MAURIZIO VERCON – CHRISTIAN AGOSTA – DON SCHIFF – Intervista tripla
In occasione dell’uscita del singolo “Cuore Bugiardo” (Videoradio), ho avuto il piacere di intervistare il musicista triestino Maurizio Vercon, il cantante e musicista Christian Agosta e il bassista Don Schiff che ha collaborato con artisti del calibro di Elvis Presley, Tina Turner, Peggy Lee, Sammy Davis, Jr., Ann-Margret , Perry Como, The 5th Dimension, Sheryl Crow.
Ciao Maurizio, bentornato su Tuttorock, parliamo subito di questo nuovo singolo, “Cuore Bugiardo”, un brano nato quando e come?
Maurizio: Ciao Marco, grazie del tuo invito, mi inorgoglisce molto. Sai, devo farti una confessione: il brano, anche se risulto come autore, in realtà proviene da un vecchio brano proprio di Christian Agosta, mio amico prima di tutto e poi collega. Abbiamo fatto insieme almeno 300 concerti in varie situazioni e ci conosciamo da tantissimi anni. Abbiamo progettato varie volte di creare un progetto discografico ma non abbiamo mai lavorato seriamente su di esso. Come cavallo di battaglia nelle nostre serate c’erano dei brani di Santana, chitarrista che io ammiro da sempre e lui cantava in modo molto spontaneo. Poco tempo fa, visto che abbiamo avuto modo di stare a contatto un po’ di più, poichè abbiamo fatto parte del tour di Cristiano Turato, mi ha fatto ascoltare delle sue vecchie registrazioni e io mi sono messo al lavoro. È nato tutto molto velocemente e gli ho dato quel taglio latino tipico che io traduco come omaggio al grande chitarrista icona. Gliel’ho fatto ascoltare e gli è piaciuto subito …il risultato è quello che ascolti.
L’hai quindi fatto cantare allo stesso Christian Agosta e hai scelto un grande musicista come Don Schiff, come mai?
Maurizio: Dopo il primo ascolto Christian era molto felice e gasato, coinvolto. Mi ha dato positività e allegria con le sue parole, non poteva non cantarlo lui. Era come ritornare a fare le nostre serate insieme e suonare i nostri brani preferiti ed è proprio questa la sensazione nell’ascoltare la registrazione, allegria, spensieratezza, energia, divertimento.
Don Schiff l’ho conosciuto pochi mesi fa, nell’iniziare un progetto internazionale, il Terry Newman Project. Ho iniziato a lavorare proprio su un brano di Don che mi è piaciuto molto e che ci ha fatto avere anche un contratto discografico con un’etichetta americana. Il brano era un po’ datato e dovevo riportarlo ai nostri giorni. Ascoltato il brano, ha esternato tutta la sua contentezza per il mio lavoro, senza giri di parole, e mi ha molto impressionato, oltre che reso felice. È una cosa che mi è già capitata più volte questa, il fatto di trovare umiltà e semplicità, oltre che educazione e preparazione immensa, proprio nei musicisti di altissimo livello, quelli che potrebbero tranquillamente tirarsela. Invece lui è stato gentilissimo, attento, entusiasta e disponibile. Quindi gli ho fatto ascoltare altri brani, tra i quali Cuore Bugiardo, chiedendogli se gli andasse di mettere la sua firma, ed è qui che ha confermato tutto, si è reso immediatamente disponibile, umile, felice di esserci. Sono contentissimo di poter lavorare con lui. Senz’altro, se vorrà, ci sarà su altri brani miei già pronti.
Parlami un po’ del processo di registrazione del brano.
Maurizio: In questi ultimi anni ho rivestito sempre più ruoli al punto di riuscire a fare quasi tutto abbastanza bene nel mio home studio. Ho scritto la batteria, ho suonato il basso, le chitarre, il piano, i fiati, le percussioni ecc, cercando di avere un buon prodotto semifinito per dare ai musicisti coinvolti una visione d’insieme. Poi, a seconda del taglio del brano, cerco di far suonare le varie parti da musicisti che reputo perfetti nei vari ruoli, e così piano piano c’è un coinvolgimento da parte di tutti. Ho contattato Paolo Zizi, pianista sardo con il quale ho lavorato spesso questa estate e che ha un cuore enorme, che ha dato subito il suo apporto andando a rendere umane le parti che avevo magari abbozzato io virtualmente, colorando con l’hammond tutto il brano, oltre al pianoforte. Poi è stato coinvolto un batterista americano giovane, Brayden Cone, amico di Don, che ringrazio anche per questo. Anche lui ha dato quella marcia in più di cui aveva bisogno la parte ritmica ma rispettando molto il linguaggio complessivo, andando ad incastrarsi alla perfezione con le percussioni e la parte sublime di basso di Don. Io ho solo dovuto far incastrare il tutto per poter rendere la situazione ideale per la voce di Christian. Siamo andati in studio da Roberto Sopracasa per le riprese della voce. Avevamo bisogno di un bel microfono valvolare per il calore e Roby, che in precedenza mi aveva già aiutato con il disco “Slice of Heaven” (Videoradio 2018), si è reso subito disponibile. Christian è stato un drago, è stato velocissimo, senza sbavature. Due track intere di fila senza fermarsi ed era tutto pronto per il mixaggio che ho curato io come anche il mastering.
Del video invece cosa mi racconti?
Maurizio: Mi sono occupato io dell’editing e del montaggio, mentre per le riprese esterne Christian mi ha aiutato molto. Avevamo in mente di ricreare l’atmosfera tipica caraibica di alcuni brani di Santana, ma ci siamo dovuti scontrare con i tempi e con le stagioni. Al posto del sole e del mare ci siamo ritrovati a Trieste in gennaio sull’altipiano carsico con una giornata ventosa e freddissima (ride – ndr). Mentre stavo registrando, per il freddo mi facevano male le mani sulle corde della chitarra, è stata dura ma molto divertente. Ci siamo arrampicati, pieni di strumentazioni, fino in cima ad una montagna, entrando nel bosco scuro la mattina presto, dal freddo il terreno era gelato e abbiamo iniziato a pensare ad un incontro magari con un orso o una famiglia di cinghiali… altro che Cuba (ride – ndr).
Ciao Christian, quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Christian: Quando?… in realtà sono nato con la musica perché mio nonno materno era un musicista fisarmonicista che negli anni 60 suonava con Claudio Villa quindi in casa ha sempre regnato la musica, crescendo ho capito di voler fare anch’io il musicista e all’età di dieci anni ho cominciato a suonare la chitarra, poi col tempo si è aggiunto il canto e da lì non ho più smesso…
C’è qualche artista di oggi che ti ha particolarmente colpito?
Christian: In realtà non sono molto felice di come sia cambiata la musica italiana e non solo perché credo si sia perso un po’ il senso di canzone, intendo dire che la melodia nelle canzoni moderne si è praticamente persa se non in alcuni casi nel ritornello quindi di conseguenza non amo particolarmente nessun artista di oggi!
Ciao Don, come hai conosciuto Maurizio e perché hai accettato di suonare in questa bellissima canzone?
Don: Ho incontrato Maurizio nel corso di un altro progetto discografico chiamato “The Terry Newman Project”. Mi sono piaciuti molto la sua abilità con la chitarra, gli arrangiamenti e la scrittura. Quando mi ha chiesto se avrei voluto partecipare a questa canzone ero entusiasta. So che sarebbe stato divertente e, dopo aver ascoltato la melodia, è andato tutto oltre le mie aspettative su quanto essa sia eccitante e ad alta energia. Il canto, il suo modo di suonare… wow, eccellente. Maurizio ha un orecchio eccezionale per l’arrangiamento delle parti di chitarra, capisce che suonare la chitarra non è solo una parte. Sul lavoro dell’album si stratifica per consistenza, suono, sensazione. È magistrale.
Negli anni ’70 ti sei trasferito a Las Vegas, come mai hai fatto quella scelta?
Don: Vivevo nel Delaware, nella costa orientale degli USA, mi ero appena diplomato al liceo e stavo progettando di trasferirmi a Los Angeles, in California, nella costa occidentale, per fare sessioni di lavoro, scrivere canzoni, unirmi a una band di successo, diventare un artista musicale insomma. Non avevo prospettive di lavoro lì, volevo andarci e basta. Avevo anche un cugino star del cinema (Michael Callan) che anni prima aveva stretto amicizia con John Lennon e aveva detto a mio padre di mandarmi fuori e che lui mi avrebbe presentato. Durante la pianificazione del viaggio ho ricevuto una telefonata dalla sorellastra di Barbara Streisand, Rosalind Kind, in cui diceva che era stata prenotata per 2 settimane per esibirsi al Flamingo Hotel di Las Vegas. Avevo fatto uno spettacolo con lei a New York mentre ero al liceo, quindi mio padre mi suggerì di accettare quella proposta così avrei fatto un po’ di soldi e che Los Angeles sarebbe stata ancora lì una volta finita quell’esperienza. Così ho accettato il lavoro e sono volato a Las Vegas per esibirmi con lei. Il suo spettacolo è stata una grande esperienza e la mia vita professionale è iniziata a Las Vegas.
I miei tempi là sono stati selvaggi ed esplosivi, ho trascorso in quella città circa due anni e mezzo nel periodo ’74-77′ prima di trasferirmi a Los Angeles nel 1977.
All’epoca vivevo in un appartamento proprio accanto al Caesars Palace, non ero lì da molto quando squillò il telefono (allora non c’erano telefoni cellulari, quindi era un telefono “reale” che squillava – ride – ndr). Era una donna, parlammo un po’ e io le dissi: “Scusa, hai sbagliato numero” e lei: “Ehi, sembri carino, che numero ho fatto così posso forse richiamarti? Potresti essere un assassino con l’ascia quindi non voglio darti il mio!” Le diedi il numero e circa una settimana dopo richiamò. Sembrava simpatica, quindi le fissai un appuntamento e preparai la cena.
Fui molto entusiasta del fatto che lai accettò e riattaccai il telefono, poi mi resi conto che non cucinavo e mangiavo sempre fuori e non avevo nemmeno i piatti! Quindi andai al supermercato e vidi un’offerta speciale, comprai 25 dollari in cibo e ricevetti due piatti cinesi gratuiti. Un grande affare, avevo piatti e cibo, ero pronto.
Mi chiamò facendomi sapere che stava arrivando e mi chiese: “ehi quanti anni hai?” Pensai che fosse una domanda strana, non pensavo che si dovessero fare domande del genere a persone che non si conoscono bene. Le risposi “Ho 19 anni, ma tu quanti anni hai?”. Ci fu silenzio al telefono poi lei disse: “ho 27 anni”… Io avevo comunque piatti e cibo.
Decise di venire comunque. Dal balcone del mio secondo piano guardai in basso, la vidi avvicinarsi e pensai: “Oh, sono fortunato, è carina!” Più tardi mi disse che, alzando lo sguardo, pensò: “Oh, spero che non sia lui…”. Ecco la sintesi di una lunga storia, abbiamo trascorso insieme quella notte e ogni notte da allora, siamo sposati da 47 anni ormai. Sono un vincitore a Las Vegas.
Hai collaborato con artisti come Elvis Presley, Tina Turner, Perry Como, Sheryl Crow. A proposito di Elvis, qual è il tuo ricordo di lui?
Don: Elvis era ed è ancora leggendario, non riuscivi a staccargli gli occhi di dosso. Era il 1976 e io ero il bassista dello showroom dell’Hilton di Las Vegas. Ho suonato ogni spettacolo là, dalla sua apertura, era il più grande hotel-casinò del mondo, con oltre 1.500 stanze e uno showroom da 1.150 posti. Elvis è stato uno di quegli spettacoli, un grande spettacolo. A quel tempo venni a conoscenza di una minaccia di morte per Elvis quindi lui era particolarmente preoccupato, le sue guardie del corpo lo tenevano d’occhio. Nel backstage chiudevano a catena tutte le uscite antincendio del backstage (illegale ma ehi, si trattava di Elvis, quindi nessuno disse niente). Le guardie del corpo lo circondavano in un cerchio stretto come un gruppo di giocatori di football e lo portavano dietro al sipario.
Una volta aperto il sipario, cioè quando c’era la maggior esposizione al rischio, se qualcuno particolarmente esaltato fosse salito sul palco lui avrebbe pensato: “è questa quella persona minacciosa!?”
Una donna saltò per caso sul palco, lui si mise in posizione di karate e la lanciò di nuovo verso il pubblico in modo molto sgraziato. Pensai, “beh, questo è uno show”. Lo spettacolo andò avanti e il pubblico non battè ciglio.
Non era un buon momento della sua vita, credo, ma la mia impressione di lui era che fosse un uomo buono e di buon cuore. Mi è dispiaciuto per lui.
L’unico modo per incontrarlo era ricevere un invito ad una sua festa, in quel modo lui si sentiva al sicuro. Ho avuto quell’invito. Dopo lo spettacolo andai nell’ascensore del backstage con le guardie del corpo, mi guardarono come per chiedermi: “chi sei?” Una delle persone all’interno della cerchia ristretta di Elvis diede l’ok e io entrai. Raggiungemmo l’ultimo piano e scendemmo tutti. L’unica guardia del corpo mi fermò mentre stavo scendendo e mi disse: “Aspetta”. Era enorme camminava oltre due grandi palme che decoravano l’ingresso della stanza in cui stavamo andando. Afferrò due ragazze nascoste dietro di loro per la nuca e le accompagnò alle scale antincendio dove si scendeva di 20 piani (si spera che abbiano pensato di scendere di un piano e rientrare in hotel e scendere di nuovo con l’ascensore… sarebbe stata una lunga camminata).
Elvis aveva una suite solo per le feste, entrai e c’erano circa 20 persone che si divertivano e aspettavano che Elvis entrasse. Passai il mio tempo pensando nervosamente a cosa avrei detto, cose banali tipo: “ehi, adoro i tuoi film”, no, l’avrà già sentito altre volte, “ehi, grande spettacolo”, no, non va bene nemmeno quello…
Ricordo di aver lavorato per Bobby Vinton e di avergli chiesto: “Ti piace essere famoso?” Mi diede una grande risposta inaspettata dicendomi: “È uno stile di vita”. O,h forse avrei potuto chiedere questo ad Elvis?!
Comunque passarono 20 minuti quando questa gigantesca guardia del corpo dal collo largo spalancò le porte e disse: “Elvis non ha voglia di fare una fottuta festa, uscite tutti!”
Pensai “WOW, non me l’aspettavo”. Ancora una volta mi sono sentito male per Elvis, ma ho pensato che fosse il modo delle guardie del corpo di sgomberare la stanza e dover affrontare quella parte del suo lavoro. Ho deciso di pensare che Elvis avesse detto: “Amico, non mi sento all’altezza di una festa oggi, vai a dire ai nostri amici che mi dispiace”. Poi quel discorso si sarà perso nella traduzione della guardia del corpo. Ecco, allora mi sentivo meglio.
Elvis morì mesi dopo, Dio benedica la sua anima. C’è una statua in bronzo di Elvis che si trova di fronte all’Hilton di Las Vegas. Ho detto a mia moglie, mi alzerò e metterò il braccio intorno alla statua, mi farò una foto… Questo è il massimo che posso fare per avvicinarmi a lui.
Quando Elvis è morto stavo facendo lo spettacolo di Ann-Margret all’Hilton. Erano molto vicini. Mandava sempre dei fiori. Quando ha sentito la notizia si fermò per due notti.
E a proposito di Perry Como?
Don: Perry, con la sua bella voce e le grandi orchestrazioni, è stato un meraviglioso gentiluomo con cui fu molto piacevole esibirsi. Aveva una gran classe. Uno dei miei ricordi più cari della sua natura gentile è stata la sua ultima prova con l’orchestra prima dello spettacolo. Durò a lungo, tutti erano stanchi, così a sue spese ordinò all’albergo di preparare una bella cena per tutta l’orchestra. Nessuno l’ha mai fatto. In alcuni spettacoli c’è grande tensione e nervosismo. Il suo era l’esatto contrario.
Sei stato uno dei primi ad usare l’8 corde NS/Stick, cosa ha di così speciale quello strumento?
Don: La NS/Stick (realizzata da Stick Enterprises e dall’inventore Emmett Chapman) è incredibile per la semplicità nel design e nella funzione. Ho iniziato come bassista ed ha alcuni dei migliori toni bassi che abbia mai sentito.
Sebbene abbia 8 corde, puoi pizzicarlo comunque come un basso a 4 corde, ma anche usarlo come un basso a 8 corde. Oppure puoi toccarlo come un Chapman Stick o metterlo in modalità stereo e mettere la melodia (lato chitarra) attraverso un amplificatore per chitarra e il lato delle corde del basso attraverso un amplificatore per basso.
Puoi anche pizzicare e battere contemporaneamente qualsiasi combinazione nella stessa melodia e il suono non si interrompe. Ha anche midi su entrambi i lati, quindi ci sono suoni di tastiera e campioni che puoi aggiungere al mix di “cosa può fare”. Pensalo come un pianoforte, due mani suonano parti diverse. Ora metti le mani sul manico e picchietta le corde come tasti… ora hai il ‘piano’ di basso e chitarra in un unico strumento.
Anche la capacità di scrivere e arrangiare su di esso è simile a lavorare su un pianoforte. Hai l’intera gamma a portata di mano per suonare più parti contemporaneamente. I groove che puoi ottenere tra il comporre accordi e suonare una linea di basso allo stesso tempo sono molto solidi. Scopro costantemente nuovi modi creativi per avvicinarmi a linee di basso e groove che prima non erano possibili. Ha ampliato le mie capacità, la mia mente e il mio processo creativo. Mi ha reso un bassista migliore e il mio modo di suonare il basso mi ha reso un suonatore migliore. Vittoria!
Emmett mi ha dato la prima NS/Stick da suonare prima di entrare in produzione per avere la mia opinione. Sentiva che era un’altra versione del suo stick a 10 e 12 corde, ma questo ne ha 8. La mia opinione è stata di avere uno strumento con un’incredibile aggiunta al tapping. Le tecniche sono infinite.
Suono sia la NS/Stick che la Chapman Stick. Il Chapman Stick ha versioni a 10 e 12 corde, ciascuna con le corde basse sia sulla melodia che sul basso al centro del manico e ogni corda più alta va ai bordi. Il basso va al limite con un’accordatura in quinta e il lato della melodia va al limite opposto in quarta.
A causa del modo in cui la tua mano sinistra ora suona dal basso verso l’alto dal centro verso l’esterno, puoi afferrare le note basse e formare un accordo con una mano su quel lato. Il basso in quinte va più alto più velocemente, quindi gli accordi suonano naturali e non suonano spessi come un basso che suona accordi. La tua mano destra sulle corde della melodia è perfettamente modellata per afferrare gli accordi e suonare anche le linee melodiche che sono in quarta. Lo Stick è principalmente uno strumento di percussione. Non c’è molta profondità sotto le corde da pizzicare.
Uno non è meglio dell’altro. Ognuno di loro ha qualcosa di meraviglioso da offrire. Suono entrambi.
Quali sono i vostri progetti musicali in questo 2023?
Maurizio: Sicuramente suoneremo anche quest’estate nel tour con Cristiano Turato e sicuramente registreremo ancora. Lui mi vuole bene e vuole in tutti i modi aiutarmi a farmi conoscere al grande pubblico. Una via sicuramente più facile sono i brani cantati, molto più immediati, che non la musica strumentale come di solito faccio. È sempre molto positivo lavorare con persone come Christian, lui mi dà fiducia ed energia, gli voglio bene e lo ammiro tantissimo per i suoi mille talenti.
Christian: Beh di sicuro continuerò a collaborare con Maurizio per quanto riguarda i live come accade già da parecchi anni, per quanto riguarda i progetti futuri ci stiamo lavorando… ovviamente assieme a Maurizio!
Don: Molti album su cui ho suonato l’NS/Stick usciranno quest’anno. Quest’anno è iniziato con un tour a Chicago, che si è trasformato in un album dal vivo. Ho registrato su diversi album all’inizio del 2023, album che usciranno quest’anno, 3 dei quali anche in vinile. Suono in bei posti come il Blue Note. Sistemi audio di classe, fantastici e musicisti di alto livello. Mi aspetto di fare altri tour alla fine del 2023. Al momento sono impegnato con buoni progetti, il che è una benedizione. In questa fase della mia vita e carriera ho molto da dire musicalmente e voglio che la musica sia presentata nelle migliori situazioni con le persone migliori.
Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Maurizio: Mi sento di ringraziare te per il tuo lavoro che permette a noi artisti di raccontarci un po’, oltre a ringraziare tutti i lettori che hanno ancora voglia di leggere la musica, di scoprire le storie che stanno dietro ad un progetto musicale, di conoscerci un po’. In ultimo, ma non meno importante, ringrazio il mio grandissimo amico e discografico da 18 anni Beppe Aleo, che con la sua Videoradio e Videoradio Channel mi aiuta e crede in me incessantemente, spronandomi e aiutandomi sempre!
Christian: Ringrazio Tuttorock e in particolar modo te, Marco, per la possibilità, ed auguro a tutti una buona vita!
Don: Vorrei ringraziare i lettori per aver trovato il tempo di leggere e scoprire gli artisti che amano ascoltare… come Maurizio! Abbiamo vissuto la vita da artisti per il bene della nostra arte. Le gioie, i dolori, le emozioni crude che abbiamo vissuto… sono raccontate attraverso la musica. Abbiamo viaggi musicali da condividere. È una strada a doppio senso. Qualcuno deve suonare, qualcuno deve ascoltare. Siamo grati per tutti voi. Grazie per aver letto. Spero in un giorno non troppo lontano di incontrarvi tutti in tour.
MARCO PRITONI
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the single “Cuore Bugiardo” (Videoradio), I had the pleasure of interviewing the musician Maurizio Vercon, the singer and musician Christian Agosta and the bassist Don Schiff who has collaborated with artists such as Elvis Presley, Tina Turner, Peggy Lee, Sammy Davis, Jr., Ann-Margret, Perry Como and The 5th Dimension.
Hi Maurizio, welcome back to Tuttorock, let’s talk about this new single, “Cuore Bugiardo”, a song born when and how?
Maurizio: Hi Marco, thank you for having me, it makes me very proud. You know, I have to make a confession: the piece, even if I appear as an author, actually comes from an old piece by Christian Agosta, my friend first of all and then my colleague. We have done at least 300 concerts together in various situations and we have known each other for many years. We have planned several times to create a recording project but we have never worked seriously on it. As a strong point in our evenings there were songs by Santana, a guitarist that I have always admired and he sang very spontaneously. Not long ago, since we got to be in touch a little more, as we were part of Cristiano Turato’s tour, he played me some old recordings of him and I got to work. It all started very quickly and I gave him that typical Latin edge which I translate as a tribute to the great icon guitarist. I played it to him and he immediately liked it … the result is what you hear.
So Christian Agosta sing it himself and you chose a great musician like Don Schiff, why?
Maurizio: After the first listen Christian was very happy and excited, involved. He gave me positivity and joy with his words, he couldn’t not sing it. It was like going back to having our evenings together and playing our favorite songs and this is precisely the feeling of listening to the recording, cheerfulness, light-heartedness, energy, fun.
I met Don Schiff a few months ago, when I was starting an international project, the Terry Newman Project. I started working on a song by Don that I really liked and that also landed us a record deal with an American label. The song was a bit dated and I had to bring it back to the present day. Listened to the song, he expressed all his happiness for my work, bluntly, and he impressed me a lot, as well as making me happy. This is something that has already happened to me several times, the fact of finding humility and simplicity, as well as immense education and preparation, precisely in musicians of the highest level, those who could easily get away with it. Instead he was very kind, attentive, enthusiastic and helpful. So I played him other songs, including Cuore Bugiardo, asking him if he would like to put his signature, and it is here that he confirmed everything, he made himself immediately available, humble, happy to be there. I am delighted to be able to work with him. Certainly, if he wants, there will be other pieces of mine already ready.
Tell me a little about the process of recording the song.
Maurizio: In recent years I have played more and more roles to the point of being able to do almost everything quite well in my home studio. I wrote the drums, I played the bass, the guitars, the piano, the wind instruments, the percussions etc, trying to have a good semi-finished product to give the musicians involved an overview. Then, depending on the cut of the piece, I try to have the various parts played by musicians who I consider perfect in the various roles, and so little by little everyone gets involved. I contacted Paolo Zizi, a Sardinian pianist with whom I have often worked this summer and who has a huge heart, who immediately gave his contribution by making the parts that I had perhaps sketched virtually human, coloring the whole piece with Hammond as well as the piano. Then a young American drummer was involved, Brayden Cone, a friend of Don’s, whom I also thank for this. He too gave that extra gear the rhythmic part needed but respecting the overall language very much, fitting in perfectly with the percussions and the sublime bass part of Don. I just had to fit everything together in order to make the situation ideal for Christian’s voice. We went to Roberto Sopracasa’s studio for the vocals. We needed a nice tube microphone for warmth and Roby, who had previously helped me with the album “Slice of Heaven” (Videoradio 2018), was immediately available. Christian was a dragon, he was very fast, flawless. Two whole tracks in a row without stopping and everything was ready for the mixing that I took care of as well as the mastering.
What can you tell me about the video?
Maurizio: I took care of the editing, while Christian helped me a lot with the exterior shots. We had in mind to recreate the typical Caribbean atmosphere of some songs by Santana, but we had to collide with the times and the seasons. Instead of the sun and the sea, we met in Trieste in January on the Karst plateau on a windy and very cold day (he laughs – ndr). While I was recording, my hands ached on the guitar strings from the cold, it was hard but a lot of fun. We climbed, full of equipment, up to the top of a mountain, entering the dark wood early in the morning, the ground was frozen by the cold and we started thinking about an encounter perhaps with a bear or a family of wild boars… like Cuba (he laughs – ndr).
Hi Christian, when and how did you approach the world of music?
Christian: When?… I was born with music because my maternal grandfather was an accordion musician who played with Claudio Villa in the 60s so music has always reigned at home, growing up I realized I wanted to be a musician too and at the age I started playing the guitar when I was ten years old, then singing was added over time and I never stopped from there…
Is there any artist of today who has particularly impressed you?
Christian: Actually I’m not very happy with how Italian music has changed and not only because I think the sense of song has been lost a bit, I mean that the melody in modern songs has practically been lost except in some cases in the refrain then consequently I don’t particularly like any artist of today!
Hi Don, how did you meet Maurizio and why did you agree to play in this beautiful song?
Don: I met Maurizio from another album project called “The Terry Newman Project”. I so enjoyed his guitar artistry, arranging and writing. When he asked if I would participate in this song I was thrilled. I new it would be fun and upon hearing the tune, It was beyond my expectations on how exciting and high energy the tune is. The singing, his playing… wow excellent. Maurizio has an exceptional ear for arranging guitar parts. He understands playing guitar isn’t just one part. On album work you layer for texture, sound, feel. He is masterful.
In the 70s you moved to Las Vegas, why did you make that choice?
Don: I lived in Delaware USA (East coast) and had just graduated high school and was planning to move to Los Angeles, Ca. (West coast) to do session work, write songs, join a successful band, become a musical artist. I had no job prospects there, I was just gonna go. I also had a movie star cousin (Michael Callan) who years prior had friended John Lennon and told my dad to send me out and he would introduce me. While planning the trip I got a call from Barbara Streisand’s half sister Rosalind Kind who got booked for 2 weeks performing at the Flamingo Hotel in Las Vegas. I had done a show with her in New York while in high school so my dad suggested I take the gig, make some money and that Los Angeles would still be there when I finished. So I accepted the job and flew to Las Vegas to perform with her. Her show, being on my own, was a great experience and my professional life began in Las Vegas.
My times in Las Vegas were wild and a BLAST. I spent about two and a half years living there ’74-77′ before moving to Los Angeles in 1977.
Back then I lived in an apartment right next to Caesars Palace, hadn’t been there long when the phone rings (no cell phones then so it was a ‘real’ phone ringing lol). I say, ‘sorry you have the wrong number’.. It was a woman and we spoke for a little bit and she says, “Hey you seem nice, what number did I dial so I can maybe call again. You might be an axe murderer so I don’t want to give you mine!” So I give it to her and about a week later she calls back. She’s seems nice so I make a date for her to come over and I’ll make dinner.
I’m excited she accepts and we hang up. I then realize I don’t cook and I eat out all the time and don’t even have plates! So I go to the grocery store and see they have a special, buy $25.00 in food and get two free China dinner plates. Such a deal, so now I have plates and food. I’m ready.
She calls letting me know she’s on her way and she asks, “hey how old are you? I think, that’s an odd question, I didn’t think you were supposed to ask questions like that to people you don’t know well. Anyway I say I’m 19, why how old are you?!….. and there’s silence on the phone. Then she says “I’m 27”. I’m thinking, but I got plates and food!!
She decides to come over anyway. From my second story balcony I look down see her walking closer and think, “Oh lucky me she’s nice!” Later she told me she looked up and was thinking.. “Oh I hope that’s not him… ” Long story shortened. She spent that night and every night since, we have been married 47 years now. I’m a winner in Las Vegas.
You have collaborated with artists such as Elvis Presley, Tina Turner, Perry Como, Sheryl Crow. Speaking of Elvis, what is your memory of him?
Don: He was and is legendary. You couldn’t take your eyes off him. It was 1976 and I was the bassist at the Las Vegas Hilton showroom. I played every act that came in. (At its opening, it was the largest hotel-casino in the world, with over 1,500 rooms and a 1,150-seat showroom.) Elvis was one of the shows that came it.
It was a huge show. At that time I heard there was a death threat to Elvis so he was particularly worried. His body guards kept a real close watch on him. Backstage they would chain lock all backstage fire exits ( illegal but hey it’s Elvis so no one said anything). The body guards would surround him in a tight circle like a football huddle and place him behind the stage curtain.
Once the curtain opened, that is when he was the most exposed and at risk from the threat. If anyone would get overly excited and jump on stage he would think… ‘is this that threatening person!?”
A woman happened to jump up on stage… he went into karate position and threw her back in to the audience very ungracefully. I thought, “well that’s a show stopper.” But no, the show went on and the audience didn’t bat an eye.
Not a good time in his life I think. My impression of him despite this part of his life, was that he was a good kind hearted man. I felt sorry for him.
The only way you could get to meet him is if he had a party and you were invited. That way he felt safe. I got such and invite. After the show I go to the backstage elevator with body guards. I get the look of ‘who are you?” One of the persons inside of Elvis’s inner circle gives the OK, and in I go. We get the top floor and we all get out. The one body guard stops me as I get out and says, ‘wait’. He’s LARGE and walks over to these two large potted palm plants that decorate the entrance way to the room we are going to. He grabs two girls hiding behind them by the back of the neck and escorts them to the fire exit stairs to walk 20 floors down. (Hopefully they figured to go down a floor and re-enter the hotel and take the elevator back down… that’s a long walk). He say’s, okay all clear go in.
Elvis has a suite just for parties so I go in and there are about 20 people enjoying and waiting for Elvis to walk in. I spend my time nervously thinking what am I going to say. I think, “hey love the movies”, no he’s heard that, “hey great show”, no not that either.
I remember working for Bobby Vinton and asking him, “How do you like being famous?” He had a great unexpected answer and says, “It’s a way of life”. Ohhhh maybe I could ask that?!
Anyway 20 minutes go by when this gigantic large necked body guards flings open the doors and says, “Elvis doesn’t feel like havin’ a fucking party, everybody get out!”
I think “WOW, I didn’t see that comin’.” Again I felt bad for Elvis but figured that was the body guards way of clearing the room and having to deal with that part of his job. I decided to think Elvis said, “Man I don’t feel up to a party today, go tell our friends I’m sorry.” Then it got lost in body guard translation. There, now we feel better.
Elvis died months after, God rest his soul. There’s a bronze statue of Elvis that stands in front of the Las Vegas Hilton. I told my wife, I’m gonna stand and put my arm around the statue, take my picture… This is as close as I’m gonna get to him.
When Elvis died I was doing the Ann-Margret show at the Hilton. They were very close. He’d always send flowers. She couldn’t go on for two nights when she heard the news.
And speaking of Perry Como?
Don: Perry with his beautiful voice and great orchestrations was a true pleasure and a wonderful gentleman to perform with. All class. One of my fondest memories of his kindness and gentle nature was his last rehearsal with the orchestra before the show. It ran long, everyone was tired so at his expense he ordered the hotel to make a nice dinner for the whole orchestra. No one ever did that. Some acts come in and there’s great tension and nervousness. His was the complete opposite.
You were one of the first to use the 8 string NS/Stick, what’s so special about that instrument?
Don: The NS/Stick (made by Stick enterprises and inventor Emmett Chapman) INCREDIBLE because of the simplicity in design and function. I originally started out as a bass player. This can be just that. It has some of the best bass tones I have ever heard.
Though it has 8 strings you can still pluck or pick it like a 4 string bass but also use it as an 8 string bass. OR your can tap it like a Chapman Stick OR put it in stereo mode and put the melody (guitar side) through a guitar amp and the bass string side through a bass amp.
You can also pluck and tap at the same time or any combination in the same tune and the sound doesn’t drop off. I also midi both sides so now there are keyboard sounds and samples you can add to the mix of ‘what it can do’. Think of it like a piano, two hands play different parts. Now put your hands on the neck and tap the strings like keys… now you have the ‘piano’ of bass and guitar in one instrument.
The ability to write and arrange on it is also similar to working on a piano. You have the whole range at your finger tips to play multiple parts at the same time. The grooves you can get between comping chords and playing a bass line at the same time are so tight. You’re the tightest player in the room. I am constantly discovering new creative ways to approach bass lines and grooves not possible before. It has expanded my abilities, my mind and creative process. Made me a better bass player and my bass playing made me a better Stick player. Win win.
Emmett gave me the first NS/Stick to play before going into production to get my opinion. He felt it was another version of his 10 and 12 string Stick but this has 8. My opinion was what an incredible addition to tapping. To be able to add plucking, picking and I even use a carabiner as a slide. The techniques are endless.
I play both the NS/Stick and Chapman Stick. The Chapman Stick has 10 and 12 string versions, each with the low strings on both melody and bass in the middle of the neck and each string higher goes to the edges. The bass goes the edge in a 5ths tuning and the melody side goes to the opposite edge in 4ths.
Because of how your left hand now plays low to high from the middle out, you can grab bass notes and form a chord in one hand on that side. Bass in fifths goes higher faster so the chords sound natural and doesn’t sound thick like a bass playing chords. Your right hand on the melody strings is perfectly shaped to grab chords and play melody lines as well and are in fourths. The Stick is primarily a tapping instrument. There isn’t a lot of depth under the strings to pluck.
Then NS/Stick is straight fourths. As I said before it can be tapped, plucked, picked. Both are in stereo or mono.
One is not better than the other. They each have something wonderful to offer. I play both.
What are your musical projects in this 2023?
Maurizio: We will definitely play again this summer on the tour with Cristiano Turato and we will definitely record again. He loves me and he wants in every way to help me get known to the general public. A way that is certainly easier is sung pieces, much more immediate, than instrumental music as I usually do. It’s always very positive to work with people like Christian, he gives me confidence and energy, I love him and I admire him so much for his thousand talents.
Christian: Well for sure I will continue to collaborate with Maurizio regarding live performances as it has been happening for several years now, as regards future projects we are working on it… obviously together with Maurizio!
Don: NS/St. Lots of albums I’ve played on will release this year. This year started with a tour to Chicago, that turned into a live album. I have recorded on several albums the begining of 2023 that will release this year, 3 of which will also come out in vinyl. I’m playing in nice places like the Blue Note. Classy, great sound systems and top musicians. I expect to tour more the end of 2023. I am currently busy with good projects which is a blessing. At this stage in my life and career I have a lot to say musically and I want the music to be presented in the best situations with the best people.
Thank you very much for your time, do you want to add something to close the interview?
Maurizio: I feel like thanking you for your work which allows us artists to tell us a little, as well as thanking all the readers who still want to read music, to discover the stories behind a musical project, to get to know each other a bit’. Last but not least, I thank my great friend and record producer for 18 years Beppe Aleo, who with his Videoradio and Videoradio Channel helps me and believes in me incessantly, always encouraging and helping me!
Christian: I thank Tuttorock and especially you, Marco, for the opportunity, and I wish everyone a good life!
Don: I’d like the thank your readers for taking the time to read and find out about the artists they like to listen too… like Maurizio! We have lived the life of artists for the sake of our art. The joys, the pain, the raw emotions we have lived… are told through music. We have musical journeys to share. It’s a two way street. Someones gotta play, someones gotta listen. We are grateful for you all. Thank you for reading. I hope to meet you all on tour someday soon.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.