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LUCA SALMASO – Intervista al cantautore e musicista brianzolo

LUCA SALMASO – Intervista al cantautore e musicista brianzolo

In occasione dell’uscita del nuovo album “Draghi fama e fango” ho avuto il piacere di intervistare il cantautore e musicista brianzolo Luca Salmaso.

Ciao Luca, benvenuto su Tuttorock, che riscontri stai avendo dal tuo nuovo album “Draghi fama e fango”?

Ciao, è un grande piacere mio, sta andando bene anche da parte della critica, cosa che non mi aspettavo così.

Un titolo nato come?

I draghi sono quelli presenti ovunque, tanti fenomeni, tanti con l’IO grande come una casa perché sembra che ormai essere umili sia da sfigati e nello stesso tempo sono i mostri nell’armadio che ci accompagnano, la fama quella che tutti cercano, o meglio le nuove generazioni in cerca di spunte blu e soldi facili, anche io sono ambizioso ma l’ambizione è un po’ confusa dalla megalomania, (nella vita quello che ho avuto l’ho sempre guadagnato e gli sbagli li ho pagati cari) ed infine il fango che è tutto quello che vedo appunto, da quello che succede nel mondo, dalla meritocrazia alla discografia, alla guerra, la fame e la mafia, tutto questo nel 2024, questo pensiero l’ho cercato di raccontare attraverso queste 3 parole.

Ho apprezzato molto ogni brano, non saprei dirti il mio preferito perché cambia al termine di ogni ascolto. Tu, quando ti sei riascoltato, hai avuto la consapevolezza di aver realizzato un prodotto di altissima qualità?

Beh, che dire, innanzitutto ti ringrazio per le bellissime parole e mi fa piacere ti sia piaciuto e ti sia arrivato, dal mio punto di vista sono molto autocritico ma a differenza dei precedenti lavori questo disco mi piace molto di più probabilmente anche per il grande significato che ha.

A proposito, i brani hanno avuto ognuno una propria particolare genesi o hai una tua personale routine per la loro realizzazione?

Generalmente scrivo molto tutto il giorno, principalmente sul cellulare, scrivo, immagazzino e poi metto insieme o magari capita che da una frase, un pensiero, ne esca fuori una canzone di getto, ma la routine è sempre quella a grandi linee, testi, chitarra con delle melodie e ci canto sopra poi, quando ho una bozza, ci lavoro su aggiungendo strumenti e parti varie.

Temi delicati come le droghe, le malattie mentali, la scomparsa di una persona importante, quando e come hai iniziato a considerare la musica come il miglior veicolo per raccontare storie?

Lo è sempre stato, scrivevo canzoncine anche alle scuole medie e servivano principalmente come sfogo, come metodo per dire le cose che non riuscivo a dire con le parole poi, negli anni, anche dopo un periodo di analisi e psicologia è diventata proprio una necessità e tuttora lo è.

Venendo da una lunga esperienza con il gruppo “La sindrome”, e trovando ora piena libertà artistica, curato tu stesso anche la produzione e il mixaggio dei tuoi brani, riusciresti a far nuovamente parte di una band o vedi il tuo futuro musicale come un percorso solitario?

Ci sono progetti anche con i miei compagni di musica ed avventure quali Fabio e Simone appunto de La sindrome che frequento tuttora e che mi accompagneranno nei live di questo mio progetto e non necessariamente in un futuro prossimo non è detto che si riformi una band.

C’è qualche artista di oggi che ti ha colpito particolarmente?

Italiani ci sono La Municipàl, Alberto Bianco e Federico Dragogna in cui trovo una scrittura fresca ed eccezionale mentre tra gli stranieri ascolto molto Post Malone, RY X, Willow, Chance Pena ed altri meno conosciuti, poi generalmente ascolto tantissima musica differente tutto il giorno.

Hai qualche data live estiva in programma?

In questo momento no, non è facile trovare date come indipendente figuriamoci con un genere così dark e non proprio allegro anche se non lo vedo come triste ma come musica terapeutica e da ascolto introspettivo, non voglio che sia un messaggio triste ma un disco per ricordare che ogni giorno è un regalo ed è giusto anche lasciarsi trasportare dalle emozioni che sentiamo in un determinato periodo.

Preferisco poi preparare un live molto itinerante e coinvolgente ed aspettare e chissà, nel frattempo magari arriva roba nuova.

Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà per chiudere come preferisci questa intervista.

Ti ringrazio in primis per il tempo che mi hai dedicato e per le belle parole sul disco e invito tutti a seguirmi sulle mie pagine social che sono sempre in aggiornamento, sarà un bel viaggio…

MARCO PRITONI