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MOCA – Intervista alla band spezzina

MOCA – Intervista alla band spezzina

moca band

In occasione dell’uscita del loro nuovo singolo “UN GIORNO INTERO” ho intervistato la band MOCA.

Prima di tutto. Come è venuta l’idea di battezzarsi “Moca”?
Magari preferireste una di quelle storie bellissime e sentimentali, ma la verità è che abbiamo ognuno proposto un nome e successivamente abbiamo fatto una votazione ed ha vinto Moca. Non è di sicuro una storia molto emozionante, però rappresenta a pieno il nostro modo di intendere una band. Le scelte in cinque si fanno insieme e questo porta a mettersi in discussione e perché no, litigare qualche volta, però proprio questa eterogeneità ci ha dato in questi anni modo di crescere insieme e ad oggi non possiamo farne più a meno.

Quello che colpisce di “Un giorno intero”, tra le altre cose, è l’attenzione ai dettagli tecnici. Dalla dinamica del brano fluente e cadenzata ai colpi di fiati ed altri inserti melodici. Questa forza e questo studio provengono dalla sala prove, da una seduta a tavolino preliminare o durante la produzione del brano?
Si potrebbe dire che i nostri brani sono un po’ un mix di quello che hai appena detto. Chiaramente i nostri ascolti sono la base per il sound Moca, poi in studio con i ragazzi de La Clinica Dischi aggiustiamo il tiro diamo la forma vera e propria ai nostri brani. Di certo però non si può parlare di lavoro al tavolino, nel senso più rigoroso del termine. Gli stessi fiati in Un Giorno Intero, per esempio, inizialmente dovevano avere meno spazio, poi in un giorno di registrazione il nostro tastierista ha portato il sax e abbiamo deciso di aggiungere anche il tema che si sente nel ritornello. 

Che vuol dire per voi: fare pop?
È in qualche il nostro modo di fare musica. Da sempre il nostro interesse è stato quello di fare musica che potesse far ballare le persone, che diverta in un live e coinvolga il pubblico.
Gli argomenti di alcune delle nostre canzoni poi spesso si discostano un po’ dai canoni degli “argomenti pop”, la costante però rimane sempre il tono spensierato, che per noi non vuol dire svilire gli argomenti, ma raccontare semplicemente una storia con il sorriso.
 

Qual è l’aneddoto da “band” più divertente che potete raccontarci?
Raccontarvi qualcosa di divertente potrebbe non essere semplice perché non conoscendo gli elementi del nostro gruppo si perde molto, però ci proviamo. Una domenica di circa un annetto fa ci eravamo visti in sala per provare e buttare giù nuove idee, solo che all’appuntamento il nostro bassista Nico non arrivava. Ora solitamente lui non è tipo da ritardi o comunque se ritarda avvisa, e già qui la cosa ci aveva fatto strano. Sostanzialmente arriva con un ritardo di 40 minuti ed era pure abbastanza su di giri. Ora è importante fare un’altra piccola premessa, Nico caratterialmente rispecchia il bassista come ce lo si aspetta, parla poco, ma giusto, è riservato, lo si vede raramente agitato etc. Insomma era arrivato alle 4 in sala, ed è stato complicato spiegargli cosa dovevamo fare, ma tra una risata e un’altra siamo riusciti a portarci a casa la giornata. Abbiamo poi scoperto che era stato ad un pranzo con degli amici e aveva giustamente festeggiato. 

Con quale band internazionale e non, vorreste fare un featuring nel vostro lavoro?
Essendo una band composta da 5 membri sarebbe sicuramente impegnativo collaborare con un altro gruppo, se non altro per la coordinazione delle idee; non neghiamo però che è un’esperienza a cui pensiamo da tempo. Rimanendo in Italia, ci sono tanti progetti interessanti, però uno di quelli che ci ispira di più sono sicuramente gli Iside. Per quelli internazionali volendo sognare ad occhi aperti si potrebbe tirare fuori il nome dei Tame Impala.

GIOELE AMMIRABILE

Band:
Voce: Davide Casalini

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moca un giorno intero