MARCO NEGRI – Intervista all’autore di “Pescatore”

Ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con Marco Negri, autore, compositore, chitarrista e cantante nativo di Codigoro (FE), impegnato come concorrente nell’attuale edizione di The Voice Senior, il talent prodotto da Fremantle in onda settimanalmente su Rai1. Marco si è presentato cantando una canzone da lui scritta, “Pescatore”, resa celebre nel 1980 da Pierangelo Bertoli, ed è entrato nella squadra di Loredana Bertè.

Ciao Marco, benvenuto su Tuttorock, parliamo subito di questa tua esperienza a The Voice Senior, è stata un’idea tua o ti ha convinto qualcuno a partecipare?

Ciao Marco, grazie! Avevo segnalato altre persone, poi però sono stato contattato io stesso, mia moglie dice è stata un’idea sua (ride -ndr), il prossimo anno sarò io a segnalare lei.

Perché hai scelto Loredana Bertè come coach?

Per affinità elettive anche se è mancato un secondo che non andassi nella squadra di Clementino. Poi, sai, scrivo canzoni e ho detto, non si sa mai che abbiano bisogno, l’ho detto anche a Gigi d’Alessio. La Bertè la sento più vicina al mio modo di scrivere, venendo io dal pop rock.

Hai cantato “Pescatore”, canzone da te scritta e portata al successo da Pierangelo Bertoli, mi racconti un po’ la storia del brano?

Sì, l’ho scritta in collaborazione con Pierangelo, lui poi ha cambiato un po’ il testo. Io sono tuo corregionale, della provincia di Ferrara, andavo in giro sul Delta del Po e ascoltavo tante storie di pescatori, di uomini, di donne, delle loro paure e speranze ed è venuta fuori questa storia che parla di una coppia, di un pescatore e della sua donna che lo aspetta a casa, cose che possono capitare ad una coppia di questo tipo, è una commedia, una storia nata di getto, sono stato fortunato, mi è andata bene.

Prima di quel brano ne avevi scritti altri?

Non ho mai scritto tantissimo, scrivo per bisogno e non su commessa, ho scritto sempre quando ne sentivo la necessità, non bevo, non fumo, scrivo e faccio musica. Di canzoni interessanti, ammesso che le mie lo siano, non ne avevo scritte, poi ho collaborato con Bertoli per una ventina d’anni scrivendo brani che hanno cantato anche altri artisti come Fiordaliso, Gerardina Trovato, Memo Remigi.

Nel tuo modo di cantare si sente molta capacità tecnica, ho sentito alcuni passaggi che mi hanno ricordato Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso, sei autodidatta o hai fatto qualche percorso di studio?

Se mi paragoni a lui sono contentissimo, non ho una gran voce, ho mestiere, sì, la voce viene dalla natura, io sono nato con poche componenti armoniche però, se canto cose mie, mi vengono meglio di quelle degli altri. Nasco come autodidatta poi ho studiato e studio ancora, adesso mi sto dando al classico. Se hai orecchio non basta, devi affinare tutto, lo studio serve sempre in ogni cosa che fai. Ho fatto un sacco di lavori poi mi sono dedicato completamente alla musica, ho aperto una casa editrice e faccio canzoni per il ballo, sono uno dei pochi che vive di musica e mi sento fortunato.

Insieme a tua moglie formate un duo musicale, che tipo di musica proponete?

Proponiamo musiche nostre, pop, nelle sale da ballo sono andate bene. La musica da ballo esalta la musica popolare, è stata inventata in Italia, noi che siamo pop abbiamo fatto canzoni che hanno avuto successo in questo ambito, le case discografiche dovrebbero interessarsi maggiormente a questo versante della musica. La musica secondo me si divide in bella e brutta, non importa il genere, devi solo capire che emozioni ti dà. Io amo moltissimo il folklore emiliano romagnolo e cerco di percepire le emozioni che mi dà, mi dispiace che noj siamo troppo esterofili, abbiamo tanta gente brava che merita un sacco di cose. Mia moglie scrive, viene da una famiglia di artisti, è nata con la musica nella pancia della mamma. Suo padre con i suoi 12 fratelli aveva un’orchestra, suo fratello è stato prima tromba al Teatro della Fenice di Venezia e ora insegna nei conservatori.

C’è qualche artista o band di oggi che ammiri particolarmente?

Mi piace molto Samuele Bersani, apprezzo la gente impegnata. Come esecutori mi piacciono Elisa, Marco Mengoni. Sono diversamente giovane quindi sono molto legato a Dalla, Guccini, oggi ne vedo pochini di veramente validi ma, forse, hanno bisogno di più visibilità, non bastano X Factor, The Voice, ci vuole più mercato, le case discografiche devono fare di più. A proposito, a The Voice c’è tanta gente bravissima dai 60 anni in su, vedrai.

Ti aspetti che la tua vita artistica potrà cambiare dopo questa esperienza in cui hai finalmente raggiunto la notorietà?

Quello che ho avuto dalla musica è stato più di quello che potessi immaginare. Una grande soddisfazione sono le visualizzazioni su Youtube, ho comunque sempre bisogno di visibilità. Alla mia età vorrei essere utile a qualche giovane che vuole fare questo lavoro. In questo mondo occorre tanta fortuna ma anche molta perseveranza, vedi me, nascere a Codigoro non è come nascere a Milano, se è andata bene a me può andar bene ad altri.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Grazie a te Marco, sono molto contento di aver parlato con te, sei una persona che mi fa stare bene e questa è già una bella cosa. W la musica, w l’arte, in Italia ce n’è tanta, suonate, cantate, fate arte perché vi fa stare bene. Spero che il mercato che conta guardi a quanta arte c’è in Italia, da nord a sud siamo ricchi di bellezza e questa bellezza va salvaguardata.

MARCO PRITONI