LUCA RUSTICI – Intervista al chitarrista, autore e produttore napoletano
In occasione dell’uscita del nuovo disco “Memory Vision Hope” (L’n’R Productions/Universal Music Italy), ho avuto il piacere di intervistare Luca Rustici, chitarrista, autore e produttore nato a Napoli nel 1964 che ha lavorato con grossi nomi della musica italiana e internazionale, tra cui Mina, Adriano Celentano, Marco Mengoni, Loredana Bertè, Giusi Ferreri, Patti Pravo.
Ciao Luca, benvenuto su Tuttorock, parliamo di questo tuo nuovo album, “Memory Vision Hope”, un titolo di speranza in un periodo in cui ne serve molta, quando e com’è nata l’idea di questo disco?
La parte strumentale era in cantiere dal 2010 ma per motivi di priorità solo durante il lockdown ho ricominciato a lavorarci, aggiungendo i brani cantati che sono stati scritti in questi 2 anni.
Che riscontri stai avendo?
Il disco fortunatamente sta piacendo molto e sto ricevendo riscontri positivi soprattutto dai media.
Brani nati da un tema, da una nota, da un accordo o come?
Le canzoni nascono sempre da una magia che è dovuta a volte anche al solo conoscere persone nuove, leggere un libro o vedere un film o semplicemente avere una chitarra in mano e le note vengono fuori come per incanto.
Il singolo che hai scelto è “Mane ’e rose”, eseguito con i Foja. Come mai hai voluto inserire un brano cantato all’interno di un disco strumentale?
Avevo parole da dire e l’idea che cantare delle cose possa muovere la coscienza anche di una sola persona mi rende fiero e felice.
Quando e com’è nata la collaborazione con i Foja?
La collaborazione con loro è nata nell’estate del 2021 perché volevo che la nuova Napoli fosse presente nel mio messaggio e loro hanno una grande sensibilità musicale e umana.
L’idea del video è stata tua?
L’idea del video è di Mario Suarato, che ne è anche il regista e che ha reso nella sua semplicità la comunicazione di questa canzone limpida.
Durante la tua lunga carriera qual è stato il momento più bello e quello più brutto?
La vita di un Musicista-Produttore è piena di alti e bassi e, a seconda del momento psicologico in cui ti trovi anche una cosa molto piccola può sembrare bellissima o bruttissima. Di sicuro i momenti dei concerti live sono emozioni che non si dimenticano così come i periodi in cui tutto sembra crollarti addosso.
Hai lavorato con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana, c’è un aneddoto, o anche più di uno, che ti andrebbe di raccontarmi?
Ricordo che molto spesso nei momenti di pausa raccontavo aneddoti di session di registrazioni fatte all’inizio degli anni 80 a Napoli che diventavano il leitmotiv di tutto il periodo di produzione provocando risate a crepapelle anche nei momenti molto seri.
Come e dove porterai sui palchi i brani di questo album?
Stiamo montando il live (avevamo un tour in Russia a fine maggio che è stato spostato per ovvie ragioni al 2023) e chiaramente siamo a calendario aperto per questa estate.
Stai lavorando ad altri progetti?
Sto lavorando ad un altro album che contiene anche un altro singolo cantato con un altro feat. Chiaramente la mia attività di Autore-Produttore continua con molti progetti.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Vorrei solo augurare a tutti quelli che mi seguono e che vi seguono un mondo migliore e una vita migliore.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.