LENE LOVICH – Intervista all’ICONA DELLA NEW WAVE, DURANTE I SUOI CONCERTI ITA …
Ciao Lene, è un vero piacere incontrarti e benvenuto su Tuttorock.net. Torniamo indietro nel tempo, cosa ricordi dei tempi di “Stateless”?
Ciao Fabio, grazie a te e a Tuttorock.net, per me è un piacere, ricordo innanzitutto un concerto che feci a Roma proprio in quel periodo, ricordo un pubblico fantastico. “Stateless” è stato un vero successo, non me lo aspettavo affatto, mi sono sentita catapultata nel mondo dei rock inaspettatamente, ma tutto questo successo mi fece sentire speciale, il mio sogno si era avverato e ancora oggi ci credo poco.
Eri considerata un’artista molto particolare ed originale e lo sei anche oggi. Gli album successivi, seppur di alto livello secondo me, non hanno avuto lo stesso successo di “Stateless” e poi sei praticamente sparita. Perché tanti anni di silenzio?
Si, gli alti album ricevettero un discreto successo, ma la vera cosa che mi ha fatto fermare per tutti questi anni sono stati dei problemi personali, che non sto qui ad elencarteli, che mi hanno allontanato dalla voglia di scrivere musica. Sono tornata solo ora, perché forse pensavo che ancora non era il momento di ritornare alla musica. Ora mi sento pronta e con tanta voglia di ricordare a tutti che Lene Lovich c’è ancora e anche se sono passati tanti anni, ho ancora voglia di girare il mondo con la mia musica.
Stai preparando un nuovo album o per il momento sei attiva solo in sede live?
Ancora non lo so, non so ancora quale direzione prendere, per ora farò un po’ di concerti con la mia band e quando sarò pronta, sicuramente inizierò a pensare a scrivere qualcosa di nuovo.
Come è nata la collaborazione con Nina Hagen e cosa ricordi di lei?
Diciamo che eravamo una strana coppia, io e Nina abbiamo condiviso bellissimi momenti, ma abbiamo sempre percorso strade diverse, è un’artista eclettica, folle e divertente e ho sicuramente dei ricordi piacevolissimi di lei.
Hai partecipato al tributo a Giuni Russo, scomparsa oramai un po’ di anni fa. Cosa pensi di lei come artista e perché hai accettato di partecipare a questo progetto?
Di Giuni Russo ho sempre apprezzato i suoi gorgheggi e vocalizzi, sembrava un uccelli (mima i vocalizzi di Giuni – NDA). Erano incredibili e mi hanno sempre emozionati. Mi piaceva anche il suo spirito libero.
Ci sono altre cantanti che ammiri o che ti anno influenzato?
E’ una domanda difficile perché non mi soffermo mai sul personaggio, se mi piace una voce non vado a cercare che genere è o altro, mi piace e basta, come nel caso di Giuni Russo, la stimo molto, ma se devo essere sincera conosco poco di lei. Quindi non saperi risponderti potrebbe influenzarmi qualsiasi persona abbia un talento vocale e che sappia colpirmi.
Cosa è cambiato per te dal 1978 a oggi?
Tutto, è cambiato tutto, la tecnologia e posso dirti che oggi può sembrare tutto più semplice ma secondo altri punti di vista tutto può diventare più difficile. A quei tempi il pubblico ti seguiva anche per quello che eri, anche se non era tutto perfetto. Oggi è tutto diverso, devi avere successo subito, altrimenti hai bruciato la tua carriera.
Riascoltando oggi “Stateless”, cambieresti qualche cosa?
No, assolutamente, non cambierei una virgola. E’ un sound vero, fresco, ciò che sentivo a quei tempi, non avrebbe senso cambiare qualcosa, amo ogni brano così com’è e nemmeno degli altri miei album.
Quale è il brano che preferisci e perché?
Altra domanda molto difficile, amo tutti i brani, sono differenti tra loro, posso dirti “Lucky Number”, ma amo anche tutti gli altri brani
Cosa ricordi della tua partecipazione al Festival di Sanremo nel 1982?
Tantissimi paparazzi, tantissimi artisti, una bellissima città. Ho un bel ricordo, sicuramente niente di negativo.
Ma il tuo personaggio era molto lontano da ciò che il Festival presentava!
Si questo è vero, ma sono stata accettata veramente molto bene sia dal pubblico che dalla critica e poi ricordo anche canzoni ed artisti che mi piacevano molto.
Cosa ti aspetti dal pubblico italiano?
Che si ricordi di me, delle mie canzoni e che vanga ai miei concerti, so che è passato molto tempo, ma sono tornata per restare.
Chiudi l’intervista come vuoi, per i tuoi fans italiani ed i nostri lettori.
Amo il vostro Paese ed eccomi nuovamente qui. Provate e seguirmi ancora e sicuramente non ve ne pentirete. Ciao Italia!!
FABIO LOFFREDO
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!