Methodica – Intervista a cura di Fabio Led Pasquali
METHODICA L’orgoglio Progressive/Metal Italiano, fa da portavoce il cantante Massimo Piubelli che ci racconta dei tour appena compiuti con i Queensryche e l’imminente tour con i Fates warning, i retroscena, collaborazioni, esperienze e anticipazioni del prossimo disco.
-Dopo due fantastici tour insieme ai Queensryche ora tocca ai Fates Warning, come vi sentite?
Decisamente alla grande, le cose stanno andando davvero bene. Siamo tornati dal secondo tour con i Queensryche e subito si è presentata l’opportunità di partire nuovamente, all’inizio quasi non ci sembrava vero. Suonare con i Fates Warning sarà sicuramente una grande esperienza, e non vediamo l’ora di partire. Ci stiamo preparando al meglio per affrontare questo impegno.
-Come è nato questo progetto?
E’ nato, come gli altri tour, grazie alla collaborazione con K2 Music Management, la nostra agenzia, con cui lavoriamo molto bene. Sono stati loro a proporci ai Fates Warning per il loro tour europeo; loro lavorano con la stessa agenzia booking dei Queensryche, quindi il nostro nome era già noto ai loro agenti, il resto è venuto di conseguenza.
-Vi siete trovati bene con i gruppi con cui avete suonato? e la vita on the road degli scorsi tour come vi è sembrata?
Ci siamo trovati benissimo, non potevamo chiedere di meglio. Todd La Torre e tutti i Queensryche sono persone splendide, davvero alla mano, e ci hanno trattato da professionisti alla pari. Erano interessati alla nostra musica, ma si è anche instaurato un rapporto di amicizia, che si è rinnovato nel secondo tour con loro. Ci siamo trovati molto bene anche con gli Archer Nation (l’altra band di supporto che abbiamo conosciuto nel tour 2016) e con le band che hanno suonato con noi nelle due date italiane del tour 2017: Ravenscry, Setanera e Neverhush. La vita on the road è bella intensa, tra lunghe distanze da percorrere, molte ore di van e autostrada, strumenti da montare e smontare, soundcheck… ma poi c’è il contatto col pubblico, le richieste di autografare i cd e i vinili, le foto con i fans che vengono a trovarci al nostro stand merchandising…. La nostra vita ideale, insomma.
-Indiscrezioni ci dicono che siete in sala di registrazione in questo periodo e che la vostra amicizia con i Queensryche, ha dato vita a qualcosa di più concreto. Vi va di raccontarci?
Siamo in sala di registrazione più che altro per mettere a punto i nuovi brani che andranno a formare il prossimo album. Le canzoni sono praticamente già scritte, le liriche sono complete e anche gli arrangiamenti sono a buon punto ma, conoscendoci, ci saranno sicuramente modifiche e varianti, quindi inizieremo a registrare quando i brani saranno rodati a sufficienza. Ci piacerebbe avere Todd La Torre come special guest nel nostro nuovo album, vediamo se la cosa si realizzerà.
–Negli ultimi live abbiamo notato il vostro chitarrista con “qualche corda in più”, state evolvendo il vostro sound? Qualche anticipazione sul nuovo album?
Il nostro sound si è sicuramente evoluto dal primo disco ad oggi, e le nuove canzoni hanno riff chitarristici molto più pesanti e presenti rispetto al precedente album, ma le melodie aeree e le parti di tastiera non mancano, anzi. Il tipico sound Methodica è rimasto intatto, nonostante le corde in più. E’ rimasta anche la componente elettronica, già presente su “The Silence Of Wisdom”, e qui ancora più evidente. E’ un mix che ci piace davvero molto, moderno e coinvolgente. Ci auguriamo che venga ben accolto da pubblico e critica come è stato per i precedenti lavori.
–I Dream Theater, come certamente saprete, sono stati influenzati sia dai Queensryche che dai Fates Warning. È lo stesso per voi, che sia di buon auspicio? come prendete tutto questo?
Sicuramente tra le nostre influenze ci sono i Dream Theater, e ci auguriamo che sia di ottimo auspicio, ma non ci limitiamo a loro. Noi cinque abbiamo background musicali molto diversi tra loro, che spaziano dai Meshuggah agli U2, dai Muse ai Nine Inch Nails, e ci piace ascoltare – nei limiti del possibile – tutto quello che suona nuovo e fresco nel panorama musicale internazionale. Prendiamo tutto questo nella maniera più libera possibile, non ci poniamo limiti o restrizioni nella composizione di un brano, quello che ci importa maggiormente è che il brano abbia una struttura ben studiata, una bella melodia, possibilmente “catchy”, e che funzioni nell’insieme. Se una nostra canzone rende bene anche se suonata chitarra-voce, significa che abbiamo fatto un buon lavoro.
-Anticipazioni/aspettative per il futuro? |
–Molto bene, dopo tutto ciò non mi rimane altro che ringraziare te e tutti i tuoi colleghi e amici musicisti per il tempo dedicatoci da parte mia e di TuttoRock augurandovi ogni bene per il vostro futuro come band!
–Grazie a voi per tutto!
Intervista ed immagini a cura di Fabio Led Pasquali