MANAGEMENT – VIDEO INTERVISTA ALLA BAND
I MANAGEMENT ci parlano del loro ultimo album “Sumo”
“SUMO“, il nuovo album di inediti del MANAGEMENT, uscito il 13 novembre per Full Heads / distr. Believe/Audioglobe. Si tratta del quinto album in studio della band composta da Luca Romagnoli (voce e testi) e Marco di Nardo (chitarra e compositore), già noti come Management del Dolore Post-Operatorio.
A partire da febbraio 2020, la band sta portando dal vivo il nuovo lavoro discografico che sta già incontrando riscontri positivi da critica e pubblico. L’album, infatti, è stato anticipato dal video e singolo “Come la luna” che, nel giorno di uscita, è entrato direttamente nelle playlist “Indie Italia” e “New Music Friday” su Spotify.
Li abbiamo incontrato durante la loro tappa pugliese alla “Casa delle Arti” di Conversano (BA).
Leggi cosa ci ha raccontato e guarda la video intervista.
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Una domanda quasi scontata: il dolore post operatorio, che fine ha fatto?
Sono passati tanti anni, siamo cambiati, abbiamo fatto un disco molto diverso e volevamo sottolineare questo cambio di stile in maniera ancora più importante. A livello estetico, questa parte del nome “dolore post operatorio” rappresentava le nostre attitudini un pò schizofreniche, pazze, folli che avevamo quando eravamo più giovani e ci sentivamo immortali. Adesso volevamo sottolineare questo cambio maturo, intimista, nostalgico di questo nuovo disc, ripulendo un pò tutto a cominciare dal nome.
Siete in tour per presentare il vostro quinto lavoro “Sumo”, come nasce?
Dopo 2 anni di pausa, avendo deciso di fermarci a lungo per pensarlo e scriverlo. I nostri precedenti dischi un pò folli nascevano dall’urgenza espressiva e a livello di tempistica, dove avevamo bisogno di suonare e scrivere, scrivere e suonare, non ci siamo mai rilassati e fermati per pensare. Abbiamo quindi deciso di prendere questa lunga pausa, ed abbiamo capito che eravamo proprio cambiati noi come persone.
E’ stato molto difficile capire quale strada prendere e quale era la nostra forma di sincerità, perché noi cerchiamo sempre questo dire quello che siamo in questo preciso momento.
Quello che sentivamo di dire questa volta era appunto dire altre cose; volevamo parlare di emozioni, non di amore nel senso “sentimentaluccio” tipo quello da tormentone, volevamo approfondire il tema a llivello di emotività, quella forte che fa male, gli amori della vita, delle assenze di quelli che non ci sono più, le assenze gli abbandoni, insomma parlare di tutto questo in maniera più adulta.
Siete abruzzesi, una copertina “orientale e avete registrato l’album a Napoli all’Auditorium 900 “dove vi tremavano le gambe”. Raccontateci quest’esperienza.
L’auditorium 900 è uno studio storico di Napoli, la ex Fonotipe, con delle storie leggendarie, sono passati figure come Totò, De Filippo, Murolo e i più grandi della musica napoletana e mondiale e non solo, anche teatro, cinema. Quando ce l’hanno detto, noi avevamo già cominciato parte delle registrazioni, ci siamo emozionati così tanto, proprio perché ci mancava quel piglio che ci riallacciasse magicamente alla città di Napoli. Tant’è che abbiamo buttato tutto il lavoro fatto e abbiamo ricominciato tutto da zero. Quando sai cha stai calpestando il pavimento o toccando il microfono che personaggi storici come Totò hanno usato, bhè è tutta un’altra cosa, ti senti quasi responsabile di una bellezza e di una magia, come se ti avessero passato il testimone, qualcosa che tu devi continuare, devi portare avanti. Quindi a maggior ragione, tutta questa storia magica dello studio, che ha poi portato ad alcune scelte sul disco e sulla copertina, ci ha fatto prendere le scelte fondamentali del disco; quel modo di affrontare alcune tematiche, come la malinconia e la nostalgia, tipiche della nostra canzone d’autore che molto spesso mette le radici nella musica napoletana.
Nella copertina del CD c’è proprio una luna rossa.
Sì. In quello studio, Murolo ha registrato proprio “luna rossa”. Noi avevamo l’idea di mettere la bandiera del Giappone che ha la palla rossa, come paese del sol levante. Essendo questo disco molto intimo, che rappresenta molto bene il buio, la notte, la solitudine, quei momenti tipici della poesia , abbiamo deciso di sostituire il sole con la luna, soprattutto perché nel disco c’è una canzone che si chiama “come la luna”.
Per cui tutte queste cose, con la leggenda di Murolo hanno fatto il “botto” e sono esplose nella nostra scelta definitiva.
“Come la luna” primo estratto dell’album e “Sessosesso” hanno una storia molto particolare legata ai vostri fans.
Praticamente ci hanno sempre forzato, ad usare di più i social che non amiamo tantissimo e li usiamo molto poco. Ci piace solo scrivere le canzoni e abbiamo deciso di usare i social per scriverla insieme ai fans.
Abbiamo scelto insieme, con i sondaggi e domande, la tematica, l’abbiamo affrontata. Ci hanno fatto domande a cui abbiamo risposto. Ci hanno mandato dei loro versi, delle loro idee. E pian piano abbiamo fatto questo mega collage, questa mega psicoanalisi collettiva,. Abbiamo anche scoperto uno spaccato della sessualità contemporanea giovanile perché poi ci hanno detto molti segreti, che non possiamo rivelare…
E’ stato molto divertente, una canzone che ovviamente facciamo live e abbiamo inserito nel nostro disco, il cui testo è stato scritto collettivamente.
Che importanza ha per voi la dimensione del live?
Stare in studio, scrivere canzoni e arrangiarle è una cosa meravigliosa, però a livello di energia, di scambio di emozioni con il pubblico la magia più grande è sicuramente quella del live.
Secondo me nella musica ci sono due momenti insuperabili, per quanto ci possano essere momenti come la registrazione, della creazione o degli arrangiamenti. Il momento principale è l’ispirazione, quando hai quella cosa che ti scatena l’emozione più grande che ti porta a scrivere una canzone poi a pari merito c’è il live: quell’energia che ti ritorna attraverso le persona, hai quella paura, la gente che urla, piange e balla insieme a te.
Sono emozioni impareggiabili. Abbiamo la fortuna di fare questo mestiere e speriamo sempre di esserne all’altezza.
Dal primo disco del 20102 ad oggi, il cambiamento drastico anche delle sonorità e della narrazione è completamente cambiata. Chi è maturato prima di voi due e come l’hanno presa i vostri fans?
Per quanto riguarda i nostri fans è stato molto importante per noi, perché nonostante un disco così diverso è stato proprio apprezzato al 100% da tutti, sia dai nuovi che da quelli vecchi. Una cosa un pò strana, perché noi per sottolineare sempre la nostra libertà di fare quello che vogliamo, abbiamo sempre cercato di vivere il pubblico, di provocarlo, per fargli capire che avevamo bisogno di cambiare sempre. Noi in ogni disco abbiamo cambiato le carte in tavola. Questo è il disco più diverso e quindi ci aspettavamo una reazione diversa dai fans più accaniti, ed anche da loro è stato apprezzato tantissimo evidentemente perché si riconosce l’estrema sincerità, la verità di un disco che viene da dentro, dallo stomaco che a volte fa così male anche a noi che l’abbiamo scritto e che lo dobbiamo cantare.
E’ impossibile prenderlo come un prodotto semplice, si vede che è un racconto dannato e condannato al dolore che si sente dal primo ascolto.
Un piccola curiosità a chi ci segue: i Management che musica ascoltano?
Io e Marco siamo molto diversi, abbiamo separazioni nettissime. Marco essendo il produttore di questo ed altri dischi nostro e di altri gruppi, ha un ascolto molto più internazionale del mio e molto più aggiornato in quanto deve essere al passo con i tempi. A me dei tempi che passano, non mi interessa niente e quindi sono più appassionato al nostro classico cantautorato italiano, quello dei grandi maestri, ma ho anche io alcuni modelli internazionali che amo moltissimo, come Damon Albarn e credo che ogni cosa che faccia sia meravigliosa e pertanto lo giudico uno dei geni contemporanei della musica “pop”.
SERENA GRECO
Credits: Si ringrazia i MANAGEMENT per la disponibilità, BIG TIME per il coordinamento e la Casa delle Arti di Conversano (BA) per l’ospitalità.
Informatico di professione, fotografo da oltre 15 anni con oltre 500 concerti e festival seguiti e fotografati, intervistatore e recensionista musicale, per passione. Risiede a Bari e si occupa dei live e band emergenti della Puglia. Per TuttoRock si occupa dei live area SUD Italia e di tutta la musica che passa da queste parti !