a volte alle persone non piaccia che gli eventi lo dicano, beh, sì, decidiamo noi stessi di essere vegani o mangiatori di carne e ovviamente forse la scelta dei vegani è più sostenibile, ma a volte quei tipi sono troppo estremi e litigano con persone che mangiano carne, ma un bambino africano non ha questa opzione. Oggi qui in Portogallo tutti si aspettavano la vaccinazione e, invece di vaccinare persone che ne hanno davvero bisogno, come medici, infermieri, insegnanti, lo fanno ai politici e ai loro amici, e questo è totalmente sbagliato. Penso che questo ci porterà alla nostra rovina e il problema è solo all’inizio. Mi piacerebbe non parlare di politica, ovviamente, ma penso che siamo arrivati a un punto in cui non abbiamo scelta e questo ci influenza. Mi piacerebbe vivere nella foresta, sai, con i lupi e nel lago, ma la mia realtà non è affatto così. E soprattutto nei paesi del Sud Europa, abbiamo sempre questo tipo di vecchio periodo medievale.
Cosa ha portato alla band l’arrivo alla batteria di Hugo Ribeiro?
Beh, anche se non siamo autorizzati dagli avvocati di Mike a parlare di quello che è successo con lui, la vicenda ha scosso le fondamenta perché Mike era un grande amico, la situazione mi ha spezzato il cuore. Avevamo due scelte sul tavolo e Hermitage è stato molto importante. La musica, l’opportunità di fare nuova musica era molto importante per noi per non separarci, sai, quindi abbiamo dovuto scegliere tra il minore dei due mali ed è stata davvero dura. Mi sono allontanato dalla decisione di scegliere un nuovo batterista. Ho lasciato quel ruolo. Se c’è una cosa buona, sono il primo a sapere di conseguenza anche se c’è una cosa negativa. Sono colui che sta maggiormente online e a volte dobbiamo dividere il lavoro. Quindi ci siamo affidati a Google. Quando finalmente è venuto per incontrarmi e per incontrare i Moonspell, ho pensato che fosse una persona molto gentile. La prima sensazione, l’energia per me è stata molto positiva e anche per gli altri lo era. Quando si è seduto a suonare le nostre canzoni, specialmente quelle più vecchie, è stato fantastico, sembrava avesse suonato con noi da molti anni. Penso che sia un batterista davvero straordinario, ha un modo davvero fantastico di suonare, molto semplice, di buon gusto. Ha capito molto bene quell’incantesimo che serviva per creare un grande album. Siamo stati molto fortunati a trovare in così breve tempo un sostituto così interessante, anche come membro della band, perché una cosa è suonare ma poi c’è anche l’altra cosa, i social network, la promozione ecc.
A proposito di concerti, siete una band che è sempre stata in tour, come sopravvivete in questo momento in cui tutto è fermo a causa della pandemia?
Beh, dobbiamo adattarci e sopravvivere. Penso che alcuni musicisti lo abbiano fatto da sempre, perché i musicisti sono sempre i primi della catena ma gli ultimi a ottenere i soldi o la fama e prima di noi ci sono molte persone. Ma teniamo viva la fiamma. Ed è stato lo stesso quando le persone hanno iniziato a scaricare illegalmente. Oggi, c’è un gran casino sul mio pavimento perché sto catalogando tutti i vinili che ho e li metto nelle buste di plastica. È comunque musica e sono oggetti materiali. Quando è iniziata l’epidemia, non avevo fretta di fare nulla perché avevamo appena fatto un tour molto grande. Il concerto di Bologna è stato uno dei 53 spettacoli. Così ho dovuto aspettare e pensare, “è la fine della musica?”, “ci sarà un’altra opzione?”. E poi lentamente sono comparse le opzioni. Abbiamo fatto solo quattro spettacoli in Portogallo, siamo stati però davvero fortunati a farli con il pubblico presente. E anche se è strano, ciò mi è piaciuto molto, perché sapevo che era quasi come un atto di libertà contro qualcosa che ci imprigionava, qualcosa contro tutta la politica, in un periodo in cui tutte le persone erano contro le altre persone. Poi, abbiamo anche iniziato a creare più contenuti video per YouTube per il nostro fan club e abbiamo ripubblicato alcuni vecchi dischi come The Butterfly Effect e Sin. Non ci arrendiamo senza combattere. Abbiamo un sacco di eventi ritardati o cancellati, riceviamo sempre nuove conferme, ma ogni volta dobbiamo cancellare uno spettacolo. Quindi penso al 2021, non al primo semestre, la mia opinione è che, comunque, non succederanno molte cose. Stiamo quindi cercando di adattarci perché è difficile viaggiare, io, come portoghese, non posso entrare in molti paesi, non sono infetto, ma vengo da un paese messo in ginocchio dal Covid. Organizzeremo una sorta di festa per la release dell’album qui in Portogallo per un numero molto limitato di fan e per le persone che possono viaggiare in Portogallo, poi, probabilmente, faremo una piccola festa in un piccolo club e la trasmetteremo in streaming. Questo è quello che faremo. Il prossimo video sarà The Hermit Saints, che penso che la gente lo amerà. Stiamo lavorando anche per la nostra salute finanziaria e mentale e stiamo cercando di fare del nostro meglio, stiamo cercando di costruire una casa con due fiammiferi, sai, ed è davvero difficile. Cerchiamo di essere inventivi e crediamo che i nostri sforzi di ora saranno ripagati nel prossimo futuro. Sono pronto a tutto.
State preparando qualcosa per celebrare il 30° anniversario della band?
Sì. Voglio dire, quando dici 30 anni, sono quasi spaventato. Spero di festeggiare in viaggio con i fan. I nostri piani sono molto limitati perché non sappiamo se il 2022 sarà un buon anno, ce lo auguriamo. Avevamo pensato che il 2020 sarebbe stato fantastico, ma è stato orribile. Vogliamo suonare in una grande sala qui in Portogallo, è il Colosseo portoghese di Lisbona e del Portogallo. Può però anche succedere che le persone abbiano paura, quindi dobbiamo pensare prima a Hermitage, a cosa faremo quest’anno e le nostre opzioni stanno per esaurirsi.
Nel 1992, avresti mai pensato che i Moonspell sarebbero diventati la band più importante del Portogallo e una delle band metal più importanti del mondo?
Beh, non immaginavo niente, nessuna aspettativa. C’erano band più grandi di noi in Portogallo. Stavano facendo quello che abbiamo fatto noi anche se non facevano questo tipo di musica. Quella era la musica giusta per il momento giusto. Irreligious era un album che la gente amava davvero. Poi abbiamo fatto musica che ad alcune persone non piaceva. Così, da quel momento in poi, ho sempre pensato che invece di diventare una delle più grandi band metal, che per me non siamo, ma grazie, dobbiamo ogni volta lottare e ripartire da zero, non dando mai nulla per scontato. Non mi sento come il cantante di una band molto importante, è qualcosa che accade, è qualcosa che fa bene a noi e ai nostri fan e forse costruisce un po’ di storia del metal europeo ma non mi sono mai comportato come un big della musica. Quindi penso che le mie aspettative siano ancora molto realistiche riguardo alla band. Ci vuole fortuna, forse un po’ di talento, ma se vuoi evolverti devi crescere. Sono ancora molto sorpreso di quello che è successo e lo sarò sempre.
Hai fondato qualche anno fa Alma Mater Books & Record, casa editrice e discografica, dimostrando quanto tu sia vicino anche al mondo dei libri. Hai anche pubblicato una tua raccolta di poesie anni fa, hai mai pensato di scrivere un romanzo?
Beh, in realtà, lo sto scrivendo. Nel gennaio 2021, ho ricevuto una chiamata da un grande editore qui in Portogallo, Penguin Random House. Mi hanno invitato a scrivere un romanzo e ho detto: “sì, facciamolo, visto che all’improvviso ho il tempo di farlo anche io”. Preferirei non aver avuto quel tempo libero, non mi piaceva romanticizzare la quarantena perché penso sia stata una merda per tutti. Ma il romanzo non parla di quello, è la storia di qualcuno che cresce in un quartiere come uno di quei quartieri che vedi nei film, sai, il quartiere povero e poi tutto quello che passa attraverso esso come il sesso, la musica, la droga, ecc. Finché non scoppia una guerra con un quartiere ricco. Spero che possiamo stamparlo a maggio, l’ho quasi finito. È stato un bel progetto perché, non potendo camminare per strada e avendo molte limitazioni dovevo pur fare qualcosa. La sensazione che ho è che è stato un processo davvero fantastico. Il nuovo album e il romanzo mi hanno tenuto in buona forma e in buona compagnia.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa e salutare i fan italiani dei Moonspell?
Sì, vorrei salutare tutti e ringraziarvi per il supporto. Mi piacerebbe suonare di nuovo in Italia non solo per i fan, ma anche per il buon cibo, il caffè e cose del genere. Quindi voglio solo dirvi di stare al sicuro di mantenere anche le vostre menti sane. Ascoltate la musica. È un buon momento per essere vicino alle cose che amate e, per aiutare a passare il tempo, prendetevi cura di voi stessi, della vostra famiglia e della vostra comunità. Spero di rivedervi il prima possibile. Saluti dal Portogallo!
MARCO PRITONI
Band:
Voce: Fernando Ribeiro
Chitarra, cori: Ricardo Amorim
Tastiere, chitarra: Pedro Paixão
Basso: Aires Pereira
Batteria: Hugo Ribeiro
www.facebook.com/moonspellband
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new album “Hermitage”, scheduled for Friday 26 February on Napalm Records label, I had the pleasure of having a long video chat on Skype with Fernando Ribeiro, founder, almost 30 years ago, and singer of the historic Portuguese gothic metal band Moonspell.
Hi Fernando, welcome to the pages of Tuttorock, how are you doing in general?
Hi Marco! How are you? It’s very sad what Italy went through the first period of the pandemic and what is still happening in Portugal as well. You know, all this confusion, the hospitals, the big amount of cases, the chaos, the government, the people, it’s a shit storm.
And now here in Italy we haven’t a government (Interview made during the government crisis in Italy – Editor’s note).
Maybe sometimes it’s better… (he laughs – Editor’s note).
Let’s talk about “Hermitage”, the new album of Moonspell that will be released on February 26th on Napalm Records label. The first thing I thought while listening to the album was that there was a huge amount of work on the musical part of the songs, is that right?
Well, I think so. I mean, sometimes it’s hard to talk about the reasons, etc, because we’re actually used to making music and trying to improve some things, album after album, and the music we make. It is also our way of dealing with the things that surround us. So I think, for Hermitage, we really wanted to make it very musical, that’s why there are no guests on the album. There are also not many musical layers, there is no keyboard that simulates an orchestra, so we have minimized the sound. I think, at the end of it all, our goal with Hermitage was to have five guys playing in a room and recording. And then, when people listen, they will have to feel that this is just music, let’s hope it creates a spectacular feeling because, sometimes, even today, in rock and roll and metal, when I listen to an album, the singer sings a lot of notes, the voice is very loud, the drummer sweats like a horse because he plays, plays and plays. We wanted to make an album that had more moods, more dimensions, so I think it’s one of our most musical albums because we worked very hard to make it sound very fluid and with a lot of dynamics and we didn’t want to have any constraints.
I love the whole album and as always, when one of your albums comes out, it becomes my favorite, demonstrating how you can make great records every time. However, my favorite songs are Hermitage, Entitlement, The Hermit Saints.
There is a lot to choose from. You know, I think people can only get an idea, make a decision, when they can listen to the whole album, because every time we make an album, we also try to improve. One of the things we have improved the most, in my opinion, over the years, is that, if we have 10 songs, all the songs must be good enough, we don’t want to waste time. And we always encourage people to listen to the albums because we have tried to make it like a journey, this is the experience we try to convey to people. Of course, nowadays we live in a world dominated by Spotify, YouTube, and everything has to be very fast. We have to make videos, we have to make decisions. Sometimes people just jump to conclusions because, for example, many of them haven’t heard two of the songs you mentioned, which are the most epic and also the most metal oriented songs, like the title track, Hermitage, and The Hermit Saints, of which we will publish the video because it is one of my favorite songs and I think it embodies a lot of our heavy sound but also the more psychedelic tones you find in our music. I think Hermitage is well balanced after the previous album, 1755, which was very intense, an album about the earthquake in Portugal, you will notice that we made a different album, less aggressive and more atmospheric, but I think things worked out really well together. Entitlement is one of the oldest songs on this album, we started writing it in 2017, it’s very suggestive, with something of a trip hop or something. I like the rhythm we’ve used many times in the past, like in The Butterfly Effect. So yes, I think the album is a novel to discover and everyone will come to their own conclusions, but people need to be patient. We like to make music an enjoyable experience that sometimes they will enjoy, sometimes they will not. But that’s life, you know, and musicians do their best. I think this is an album between Moonspell and fans, definitely those really special fans, a huge community, but the right community. When we were writing the album, we knew exactly that only our fans who have certain characteristics wouldn’t be stuck in the past, they will like this album. The others will cry because we won’t make our old sound anymore. I mean, the past is something we’re not going to repeat. Absolutely not.
The Greater Good, a song about the problems of human beings. Is it getting harder and harder to live in this world?
Oh, yes. And I think we are all to blame. And I think that we have to start from there to recognize that if we own the world, if we inhabit the world, we are terrible in taking care of it and taking care consequently of the people we love, the things we love, etc.. So nowadays, I think about the world when I was growing up in the Cold War between Soviet Union and the US, that world was fragmented. There was a lot of things going on, very ugly things. I think the world was completely pulverized. And if we ever thought that the Internet and the technology helped us to be more humane, I think it was a big disappointment for everyone. I think nowadays everything is quite toxic, even sometimes heavy metal. Nowadays it’s all about the competition and about pointing fingers, about blaming. And that’s what gets me tired of being a professional musician, it’s not fun anymore. Some of it is a lot of responsibility and some of it sometimes is just wake up, you know, on a daily grind of people and opinions. And if you don’t answer after five minutes, we really have to correct this in order for the other things to correct themselves. I think this is a crisis that is outside in the world, but it starts deep within, you know, like why do we need The Greater Good? A lot of people say, ok, no one’s problem is politics. They don’t know that. So it’s a novel that we wrote between 1997, 1998. So I think that people that say: “well, they are a fantasy band, they only write about vampires and werewolves”, they do not understand the full extent of the Moonspell music and lyrics. They are using a cliche to describe us. And when I was writing the lyrics for The Greater Good, I thought they were going to be polemic. But I didn’t think that we all get so much hate and so much exposure to fascists, to racists, to people that are xenophobic. And I think these people found a voice in the Internet and it’s very, very dangerous, we should fight it and not let it grow as freedom of expression, because it isn’t. You know, if you don’t like my music I’m sorry, you don’t like my music and it’s not a problem. It’s something. But when you show me a gun to impress me, I was like, well, that is definitely not needed. I think The Greater Good has a lot to do with the song that a look at the world and ask the question: “can we do better?” And the answer is yes, we can do better. And a lot of the Hermitage album takes place in our world, in the Western world, you know, but our world, it’s way bigger. And as I travel so much, I’ve seen different realities as well. And I think that sometimes people don’t like events to tell that, well, yeah, we deciding between we are vegan or meat eaters and obviously maybe vegans are more sustainable, but sometimes they are too extreme and they are like, you know, fighting with people that eat meat and but an African child doesn’t have that option. And nowadays here in Portugal everybody was expecting the vaccination and nowadays they instead of giving it to people who really need it, like doctors, nurses, teachers, they’re giving it to the politicians and to friends. And this is totally wrong. And I think that will brought us bring us to our downfall. I think the problem is just at the beginning. I would love not to talk about politics, obviously, but I think we came to a point that we have no choice and that influences us. I would love to live in the forest, you know, with the wolves and in the lake. But my reality, it’s not like this at all. And when you see especially countries from South Europe, we always have these kind of an old medieval period.
What did Hugo Ribeiro’s arrival on drums bring to the band?
Well, even though we’re not authorized by Mike’s lawyers to talk about what happened with him, the story shook the ground because Mike was a great friend, the situation broke my heart. We had two choices on the table and Hermitage was very important. The music, the opportunity to make new music was very important to us not to separate, you know, so we had to choose between the lesser of two evils and it was really tough. I moved away from the decision to choose a new drummer. I left that role. If there is a good thing, I am the first to know accordingly even if there is a bad thing. I am the one who is most online and sometimes we have to divide the work. So we relied on Google. When he finally came to meet me and to meet the Moonspell, I thought he was a very nice person. The first feeling, the energy, was very positive for me and for others it was too. When he sat down to play our songs, especially the older ones, it was great, I felt like he had been playing with us for many years. I think he’s a really amazing drummer, he has a really great way of playing, very simple, in good taste. He understood very well that spell that was used to create a great album. We were very lucky to find such an interesting replacement in such a short time, even as a member of the band, because it is one thing to play but then there is also the other thing, social networks, promotion etc.
Speaking about shows, you are a band that has always been on tour, how do you survive in this moment when everything is stopped due to the pandemic?
Well, we have to adapt and survive. I think some musicians have always done this, because musicians are always the first in the chain but the last to get money or fame and there are a lot of people before us. But let’s keep the flame alive. And it was the same when people started illegally downloading. Today, there is a big mess on my floor because I’m cataloging all the vinyls I have and putting them in plastic bags. It is still music and they are material objects. When the pandemic started, I was in no rush to do anything as we had just done a very big tour. The Bologna concert was one of 53 shows. So I had to wait and think, “Is this the end of the music?”, “Will there be another option?” And then slowly the options appeared. We only did four shows in Portugal, but we were really lucky to do them with the audience present. And although it’s strange, I liked it a lot, because I knew it was almost like an act of freedom against something that imprisoned us, something against all politics, at a time when all people were against other people. Then, we also started creating more YouTube video content for our fan club and re-released some old records like The Butterfly Effect and Sin. We do not give up without a fight. We have a lot of delayed or canceled events, we always get new confirmations, but every time we have to cancel a show. So I think about 2021, not the first half, my opinion is that, however, not many things will happen. We are therefore trying to adapt because it is difficult to travel, I, as a Portuguese, cannot enter many countries, I am not infected, but I come from a country brought to its knees by Covid. We will have some sort of album release party here in Portugal for a very limited number of fans and for people who can travel to Portugal, then we will probably have a little party in a small club and stream it. This is what we will do. The next video will be The Hermit Saints, which I think people will love. We’re also working on our financial and mental health and we’re trying to do our best, we’re trying to build a house with two matches, you know, and it’s really hard. We try to be inventive and believe that our efforts now will pay off in the near future. I am ready for anything.
Are you preparing something to celebrate the band’s 30th anniversary?
Yes. I mean, when you say 30, I’m almost scared. I hope to celebrate on the way with fans. Our plans are very limited because we don’t know if 2022 will be a good year, we hope so. We thought 2020 was going to be great, but it was awful. We want to play in a large hall here in Portugal, it is the Portuguese Colosseum of Lisbon and Portugal. But it can also happen that people will be afraid, so we have to think about Hermitage first, what we will do this year and our options are running out.
In 1992, would you have ever thought that Moonspell would become the most important band in Portugal and one of the most important metal bands in the world?
Well, I didn’t imagine anything, no expectations. There were bands bigger than us in Portugal. They were doing what we did even if they weren’t making this kind of music. That was the right music for the right time. Irreligious was an album that people really loved. Then we made music that some people didn’t like. So, from that moment on, I always thought that instead of becoming one of the greatest metal bands, which for me we are not, but thank you, we had to fight every time and start from scratch, never taking anything for granted. I don’t feel like the lead singer of a very important band, it’s something that happens, it’s something that is good for us and our fans and maybe builds some history of European metal but I’ve never acted like a big musician. So I think my expectations are still very realistic about the band. It takes luck, maybe a little talent, but if you want to evolve you have to grow. I am still very surprised at what happened and always will be.
You founded Alma Mater Books & Record a few years ago, a publishing and record company, demonstrating how close you are also to the world of books. You also published your own collection of poems years ago, have you ever thought about writing a novel?
Well, actually, I’m writing it. In January 2021, I got a call from a big publisher here in Portugal, Penguin Random House. They invited me to write a novel and I said: “yes, let’s do it, since suddenly I have time to do it too”. I’d rather not have had that free time, I didn’t like romanticizing quarantine because I think it was shit for everyone. But the novel isn’t about that, it’s the story of someone growing up in a neighborhood like one of those neighborhoods you see in movies, you know, the poor neighborhood and then everything that goes through it like sex, music, drugs. , etc. Until a war breaks out with a wealthy neighborhood. I hope we can print it in May, I’m almost done. It was a good project because, not being able to walk on the street and having many limitations, I had to do something. The feeling I have is that it was a really great process. The new album and novel kept me in good shape and in good company.
Thank you very much for your time, do you want to add something and say hello to the Italian Moonspell fans?
Yes, I would like to greet everyone and thank you for the support. I would love to play in Italy again not only for the fans but also for good food, coffee and stuff like that. So I just want to tell you to stay safe and keep your minds healthy too. Listen to the music. It is a good time to be close to the things you love, and to help pass the time, take care of yourself, your family and your community. Hope to see you again as soon as possible. Greetings from Portugal!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.