MADYON – Il frontman Cristian Barra presenta il live album
In occasione dell’uscita di “Madyon :: LIVE 3022”, il nuovo live album e live movie, proiettato in alcuni cinema multisala del territorio di origine, ho intervistato Cristian Barra, frontman della band piemontese Madyon.
Sin dai primi giorni la band si è affacciata sul panorama musicale con un approccio internazionale e un progetto molto dettagliato. Grazie allo studio di audio/video registrazione di proprietà, hanno aperto un canale YouTube che ha rapidamente raggiunto un ottimo numero di visualizzazioni ed iscritti. Il debutto dal vivo della band risale al 2013 quando, i ragazzi di Cuneo, sono stati scelti per esibirsi direttamente sul Main Stage di Collisioni Festival insieme ad artisti come Gianna Nannini, Elio E Le Storie Tese e Fabri Fibra. Tutta la produzione musicale della band da sempre è curata da figure rilevanti della scena internazionale come Christian Wright e Geoff Pesche (Coldplay, Ed Sheeran, Mumford & Sons) agli Abbey Road Studios di Londra. Nel settembre 2014 la band pubblica “Miracle”, il primo EP di brani originali debuttando nella Top 100 di iTunes. A maggio 2016 esce “Roll The Shadows”, il secondo EP della band che debutta direttamente nella Top 10 di iTunes in Italia. La pubblicazione del disco è seguita dal “Roll The Shadows Tour” con oltre 30 date. Il tour non tocca solo l’Italia ma anche Francia e Regno Unito. A giugno 2020 il brano inedito “Runaway” ed il singolo “Staring At The Sun” vengono inseriti nel videogioco “Assetto Corsa Competizione” rispettivamente per il tema PS4 e trailer di lancio.
Ciao Cristian, bentornato su Tuttorock, ci ritroviamo dopo un paio di anni, parlami un po’ di questo live album e live movie, “Madyon :: LIVE 3022”, prima di tutto, perché 3022?
Ciao Marco! Piacere di risentire te e gli amici di Tuttorock! Un semplice carattere, anzi, un solo numero all’interno del titolo dell’album comunica un messaggio molto più ampio indicando una direzione. Nel nostro caso si tratta di voler identificare l’ambientazione dove si contestualizzeranno le storie e le sensazioni di cui parliamo nelle nostre canzoni.
Che emozioni hai provato nel ritornare sul palco dopo tanto tempo la sera del 31 luglio 2021?
Diciamo che, sapendo fin dall’inizio che ciò che avveniva su quel palco sarebbe diventato un album live ma soprattutto un live movie, la concentrazione lasciava poco spazio all’emozione di esibirsi nuovamente in pubblico. Un live di 30 minuti e 22 secondi (un easter egg che riconduce al titolo del disco) studiato per essere un racconto unico, sviluppato tramite i brani più significativi dei Madyon. Si parte da “Invisible”, la nostra prima traccia ad aver avuto un po’ di risalto a livello mediatico, passando al video di “Nadìr” suonata dal nostro amico e chitarrista Paolo Papini scomparso nel 2016, per poi chiudere con “Here To Stay”, brano inedito presentato in quell’occasione.
Un concerto presentato in maniera particolare, molto misteriosa.
Esatto! Volevamo coinvolgere esclusivamente i fans più vicini al progetto e per farlo abbiamo optato per una comunicazione non convenzionale, tramite cartellonistica nelle zone della nostra provincia. Il messaggio era criptato, non conteneva in alcun modo il nome della band ma solo simboli e riferimenti che potevano veicolare nel posto giusto, al momento giusto, solo chi ci segue molto attentamente e sa riconoscere il nostro linguaggio. Volevamo valorizzare le persone che da anni fanno lo stesso con noi e la nostra musica.
L’idea di unire musica e cinema quando e com’è nata?
Il live movie è stato fin dall’inizio il primo obiettivo poiché l’idea era quella di anticipare la nuova immagine insieme ai nuovi suoni della band. Ci piace comunicare con tutti gli aspetti possibili legati alla musica e alle esibizioni dal vivo. Abiti di scena, scenografie e colori, tutto a servizio della narrazione. Sta poi allo spettatore interpretare il mondo e le storie che vogliamo raccontare. In questo caso un indizio sta proprio nel titolo: un solo numero fuori posto nel titolo (3022 al posto di 2022), oltre a dare identità al prodotto, fa prendere all’intero messaggio una connotazione futuristica/fantascientifica. La stessa che, come ho detto in precedenza, caratterizzerà le storie e le ambientazioni del nuovo album.
C’è, come mi dicevi prima, una versione inedita del brano “Nadìr”, un vostro modo per omaggiare Paolo Papini, il vostro chitarrista scomparso nel 2016?
Sì, l’espediente narrativo del live movie ci ha permesso di riportare sul palco con noi il nostro amico Paolo. Nella nostra testa i tempi erano maturi per poter finalmente fare qualcosa di “attivo” nei confronti del suo ricordo. Contestualizzandoci tutti in un prodotto video, in un film fantascientifico, le distanze tra noi si sono potute annullare. A metà del film, infatti, lo stesso televisore che capta le immagini del nostro concerto si sintonizza su una registrazione semi inedita di Paolo che suona dal vivo il brano acustico Nadìr, contenuto nel primo EP dei Madyon.
Con la première organizzata nei cinema multisala della nostra zona poi, si è coronato il sogno di poterlo riportare fisicamente di fronte a un pubblico, insieme a noi. Essendo tutti contestualizzati nello stesso video era come se fossimo tutti sullo stesso palco, e il palcoscenico dei video è il cinema. Vivere questa première in sala con altre 150 persone è stata un’emozione indescrivibile che non dimenticherò mai.
Musica, cinema e anche videogame, infatti due vostri brani sono finiti nel videogioco “Assetto Corsa Competizione”, a dimostrazione della vostra multimedialità, il prossimo passo quale sarà?
Marco, sei il primo a saperlo perché sei il primo a chiedermelo. Il prossimo step potrebbe essere un fumetto che racconti la storia dietro al nuovo disco e che ne palesi le ambientazioni.
A quando il nuovo disco?
Siamo proprio alle fasi finali. Come ti dissi l’ultima volta, il nuovo disco dei Madyon (previsto per il 2023) è concepito come la colonna sonora di una storia ambientata in uno scenario in stile CyberPunk. Un futuro dove è possibile qualcosa in più rispetto al presente che viviamo.
Al suo interno però le sonorità si rifaranno a quelle della canzone senza tempo. La tecnologia e l’elettronica saranno a servizio di strutture musicali e arrangiamenti classici, composti da chitarre, piano, basso e batteria. Canzoni che avranno una veste potente e colorata nell’arrangiamento proposto all’interno dell’album, ma allo stesso tempo potranno esprimersi in versione acustica, essenziali, nude come quando sono state scritte sul tappeto di casa.
Avete qualche data live in programma?
Non abbiamo un vero e proprio tour in programma ma solo singoli eventi, con produzioni dedicate e soprattutto molto curate. Queste si svolgeranno principalmente nella nostra zona, il Piemonte. A livello logistico abbiamo intenzione di registrare e riprendere ognuno di questi eventi per poi riproporli online. Diciamo che l’obiettivo è quello di proporre alcune esperienze fisiche, con i concerti, affiancate ad esperienze digitali, per chi non può raggiungerci in quelle date.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Saluto gli amici di Tuttorock e, a chi di loro non conoscesse la nostra musica, segnalo che “MADYON :: LIVE 3022” è sicuramente il prodotto più completo per iniziare a capire cosa facciamo ma soprattutto come lo facciamo. Grazie Marco, ci sentiamo presto!
MARCO PRITONI
Band:
Voce/Chitarra: Cristian Barra
Chitarra: Giorgio Prandino
Basso/Synth: Paolo Bergese
Batteria: Michele Cera
http://Facebook.com/MadyonOfficial
http://Instagram.com/MadyonOfficial
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.