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MINATOX69 – Intervista all’heavy metal band veneta

MINATOX69 – Intervista all’heavy metal band veneta

minatox69 2020

In occasione dell’uscita di “Collapse” primo full lenght album dei veneti Minatox69, abbiamo avuto l’occasione di parlare con la band e ciò che segue è il resoconto dell’intervista.

Ciao ragazzi e benvenuti su Tuttorock. Inizierei subito l’intervista chiedendovi di presentarvi ai nostri lettori, come, quando, dove e perché nasce la band?
La Band nasce nel 2010 in quel di Bassano Del Grappa, per la volontà dei membri di iniziare un progetto differente dai canonici generi fino a quel momento ascoltati e suonati.

Perchè il nome Minatox 69?
Il nome rispecchia un pò l’animo della band, essendo una fusione dei soprannomi di ognuno. Il numero 69 simboleggia il dualismo, l’opposizione fra bene e male, bianco e nero, ying e yang, anche se ai più maliziosi sarà venuta in mente un’altra cosa.

Ma no dai!! Avete cambiato line-up, perchéQuesta è quella definitiva?
La line-up è quella iniziale, con l’aggiunta di Cupido come seconda chitarra. Dopo varie peripezie abbiamo capito che la band funziona solamente con questi componenti, essendo un progetto che fonde le idee musicali di tutti è fondamentale per mantenere un equilibrio che non venga a mancare l’apporto di nessuno di noi.

Leggendo la vostra bio definite il vostro sound “aggressive metal”, perché?
Perchè ci sembra aggressivo, groovy, immediato e viscerale.

Possiamo parlare anche di crossover, visto le varie soluzioni sonore del vostro sound?
Non direi, la nostra idea è comunque quella di suonare musica metal, le contaminazioni sono si svariate, ma l’anima preponderante è sempre e comunque una.

Di cosa trattano i vostri testi?
Nell’album “Collapse” abbiamo affrontato nei testi la tematica generale del collasso, sia esso sociale, economico, ambientale, di valori. Siamo in un periodo di profondi cambiamenti e ci è venuto naturale trattare questo tipo di tematiche, ovviamente viste 5R secondo i nostri occhi.

Avete suonato in Ucraina con i Sepultura, qualche aneddoto?
A Lviv la prima serata per allentare un po’ la tensione in vista del concerto dell’indomani abbiamo deciso di uscire un paio d’ore per visitare la città. Siamo finiti alle 4 del mattino in un cocktail bar a rovesciare caraffe mentre il nostro cantante sperimentava nuove sonorità dentro un casco da palombaro. Teniamo molto alla sobrietà.

Parliamo del nuovo album, come sono nati i brani?
In sala prove. Fox come sempre ha portato dei riff sui quali poi abbiamo cominciato a scrivere le strutture. Da li poi si è passati alla voce, poi alle preproduzioni e infine al lavoro in studio vero e proprio.

Le vostre influenze musicali?
Svariate, abbiamo ascolti piuttosto differenti. Nonostante si possa spaziare dagli Aborted ai Doors cerchiamo però sempre di mantenere una sorta di filo conduttore quando scriviamo.

Cosa pensate della situazione d’emergenza che stiamo vivendo?
Speriamo di lasciarcela presto alle spalle.

State già preparando il vostro ritorno on stage quando tutto finirà?
Certo, è fondamentale lavorare ora sulla pianificazione per non arrivare impreparati quando sarà possibile riprendere i concerti.

Cosa pensate della situazione del metal oggi in Italia?
Purtroppo non è la musica più popolare, ma ci sono comunque decine di band underground molto valide e originali che meritano di essere seguite. Oltre a giganti come Lacuna Coil, Fleshgod Apocalypse e Stormlord che hanno dimostrato e dimostrano che anche le band italiane possono dire la loro ai massimi livelli.

Progetti futuri?
Siamo già abbastanza impegnati con i Minatox69.

Chiudete l’intervista come volete, un messaggio per entrare nel vostro mondo musicale o qualsiasi altra cosa vi passi per la testa.
Grazie Fabio per l’intervista, ascoltatevi “Collapse” su spotify e se vi sentite generosi, acquistatelo. Il vostro supporto ci permette di continuare a sfondare le orecchie di chi ci segue e i palchi dei locali che ci ospitano!

FABIO LOFFREDO