MAUTO – Intervista al musicista, cantautore e poeta romano
Ho avuto il piacere di intervistare Mauto, musicista, cantautore e poeta romano, in occasione dell’uscita del nuovo singolo “L’Itaglia (Aida s’è persa)”.
Ciao Gianfranco, benvenuto su Tuttorock, come va questa ripartenza post lockdown e come hai passato quel periodo di chiusura totale?
Ciao e grazie! Sto provando a ricominciare, credo che sia lo stesso per tutti… Per quanto mi riguarda, all’iniziale senso di smarrimento ho sovrapposto la voglia di fare e soprattutto sperare di fare meglio e trovare “il tempo migliore”.
L’Itaglia (Aida s’è persa), il tuo nuovo singolo (che apprezzo moltissimo) in radio e sulle piattaforme digitali dal 21 luglio, quando l’hai scritta?
Grazie! È una canzone scritta molti anni fa, a dispetto del tono che sembra essere contemporaneo.
Hai voluto portare avanti il discorso di Rino Gaetano che, nel 1977, scrisse Aida dedicandola al nostro paese?
Il mio è un piccolo omaggio alla genialità di Rino ma è soprattuto uno stimolo a riflettere sull’eterna dualità di questo Paese, da sempre diviso tra bellezza e disincanto che da sempre caratterizza, appunto, L’I-Taglia!
Citi molti personaggi storici dell’Italia nella tua canzone, da Pasolini a Berlinguer, da Alda Merini a Sandro Pertini, quanto mancano personaggi come quelli all’Italia di oggi?
Molto, ma a differenza di quello che si può pensare, il mio è un incitamento a trovare e valorizzare oggi i talenti e le sensibilità che ci sono, sulla scia dei tanti illustri predecessori che hanno illuminato il Paese, a riprova del fatto che si può essere migliori.
“E non c’è un ministro dell’istruzione come Benedetto Croce”, questa frase ora come ora è perfetta per rappresentare lo stato in cui versa il mondo dell’istruzione. E non è solo colpa della pandemia, anche prima era in pessime condizioni, vero?
Il mio è solo un riferimento ad una circostanza storica che però, oggi, potrebbe sembrare fantascienza: uno dei più grandi pensatori del ‘900, un filosofo, ha vestito i panni di ministro dell’Istruzione, questo dovrebbe farci riflettere.
“E Giorgiana, Emanuela e Fabrizio, come Stefano, Ilaria e altri cento stanno ancora aspettando in silenzio che qualcuno gli chieda scusa sul serio…” una frase forte, troppi segreti e troppi misteri in questo paese?
Senza dubbio, e la lista potrebbe continuare e purtroppo si arricchisce ogni giorno: mi piacerebbe vedere questo paese chiedere sinceramente scusa ai suoi tanti figli abbandonati.
Parlami un po’ del video, girato a Roma, di chi è stata l’idea e chi l’ha realizzato?
Abbiamo fatto dei sopralluoghi con Claudio Piccolotto, un amico prima che un bravissimo regista, per cercare la location giusta in cui inserire questa storia un po’ surreale e la scelta è caduta sul quartiere dell’E.U.R., con i suoi marmi bianchi e slanciati verso un cielo blu nitidissimo: questo contrasto ci è sembrato perfetto.
Per chi non ti conosce, ti chiedo di presentarti, ovvero di raccontarmi qualcosa della tua formazione musicale e chi sono gli artisti che più ti hanno ispirato e che ti ispirano, quindi quelli del passato e del presente.
Sono autodidatta, affascinato dal pianoforte ho cominciato a suonare studiando da solo (ed ancora cerco di perfezionarmi). Ho così cominciato a scrivere le prime canzoni, a suonare con i primi gruppi ed ho sempre alternato le mie esibizioni con la collaborazione con tanti artisti e gruppi eterogenei: mi piace pensarmi, come diceva Pino Daniele, un musicista che canta e quindi collabora, senza barriere. Tra le tante influenze sicuramente Rino Gaetano, cui più di 20 anni fa ormai abbiamo dedicato con altri amici la prima Tribute Band in Italia (CiaoRino), ma anche tutti i cantautori, (Dalla, Piero Ciampi), la canzone popolare romana ed il rock degli anni ’70. Ultimamente ascolto molta musica elettronica.
So che lavori con molti artisti italiani ed internazionali, leggo anche Kevin Costner tra i nomi e la cosa mi ha incuriosito parecchio, puoi dirmi qualcosa di più?
Certo! Ho avuto il piacere e l’onore di accompagnarlo durante un suo concerto ad Orvieto nel 2014, è stato molto emozionante, soprattutto vederlo in una veste così inusuale!
Sei soddisfatto di come sono andate le cose per te finora nel mondo della musica o hai un sogno che vorresti veder realizzato?
Il sogno è quello di continuare ad avere lo stesso entusiasmo di raccontare e raccontarsi, anche in un periodo che presta meno attenzione magari a note e parole che sono “fuori dal coro”, ma anche che, più in generale, si cominci a considerare una volta per tutte la musica un lavoro, come il cinema, il teatro, la pittura e tutte le altre arti: un problema che è venuto fuori prepotentemente in questo ultimo periodo e di cui spero si continui a parlare.
Conte ha detto “Gli artisti che ci fanno divertire”, tu sei d’accordo con quella frase? Un artista, secondo te, deve far divertire o deve più far riflettere?
Forse quella frase è stata un po’ demonizzata, di certo gli artisti fanno sicuramente pensare, a volte anche divertendo: andrebbero comunque in entrambi i casi considerati e tutelati, al pari di tutte le altre categorie lavorative.
So che hai fatto un tour di 4 anni tra il 2012 e il 2016, oggi che la musica live è praticamente ferma, hai in programma qualche data o attendi tempi migliori?
Attendo intanto l’uscita dell’album a Settembre che si intitola appunto “Il Tempo Migliore”! Stiamo cercando di riorganizzare tutto il tour ma mi piacerebbe presentare queste canzoni in luoghi piccoli dove poter interagire e far ascoltare le parole insieme ai suoni, come le librerie, per esempio!
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi salutare i lettori di questa intervista e spingerli ad ascoltare il tuo singolo?
Sicuramente! Spero che sia solo uno dei tanti spunti di riflessione per capire meglio questo paese e provare, ognuno col proprio impegno, a migliorarlo! Grazie
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.