LUCIANO VARNADI CERIELLO – Il nuovo album ispirato alle quattro stagioni di Vivaldi
Ho avuto il piacere di intervistare Luciano Varnadi Ceriello, cantautore, scrittore ed insegnante laureato in Lettere moderne. Ha pubblicato per Armando Curcio Editore i primi due volumi della Trilogia di Reinhard Friedmann: Il segreto di Chopin (2017) vincitore di 22 premi letterari, risultato il quinto libro più bello d’Italia; Il segreto di Marlene – Viaggio alla ricerca del sé (2019) vincitore del Premio Etnabook. Nel 2020 gli è stato conferito l’Oscar della letteratura al Golden Book Awards. È Vincitore Assoluto del Rive Gauche Festival (2019) con l’album Oniric Chopin ProsiMeloMetro N° 1; del 2021 è il suo nuovo album Radio Varnadi 2.0 Family Edition e “VivaldInKanto – Le quattro stagioni – Opera POP”, progetto discografico che vede gli arrangiamenti del figlio sedicenne Giuseppe Ceriello (pseudonimo Kristo) e la collaborazione di Tony D’Alessio – voce del Banco del Mutuo Soccorso – e del trio delle Matrioske. Si tratta della sua rivisitazione cantata de Le quattro stagioni di Vivaldi, i cui testi sono pubblicati nel romanzo “IL SEGRETO DI VIVALDI – Tra esoterismo e passione” edito da Armando Curcio Editore. È risultato finalista e vincitore di diversi premi letterari e cantautorali tra i quali il Premio Tenco (2019).
Ciao Luciano, benvenuto su Tuttorock, parliamo subito di questa tua creazione, da me molto apprezzata, “VivaldInKanto – Le quattro stagioni – Opera POP”, che riscontri hai avuto e stai avendo?
Innanzitutto mi fa molto piacere il tuo apprezzamento e ti ringrazio per questa intervista. Sono molto soddisfatto del riscontro che sta riscuotendo l’album. Sto ricevendo recensioni più che lusinghiere, cosa che non era per niente scontata, data la “particolarità” del disco.
Un disco molto particolare, quando e com’è nata l’idea di mettere in canto e di rileggere in chiave elettronica le quattro stagioni di Vivaldi e da cosa sono stati ispirati i testi scritti da te?
L’idea è nata nel periodo nel quale ho vissuto in Veneto, era il 2015, è allora che mi sono accorto della modernità della musica di Vivaldi e mi sono innamorato delle sue melodie. L’ispirazione è partita guardando il quadro “Le quattro stagioni” di mia moglie, la pittrice Amelia Musella, opera presente sulla copertina dell’album. Amelia ha diviso le quattro stagioni solari in quattro parti del corpo di una donna, io le ho divise nelle quattro età della vita, dove alla Primavera corrisponde la nascita di una bambina, all’Estate il periodo dell’adolescenza, all’Autunno la fase della maturità e all’Inverno l’odiosa vecchiaia con la conseguente morte.
Le parti vocali sono state affidate a Tony D’Alessio, attuale cantante del Banco del Mutuo Soccorso, e al trio “Le Matrioske”, perché hai scelto loro?
Con Tony ci conosciamo da sempre, sia umanamente, sia artisticamente, l’amicizia e la stima che ci lega è indissolubile. È un uomo che ha una voce straordinaria e un’estensione sconfinata, riesce a cantare dal registro del basso a quello del soprano lirico. Stessa cosa vale per il Trio Le Matrioske, formato da Vera Mignola, mia collaboratrice da sempre, da sua figlia Nunzia Duri e da Orsola Guerriero, figlia di Nunzia e nipote di Vera. Ho scelto loro perché siamo tutti legati da stima e affetto, in più, nel caso del trio, poiché il disco è incentrato sulla vita di una donna, avevo bisogno di vocalità simili tra loro, per cui quale cosa migliore se non far partecipare un’intera famiglia dalla vocalità eccezionale?
Quando nasce la tua passione per la musica?
L’amore per la musica nasce sin da quando ero bambino, anche se devo dire di essermi aggrappato ad essa quando avevo sedici anni, dopo la morte di mio padre, è in quel periodo che ho iniziato a suonare la chitarra e mi sono dato alla composizione e alla scrittura dei testi.
Passione che hai trasmesso a tuo figlio Giuseppe, in arte Kristo, che ha 16 anni. L’hai lasciato completamente libero nelle sue scelte musicali per questo disco o sei intervenuto?
Giuseppe è decisamente più virtuoso di me. Lui ha sedici anni e suona poco meno di una decina di strumenti (Batteria, marimba, chitarra, basso, pianoforte, tromba, sax). Gli ho regalato la batteria al suo quarto compleanno, lui dopo la gioia iniziale nel vederla, quando si è avvicinato ha incrociato le braccia e si è messo a suonare un groove cassa e rullante. Sul mio canale youtube è presente la ripresa di quel momento. È lui il batterista anche del mio ultimo album da cantautore RADIO VARNADI 2.0 FAMILY EDITION. Riguardo gli arrangiamenti di VivaldInKanto l’ho lasciato totalmente libero, ogni suono, ogni idea musicale è farina del suo sacco.
Hai in mente di portare in teatro, magari sottoforma di musical, questa tua opera?
Hai centrato in pieno la mia idea, la volontà sarebbe proprio quella di farne un musical con cantanti, ballerini e scenografie, ma per fare questo ci sarebbe bisogno di un produttore teatrale, io da solo non sarei capace di organizzare una cosa del genere.
Farai qualcos’altro di simile in futuro, magari ispirandoti a qualche altro compositore?
“VivaldInKanto-Le quattro stagioni-Opera POP” è il ProsiMeloMetro N. 2, è stato preceduto da Oniric Chopin (ProsiMeloMetro N. 1) inciso nel 2019 insieme a Juri Camisasca, al maestro Giuseppe Giulio di Lorenzo e alla vocalist Vera Mignola. Adesso sono già pronti altri due ProsiMeloMetri, uno sulle Romanze di Mendelssohn, che condivido insieme al maestro Ivano Leva il quale ha orchestrato dodici romanze per quartetto d’archi, e un altro su un compositore francese del quale preferirei non rivelare il nome. Il deus ex machina vocale di quest’ultimo sarà ancora Tony D’Alessio.
Letteratura e musica come possono sopravvivere a questi tempi in cui l’apparenza e la superficialità sono purtroppo molto diffuse?
Fin quando ci sarà ancora almeno una persona che apprezzi la valenza culturale di tali arti, esse sopravviveranno in eterno. Spetta a noi farle elevare sulla decadenza artistica che purtroppo stanno vivendo i nostri tempi.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere quest’intervista?
Chiudo quest’intervista ringraziando te e la redazione di Tuttorock che mi avete gentilmente ospitato.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.