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MAGENTA#9 – Intervista sulla svolta rock della Bolognina

MAGENTA#9 – Intervista sulla svolta rock della Bolognina

magenta9 band

In occasione dell’uscita del loro secondo singolo “NON SI PUò” ho intervistato la band MAGENTA#9.

Gruppo bolognesissimo quello dei Magenta#9, chiediamo ad Alessio Amos Amorati, frontman dei sempre bolognesi Rain, storica band metal, e fondatore di questo nuovo gruppo. Innanzitutto come è perché hai deciso di fondare i Magenta#9?
Ciao Maurizio, avevo voglia di avere una mia band per cantare le mie canzoni in italiano! Per cantare innanzitutto, dopo tanti anni come chitarrista dei RAIN ho deciso di fare un passo in mezzo e metterci la faccia. Avevo voglia di usare la nostra lingua per cercare di farmi capire bene da tutti, soprattutto da chi è quotidianamente qui accanto a me, sul lavoro, nel mio quartiere, nella mia città, in tabaccheria, in profumeria, dal parrucchiere, al bar! Coi RAIN ormai il nostro pubblico è più che altro europeo o americano, comunque sempre esterofilo, invece avevo voglia di ripartire dalle strade della mia città.

Veniamo alla “bolognesità”, un primo indizio è il nome vero?
Sì esatto! “Magenta, 9” è da anni il nostro covo in Bolognina, proprio dietro Piazza dell’Unità. Abbiamo scelto questo nome perché ci siamo stancati di leggere solo brutte notizie o cronaca nera relativa al nostro quartiere. Vorremmo invece tramite la nostra musica riportare la giusta luce sulla Bolognina, da sempre uno dei quartieri più nevralgici della città. E’ un quartiere stupendo ci sono tutti i locali più rock della città, belle strade, vicino al centro, tanti negozi, centri commerciali, palestre, c’è tutto, non manca nulla, ci sono ristoranti di tutti i tipi, credo sia davvero ingiusto etichettarlo come un ghetto quando invece è pieno di bella gente “come noi”…

Finora avete prodotto due singoli, che genesi hanno avuto? Iniziamo da Fantasma?
“Fantasma” è la prima canzone in assoluto che ho scritto in italiano. Ho fatto tutto da solo, testo e musica, mi è venuta fuori di getto. Ero ancora all’università quando la scrissi, oltre 20 anni fa direi. Prima di partire coi Magenta#9 avevo già militato sempre come chitarrista in un’altra band italiana (Statobrado di Porretta Terme) e ne avevamo registrato assieme un paio di versioni. 3 anni fa ci fu la possibilità per me di riprenderla e riarrangiarla registrandola assieme a Vittorio Corbisiero in Fonoprint, una esperienza mistica, la preparammo per il BMA, il prestigioso concorso indetto da Leo Cavalli.

Qui infiliamo altra bolognesità, perché voi vi chiamate anche, come nick, “I ceffi della bolognina” (ma anche della Cirenaica), da cosa viene questo appellativo?
Ci piace definirci “Ceffi della Bolognina” proprio perché se in Bolognina c’è solo brutta gente, allora quelli siamo noi, ma in realtà vogliamo sdoganare questa falsa immagine andando con la nostra musica a portare un messaggio di positività e modernità, pensa se la band più famosa di Bologna venisse fuori dalla Bolognina! In Cirenaica (altro quartiere di Bologna che porta il nome di una regione della Libia…) ci passiamo spesso, anche per fare le foto con il grande Nino Saetti, che ormai ci immortala sempre e comunque in pose stratosferiche, è molto simile alla Bolognina, sono i classici quartieri dove si vive, si studia, ci si diverte e si lavora, si sta coi piedi sull’asfalto, ma in realtà si sogna di volare verso un Mondo migliore, un Mondo più semplice!

Con “Non si può”, il secondo singolo, cosa hai voluto trasmettere?
“Non si può” è nata 3 anni fa in un momento di particolare difficoltà economica in cui mi sono trovato all’improvviso senza nemmeno capire bene il perché. Insomma, mentre volevo cercare di arrivare chissà dove, fare, disfare, vendere, comperare, mi sono reso conto che nessuna gioia che ti può arrivare da un oggetto materiale o da uno status symbol è vera gioia, insomma sono tutte cose di cui si riesce tranquillamente a fare a meno. Solo un sentimento ti rende davvero felice: l’amore e l’avere una relazione giusta con la persona che ti ama, che ti è compagna nella vita, può essere anche un amico, un figlio, un fratello, una sorella o un genitore, nel mio caso è mia moglie! Insomma “Non si può” canta in favore dei veri valori morali e mette da parte le cose materiali. Comunque, consiglio a tutti di ascoltarla, che spiegarla è sempre una gara dura, la trovate ovunque: Spotify, YouTube, ecc… ecc… su tutte le piattaforme digitali (http://hyperurl.co/92af4x).

Anche qui abbiamo tanta storia felsinea da raccontare, il vostro pezzo si intreccia con una grande etichetta legata a Lucio Dalla come Fonoprint e conseguentemente al BMA.
Sì, la Fonoprint (nell’ambito del BMA ed. 2017) ci ha dato la possibilità di portare un ns pezzo sul palco del Teatro delle Celebrazioni alla presenza di Red Ronnie, Luca Carboni, Gaetano Curreri, e tanti altri, Guido Elmi era da poco venuto a mancare, fu una manifestazione davvero sentita e farne parte per noi che stavamo muovendo i primi passi nel mondo della musica italiana è stato davvero importante. In quella sede ci dissero tutti che avremmo fatto bene a produrre anche “Non si può”, e così siamo andati avanti collaborando con il grande produttore Marco Barusso grazie al crowdfunding dello scorso ottobre. Trovate sul ns canale Youtube un estratto video di quella serata, andatelo a vedere ed iscrivetevi al ns canale (https://youtu.be/eE3D0PfVEfE)

Bolognina di una volta e quella di oggi, poco tempo fa partecipai a un forum di Nomisma sulla ricostruzione di tutta la zona a ridosso di via Carracci, poi è arrivato il Comune stesso con la nuova sede, cosa è cambiato e cosa è la Bolognina oggi?
Esatto è un quartiere in forte rifunzionalizzazione per questo mi piace, non è per nulla uguale a come era ieri, e nessuno ancora può sapere come sarà dopo domani, ben diverso dallo stantio e dal non mutare mai di certe altre zone ormai assolutamente prevedibili e scontate.

Oltre la famosa “svolta della bolognina” di Occhetto, c’è un altro pezzo di storia italiana nel quartiere, un museo molto importante…
Sì, quello dell’aereo (quasi completamente ricostruito pezzo per pezzo) del disastro di Ustica, una tragedia su cui aleggia ancora tanto mistero, come spesso accade attorno a queste vicende che da sempre ci portiamo dietro e che fanno parte della nostra storia, brutte pagine, forse da dimenticare, ma sarebbe ingiusto nei confronti dei morti e delle loro famiglie. Consiglio a tutti se passate dal Parco della Zucca di farci una visita, ne uscirete davvero toccati e cambiati ed è proprio dietro a Via Magenta, credo che sia stata davvero una bella cosa dedicargli un museo, anche se pochi lo sanno.

Per finire vuoi raccontarci i progetti futuri dei Magenta#9?
Vi invito a visitare il nostro sito ufficiale: www.magenta9.it da li potete trovare tutti i links ai ns social sempre attivi ed aggiornati. A fine maggio, inizio giugno sarà pronto il video di “Non si può” e lo lanceremo sul ns canale YouTube, è un video molto particolare, molto anni 90, un po’ come noi, se vi piacciono i fumetti Sergio Bonelli style, non perdetevelo! A metà luglio parteciperemo alla finale regionale di Sanremo Rock, speriamo di riuscire ad andare in finale all’Ariston a metà settembre, quindi seguiteci e dateci una mano!

MAURIZIO DONINI 

Band:
Alessio Amos Amorati:Voce
Amedeo Mongiorgi: Chitarre
Fausto De Bellis: Chitarre
Emiliano Bassi:Batteria
Michele Cavalca: Basso
Amedeo Mongiorgi, Fausto De Bellis, Debora Ceneri: Cori
Chitarre, synth, programmazioni: Marco Barusso
Prodotto, arrangiato, registrato e mixato al BRX STUDIO di Milano da Marco Barusso.
Masterizzato da Marco D’Agostino al 96Khz.it Studio di Milano.

CONTATTI E SOCIAL
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www.youtube.com/magenta9
www.magenta9.it

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