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MARIUS ZISKA – Intervista al cantautore e musicista faroense

MARIUS ZISKA – Intervista al cantautore e musicista faroense

In occasione dell’uscita dell’album “RÚM”, prevista per venerdì 10 marzo su etichetta Tutl Records, ho avuto il piacere di intervistare Marius Ziska, uno dei più importanti cantautori e musicisti delle Isole Faroe da molti anni.

Ciao Marius, benvenuto su Tuttorock, parliamo di “RÚM”, il tuo bellissimo nuovo album, ispirato da cosa?

Questa è una bella domanda, di solito cerco solo di essere il più aperto possibile quando mi viene un’idea per iniziare una canzone e continuo a lavorare finché non mi piace quello che sento.

Può essere difficile dire esattamente da dove provenga l’ispirazione, ma penso che provenga in qualche modo dalle cose che mi circondano o da cose che mi interessano come altra musica oppure dalle persone che mi circondano, a volte può anche essere un suono specifico o uno stato d’animo.

In che modo il musicista Rob Moose ha collaborato con te e come è nata la tua collaborazione?

Quando ho scritto le canzoni ce n’erano alcune che sapevo necessitassero di archi. Ho detto ai miei compagni di band che avremmo dovuto contattare il ragazzo che suonava gli archi nei brani dei Bon Iver, Sufjan Stevens e altri poi abbiamo riso tutti perché pensavamo che non sarebbe mai successo.

Ma poi ci abbiamo pensato un po’ di più e abbiamo deciso di scrivere al suo manager e un mese dopo abbiamo ricevuto una mail che diceva che Rob avrebbe suonato sui miei brani, fu una bella giornata e sono estremamente contento del suo bellissimo lavoro.

I testi sono scritti interamente in lingua faroense, che penso sia una scelta perfetta per le melodie che hai creato. Hai fatto questa scelta perché ti permette di esprimere al meglio i tuoi sentimenti e le tue emozioni?

Sì, è così, ho una connessione molto più profonda con la mia lingua madre che mi permette di dire le cose in modo più personale e mi piace anche il modo in cui suona, quindi spero che suoni bene anche per altre persone (ride – ndr).

Adoro l’intero album ma se dovessi scegliere la mia canzone preferita ti direi “Skuggaspæl”. Quando hai riascoltato l’intero album, c’è una canzone che ti ha fatto dire: “questa è davvero bella!”?

Sì, sono sicuro che ci sia, l’intero album è stato un viaggio e ho un attaccamento molto personale a tutte le canzoni in modi diversi, ma ricordo che il brano “Síggja av Nýggjum” è molto personale per me e anche gli archi di Rob mi hanno fatto davvero impazzire. In realtà penso che tu abbia ragione su “Skuggaspæl”, penso che quella canzone abbia forse la melodia più forte.

Quando e come sei entrato nel mondo della musica?

Ho iniziato molto presto, ho sempre voluto essere un musicista, ho cominciato suonando la batteria all’età di 9 anni, poi sono passato al basso un po’ più tardi, poi ho iniziato a suonare la chitarra e mi sono davvero appassionato.

Io e alcuni ragazzi della scuola abbiamo fondato una band e nessuno voleva cantare, quindi l’ho fatto io mentre cercavamo un cantante, ma ho iniziato a piacermi così tanto che ho continuato.

Quando avevo sedici anni avevamo una band che ha avuto successo nella radio nazionale faroese e allora ho capito avrei voluto fare questo per il resto della mia vita.

Nascere in un paese piccolo come le Isole Faroe è un limite o un vantaggio per un musicista?

In realtà non lo so, penso che potrebbe essere più un limite che un vantaggio perché purtroppo devo dire che non puoi suonare quanto vorresti e il dover viaggiare molto in aereo è costoso e richiede molto tempo.

Quali sono i cinque album da cui non ti separeresti mai?

Questa è una domanda difficile, sono un amante della musica e mi piace quella di una volta, ma ascolto anche molta nuova musica ed è quella che ci fa andare avanti per la maggior parte del tempo.

L’album Bon Iver “Bon Iver, Bon Iver” ha avuto un grande impatto su di me, amo il modo in cui suona e come è assemblato.

“Lost in the dream” dei The War on Drugs, poi “Carrie & Lowell” di Sufjan Stevens, “Trance Frendz” di Nils Frahm e “Cannot Be, Whatsoever” dei Novo Amor.

Hai già programmato un tour? Verrai anche in Italia?

Farò un piccolo tour in Danimarca, alcune date del tour in Norvegia saranno presto confermate, così come alcuni festival e concerti più piccoli nelle Isole Faroe.

Mi piacerebbe venire in Italia, quindi mettimi in contatto con qualche qualche agenzia di booking e sono pronto (ride – ndr).

Stai già creando nuove canzoni o per ora ti dedichi solamente alla promozione di “RÚM”?

Per ora mi dedico principalmente alla promozione del Rúm, ma cerco di tenermi alcuni giorni della settimana in cui mi concentro solo sulla scrittura di cose nuove, quindi sì, sono in un continuo processo di scrittura.

MARCO PRITONI

**ENGLISH VERSION**

On the occasion of the release of the album “RÚM”, scheduled for Friday 10 March on the Tutl Records label, I had the pleasure of interviewing Marius Ziska, one of the most important songwriters and musicians of the Faroe Islands for many years.

Hi Marius, welcome to Tuttorock, let’s talk about “RÚM”, your new very beautiful album, an album inspired by what?

That’s a good question I usually just try to be as open as possible when I start a song idea and just keep on working until I like what I hear.

It can be hard to say exactly where inspiration comes from but I think it comes from the things that surrounds me in some way or things that interest me like other music or people that surround me,sometimes it can also be a specific sound or a mood.

How did musician Rob Moose collaborate with you and how did your collaboration come about?

When I wrote the songs there were some songs that I knew needed strings. I said to my band mates that we should contact the guy who plays strings on Bon Iver and Sufjan Stevens and all the others then we all laughed because we thought it would never happen.

But then we thought a little more about it and decided to write to his manager and one month later we got a mail that said Rob will play on this, that was a good day and I’m extremely happy with his beautiful work.

The lyrics are written entirely in the Faroese language, which I think is a perfect choice for the melodies you have created. Did you make this choice because it allows you to better express your feelings and emotions?

Yes of course I have a much deeper connection with my first language and it allows me to say thing in a more personal way and I also like the way it sounds, so I just hope it sounds nice to other people as well (he laughs – editor’s note).

I love the whole album but if I had to choose my favorite song it would be “Skuggaspæl”. When you listened to the whole album again, is there a song that made you say: “this is really good!”?

Yes I’m sure there is, the whole album has been a journey and I have a very personal attachment to all the songs in different ways, But I remember the song Síggja av Nýggjum being very personal to me and also the strings from Rob really blew my mind but actually I think your right about Skuggaspæl I think that song has maybe the strongest melody.

When and how did you get into the world of music?

I started very early on I always wanted to be a musician so I started playing drums at the age of 9 then I move on to bass a little later then started playing the guitar and got really hooked on that.

Me and some boys from school started a band and no one wanted to sing so I did that while we were trying to find a singer.

But I started liking it so much that I just carried on.

When I was sixteen we had a band that got a hit on the Faroese national radio and I was then I knew that I wanted to do this for the rest of my life.

Is being born in a small country like the Faroe Islands a limitation or an advantage for a musician?

I don’t actually know I think it might be more a limitation than an advantage but it’s hard for me to say one limitation is that you can’t play as much as you might want to and I really have to travel by plane a lot of the time with is expensive and time consuming.

What are the five albums you would never part with?

This is a hard one I’m a music lover and I like old music but I listen to a lot of new music as well new music is what keeps us going forward a lot of the time.

The Bon Iver “Bon Iver, Bon Iver” album had a great impact on me, I love the way it sounds and how its put together.

The War on Drugs “Lost in the dream” also Sufjan Stevens “Carrie & Lowell”, Nils Frahm “Trance Frendz” and Novo Amor “Cannot Be, Whatsoever”.

Have you already planned a tour? Will you also come to Italy?

I have a small tour in Denmark some tour dates in Norway are coming up soon and some festivals and also smaller gigs in the Faroe Islands.

I would LOVE to come to Italy, so hit me up with some booker and I’m ready (he laughs – editor’s note).

Are you already creating new songs or are you now dedicated only to the promotion of “RÚM”?

I’m mostly dedicated to the promotion of Rúm now but I try to have some days in the week where I only concentrate on writing new stuff so yeah I’m kinda In a writing process all the time.

MARCO PRITONI