Now Reading
MAX ALOISI TRIO – Il singolo “This World” anticipa il nuovo album

MAX ALOISI TRIO – Il singolo “This World” anticipa il nuovo album

In occasione dell’uscita del singolo “This World”, che sarà inserito nel nuovo album in uscita a maggio, ho avuto il piacere di intervistare Max Aloisi, fondatore, chitarra e voce del Max Aloisi Trio, band italiana, con base a Pescara, di rock, blues, psychedelic-funk. Max, da quasi trent’anni, si esibisce con il suo progetto solista o in trio sui palchi di mezzo mondo. Influenzato musicalmente da personaggi come Jimi Hendrix, Robert Johnson, Albert King, Jimmy Page, Wes Montgomery e molte altre leggende, vive per svariati anni fuori dall’Italia e questo porta la band a subire una serie di cambi di formazione fino a quando, tra il 2008 e il 2009, trova finalmente, in Indonesia, una sua identità e stabilità che la porta a pubblicare il primo album intitolato Blues Machine. Il successo è immediato e il trio comincia ad esibirsi nei locali e festival più conosciuti dell’Indonesia. Nel 2010 il Max Aloisi Trio registra due singoli “Promise Of Freedom” e “Wings On My Shoes” che aprono le porte ad un tour oltreoceano. Nel 2012 Max Aloisi decide di trasferirsi a Londra dove si esibisce in diversi Club e festival, incluso il Glastonbury.  Negli anni a seguire Aloisi continua a viaggiare e si trasferisce prima nei Paesi Bassi poi a Cipro ma nel 2020 decide di tornare in Italia e di registrare, insieme al batterista Alex Paci e al bassista Lou Thor, un nuovo album intitolato appunto Max Aloisi Trio che sarà pubblicato a maggio 2021 dalla Vina Records. “This World” è il singolo che anticipa il nuovo lavoro dove, come negli altri brani dell’album, si fondono sonorità funk, rock, blues e si mischiano con un sound vintage rivisitato. L’idea di fondo è quella di portare alla luce un certo sound d’altri tempi arricchito da sonorità più contemporanee che uniscono stili diversi a un ritmo ballabile di derivazione funk.

Ciao Max, benvenuto su Tuttorock, come va in generale?

Ciao Marco, grazie innanzitutto per l’interesse. In generale? Tutto bene dai, andiamo avanti, anche se sono poco chiari i risvolti futuri.

Parliamo un po’ di questo tuo nuovo singolo, “This World”, uscito lo scorso 16 aprile, che riscontri stai avendo?

Generalmente molto positivi, il pezzo piace e noi siamo felici.

Il singolo anticipa il tuo nuovo album in uscita a maggio, album che ho ascoltato e apprezzato moltissimo. Quando hai scritto i brani che lo compongono?

Grazie, sono contento ti sia piaciuto. Alcuni brani sono stati scritti poco prima che tornassi in Italia poi arrangiati insieme ai ragazzi qui, mentre “Lonely Wolf” è nato quando ero già qui.

Come nasce solitamente un tuo brano?

Un brano può nascere da un ritmo di batteria di Alex, come l’idea per “This World” dove io seguo con un riff e si va avanti, un po’ come se fossimo in una jam, improvvisando, oppure da alcuni riff e accordi di chitarra. La maggior parte delle volte sento nella mia mente la musica e la registro a voce sul telefono.

In che modo decidi che un brano necessita di testo e un altro, al contrario, può funzionare in versione strumentale e sostituisci la linea vocale con la chitarra?

Un po’ d’istinto, un po’ a “feeling”, raramente cambia nel tempo, di norma è deciso in partenza. È anche l’idea stessa che ti suggerisce se inserire il testo o meno.

Presentaci gli altri due musicisti che con te formano il Max Aloisi Trio.

Alex è un amico dai tempi del liceo ed è come un fratello per me, abbiamo formato il primo trio insieme proprio a quei tempi e abbiamo suonato in diversi posti insieme in Italia e all’estero È stato batterista nei Perizona, Arecnames, Pap Kane, Caja Sonora, Rogerio Celestino, Yukite, Santo Niente, Santo Nada. Ci piace suonare insieme e lui mi capisce al volo.

Lou Thor al basso è stato proposto proprio da Alex. Noi già ci conoscevamo quando lui era chitarrista dei Perizona, musicofilo e dj, nella ricerca sul blues e le sue origini, è arrivato nel Trio e ci siamo subito trovati bene, ha aggiunto quello che mancava.

Tu hai vissuto in tanti luoghi diversi, ora sei tornato in Italia, è una decisione definitiva?

Sicuramente inizialmente dovrò fare un po’ sponda tra qui e Cipro, poi vedremo.

C’è qualche artista di oggi che ti emoziona particolarmente?

Dovrei ascoltare più musica contemporanea forse, mi piacciono i Delvon Lamarr organ  trio. Sono groovy.

Raccontami un po’ le tue emozioni di quando hai suonato al prestigioso Glastonbury Festival in Inghilterra.

E’ stata un’esperienza incredibile, tutto è iniziato partecipando ad una competizione in UK, Live and unsigned, iniziata da solista, poi siamo arrivati in finale tra 50mila concorrenti, eravamo gli unici non inglesi. Mi hanno fatto entrare all’Accademia musicale di Southampton e da lì sono arrivato al Glastonbury Festival.

La tua proposta musicale è veramente di ottimo livello, in Italia, però, trovo sia molto sottovalutata. Come ti spieghi questo?

Sorrido, è una storia vecchia, boh, credo si chiami mercato? Oppure genere che funziona? Che vende? Non so, dovrebbero esserci più spazi per realtà musicali nuove e/o alternative, anche se credo che ci sarà un ritorno a questo stile di musica.

In un periodo in cui la musica dal vivo è purtroppo ancora ferma, e il tuo progetto sembra perfetto per essere presentato su un palco, ti stai muovendo per fissare qualche data estiva?

Sì, abbiamo qualche data da confermare già dallo scorso anno ma tutto dipenderà da come verranno gestite le cose, noi non vediamo l’ora.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Grazie a voi/te per questa opportunità, è stato un piacere.

MARCO PRITONI