LOREDANA ERRORE – Amo la vita, mi ci attacco con tutta me stessa e voglio viverla be …
In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Torniamo a casa” (Azzurra Music), ho fatto una bella chiacchierata con Loredana Errore, cantante italiana dal grande talento e dalla voce graffiante, divenuta famosa al grande pubblico nel 2009, quando partecipò alla nona edizione di Amici di Maria De Filippi arrivando seconda e venne notata da Biagio Antonacci. All’apice della carriera e del successo, a soli 28 anni, si presenta uno degli ostacoli più significativi della sua giovane vita: un incidente stradale la mette a dura prova, ponendo un grande interrogativo sulla possibilità di riprendere la carriera artistica. Contrariamente a tutte le previsioni dei medici che la vedono paralizzata a vita, Loredana si “rialza” in tutti i sensi.
Ciao Loredana, benvenuta su Tuttorock, come stai?
Ciao Marco, piacere, è uscito questo mio terzo singolo e sto benissimo, grazie!
Parliamone un po’, “Torniamo a casa”, com’è nato il brano?
È un brano con un animo rock, è nato dalla scrittura di Stefano Paviani e dalla produzione di Riccardo Quagliato. È un brano che vuole mettere al centro totale la casa, il significato di quanto essa ci possa permettere di avere la nostra intimità, un posto dove poterci riprendere e ricaricare, un luogo di ritrovo e ritorno. Il brano affronta tematiche e valori importanti, come quando c’è quell’immagine che dice che forse bisogna imparare a stare da soli, sono valori che ci fanno ripartire sempre da noi stessi, dal cercare di mettersi in gioco e da quegli ingredienti che possono renderci unici e personali.
Un brano che, di questi tempi, dona speranza.
Sì, da molta speranza perché questa casa ti permette di chiudere la porta e lasciare tutti i pensieri negativi fuori. In questo particolare momento storico è stata vissuta in maniera ambivalente, da una parte come una costrizione ma dall’altra come uno scrigno, un nido d’amore per noi stessi. C’è la speranza che, dalla propria casa, si possa ripartire più forti di prima. Io, per quanto mi riguarda, la intendo come la musica, un posto dove io sto benissimo. Possiamo collocare la casa come cuore dandole un valore in più.
Anche se è uscito da pochi giorni, che riscontri stai avendo da parte del pubblico?
Devo dire che questo brano è stato ricevuto benissimo, il pubblico ha ritrovato quella voce graffiante e rock che un po’ mancava. Non per togliere colore alla mia voce ma, sicuramente, i primi due singoli del 2020 li ho affrontati in una maniera diversa, una maniera nuova per me di fare musica da 10 anni a questa parte.
All’inizio di quest’anno hai firmato con un’etichetta indipendente, la Azzurra Music, come sta andando questo rapporto?
Sta andando benissimo, ci siamo incontrati casualmente per vie traverse ed è stato un incontro davvero bellissimo. Ero un po’ preoccupata di come avrei festeggiato i miei primi 10 anni di carriera ma, con questo nuovo lavoro, sono stata veramente felice di aver messo a tacere tutti i miei timori. È stato un incontro molto bello e significativo, il mio produttore, Marco Rossi, è una persona che mette il cuore nelle cose che fa e posso dire che fino ad ora tutto sta andando benissimo.
“Torniamo a casa” arriva dopo “100 vite” e “È la vita che conta”, tre singoli usciti in questo strano 2020, ne arriveranno altri a breve e hai in previsione un album?
Sono molto felice di questo lavoro, siamo riusciti a fare uscire tre singoli di questo album che è pronto per essere ascoltato, manca pochissimo tempo, conterrà anche altre canzoni dalla grande personalità.
Nel 2009 hai partecipato ad Amici di Maria De Filippi, arrivando seconda e duettando con alcuni dei più grandi cantautori italiani, ce n’è uno in particolare di cui vuoi raccontarmi un aneddoto?
Guarda, ho avuto la gioia e l’onore di cantare con due grandi artisti dai quali ho preso sempre spunto, cantavo le canzoni di Pino Daniele e di Lucio Dalla e, trovarmi a fare duetti con loro, è stato un regalo immenso. Ricordo vivamente l’emozione che provai quando incontrai Pino, lui muoveva già i primi suoi passi dentro alla sua malattia, alla sua cecità, e mi aveva molto emozionata questa cosa, ero molto dispiaciuta ma la musica supera tutti i limiti e tutte le disabilità. Di Lucio mi ha colpito molto la sua grande umanità e, lo dico con molta emozione, le sue parole alla fine del duetto quando mi disse: “Si canta così, si canta così, si canta così”. Sono tre parole che mi hanno dato tanta forza nel non mollare la mia strada e nel crederci sempre di più.
Ti faccio un nome, Biagio Antonacci, cos’è stato e cos’è per te?
Biagio è stato il cantautore per eccellenza a cui io sarò grata per tutta la vita per aver fatto la canzone “Ragazza occhi cielo” e per avermi identificata con quella definizione, è stato un incontro incredibile che mi ha fatto conquistare il mio primo album di cui lui è stato direttore artistico e di cui è stato l’autore generoso che ha scritto tutti i brani, tutto questo è successo grazie a quella partecipazione ad Amici di Maria De Filippi dopo la quale sono arrivate davvero tante cose.
Oggi consiglieresti l’esperienza dei talent show ai giovani che vogliono intraprendere una carriera musicale?
Assolutamente sì, quello che penso sempre è che bisogna partire da sé stessi, se uno è spinto da questo grande bisogno di farsi notare e raggiungere certi livelli di visibilità deve tentare tutte le porte. Ognuno deve darsi un metro di valutazione per proseguire la propria strada, se uno ci crede, però, non deve demordere e i talent sono un grande varco per farsi notare e per muovere i primi passi.
La vita ti ha messo davanti a prove molto difficili, una su tutte, il gravissimo incidente stradale del 2013. Com’è cambiato il tuo modo di vedere le cose dopo quel fatto?
L’incidente l’ho visto come una valvola che si è aperta a nuove sfide e a nuovi risvolti. È stato l’evento più eclatante della mia vita, devo molto alla mia fede, a questo grande dono che mi ha permesso di vedere oltre le apparenze e di trasformare pian piano questo evento negativo in uno del tutto positivo, prendendo gli spunti più belli di questa esperienza. Quello che voglio dire a chi mi ascolta è che, con grande volontà, con grande cuore e con grande fede si possono superare momenti brutti che da soli non saremmo mai capaci di superare. Quando mi chiedono: “Loredana, ma da dove ti viene tutta questa forza?”, io rispondo che questa forza mi viene dalla mia esistenza, dal mio nascere, è una forza che ti viene data dall’alto, non è una forza terrena, questo evento mi ha dato la possibilità di parlare del modo in cui ne sono uscita, se ce l’ho fatta io penso e credo che in molti possano farcela senza dover subire incidenti tragici come quello che ho subito io. Se nella monotonia della vita non ce ne accorgiamo, cose del genere ti fanno aprire occhi e cuore per poter dire: “Io amo la vita, mi ci attacco con tutta me stessa e voglio viverla bene”.
Il tuo più grande sogno musicale, l’hai già realizzato o è ancora nel cassetto?
Diciamo che sono una ragazza con molti sogni realizzati, però uno artistico c’è ancora ed è il palco dell’Ariston di Sanremo, posso dirlo con molta gioia e molta attesa, incrociamo le dita.
Veniamo ad un punto dolente, la musica dal vivo, ferma ovunque a causa dell’emergenza dovuta al Coronavirus. Tu hai in programma qualche concerto in streaming o attendi tempi migliori per esibirti dal vivo?
Il live streaming è, per ora, l’unica risorsa che abbiamo, la situazione è critica per ognuno di noi, non lavorando tutto diventa difficile. Il live, il contatto con le persone, resta un momento insostituibile, io con altri miei colleghi stiamo stringendo i denti sperando che questo periodo possa finire al più presto.
Grazie del tempo che mi hai dedicato, vuoi aggiungere qualcosa e salutare i lettori di questa intervista e i tuoi fan?
Ti ringrazio tantissimo e saluto tutti i lettori di Tuttorock, ciao!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.