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Le Lame : arriva sempre il momento per “Le feste con i bambini”

Le Lame : arriva sempre il momento per “Le feste con i bambini”

In occasione dell’uscita del singolo “Le feste coi bambini” abbiamo fatto una chiacchierata con la band toscana “Le Lame” a proposito di responsabilità, figli e…

Vi chiamate “Le Lame” come un oggetto appuntito e tagliente. Siete pericolosi?

Chiaramente sì! Scherzi a parte, speriamo invece di essere una sorta di “comfort music” (si può dire?) con le nostre canzoni. Veniamo in pace.

“Ti accorgi di cambiare quando ti invitano alle feste con i bambini”: cito una strofa del vostro ultimo singolo che immortala perfettamente il passaggio dalla giovinezza spensierata alla prima età adulta, con il carico di responsabilità che essa comporta. Ci raccontate come è nato questo brano? 

Se non mi sbaglio, subito dopo i miei trent’ anni, un’amica mi invitò a partecipare al compleanno della sua bambina. Ritrovarsi, dopo tante feste universitarie, in una festa piena di bambini urlanti, è stato scioccante, e indubbiamente ci ha fatto riflettere e non poco. Questo invito è stato a tutti gli effetti una “sliding door”, perché ci ha messo davanti qualcosa che non contemplavamo minimamente. Questo shock ci ha dato un buon motivo per scrivere una canzone.

Essere adulti prevede tappe, scelte, oneri e soprattutto quegli che agli occhi della società sono agli obblighi da rispettare. Vi sembra una realtà scomoda? 

Inevitabilmente è un po’ scomoda, ma piano piano ci si abitua. Cerchiamo di gestire questo carico con un po’ di consapevolezza in più. Allo stesso tempo però siamo consci di essere sempre quelli di una volta, pronti a portare avanti un’idea, se questa ci dà l’opportunità di sentirci vivi.

Cosa significa per voi essere “adulti”? Quali sono i traguardi da raggiungere per realizzarsi? 

Pensiamo che significhi essere semplicemente più esperti alla fine e avere un po’ più la testa sulle spalle, anche se delle volte ti può cascare la testa…
Sinceramente non sappiamo quali siano i traguardi per realizzarsi davvero, ma certo è che porsi degli obiettivi aiuta a passare meglio le giornate. La cosa migliore poi è avere obiettivi che ci diano la carica di andare avanti. Si dice “nexting” no?

Avere figli è veramente una tappa obbligata? 

La risposta è no, non deve essere un qualcosa che bisogna avere per forza.
E’ giusto averli se ne senti veramente il bisogno, se lo vuoi veramente, altrimenti non c’è assolutamente nulla di male. Detto ciò, le ultime statistiche sul tasso di natalità in Italia sono pessime, quindi consigliamo di fare più bambini!

Quale pensate che sia la visione della collettività in merito a chi non ha figli? 

E’ una domanda che troviamo molto interessante, perché può produrre vari spunti che ci terrebbero a parlare delle ore. Secondo noi davanti a questo quesito c’è una netta divisione tra la nuova e la vecchia generazione (anche i nostri genitori per esempio). Non vogliamo ovviamente generalizzare, ma il sentore che abbiamo è che da una parte ci sia la vecchia generazione che vede chi non ha figli un po’ come qualcuno a cui manchi un pezzetto per realizzare il famoso concetto di famiglia, e dall’altra la nuova generazione che ha il timore di fare figli, perché un figlio, oltre ad essere chiaramente un impegno, significa anche uno stop a certe proprie abitudini più giovanili. Detto ciò, noi non vogliamo giudicare nessuno e siamo per la libertà più totale, quindi ognuno deve sentirsi libero di scegliere la strada che preferisce senza essere traviato dai giudizi esterni.

Cosa vi manca di più della vostra infanzia? 

Senza dubbio la spensieratezza, ovvero quel senso di leggerezza con cui il tempo passava meglio e di infinita possibilità di scelta. L’infanzia ci faceva sentire quasi immortali.

Pensate che l’infanzia dei bambini di oggi sia differente o simile a quella che avete vissuto voi? Per quali motivi? 

Crediamo che ci siano delle differenze ovvie date dal periodo storico e soprattutto dalla forte presenza della tecnologia oggigiorno. Ci verrebbe da dire che noi abbiamo fatto più partitelle a calcetto in piazza e che siamo stati con più voglia di loro all’aria aperta (ma magari no!). Forse alla fine non ci sono così tante differenze fondamentali. I bambini hanno avuto e avranno sempre voglia di una cosa soltanto: il divertimento insieme agli amici.

Con “Le feste coi bambini” avete rapidamente sterzato su un pop italiano molto in voga negli ultimi tempi, perdendo quelle sonorità oscure e malinconiche tipiche degli anni ’80 che avevano caratterizzato album come “Stati Mai” o “Manca Fantasia”. Come mai questo repentino cambio di rotta? 

Sentivamo il bisogno di lasciare nel nostro cassetto dei ricordi quella vena new wave anni ‘80 (tutti tranne Edoardo, il nostro bassista, che non vorrebbe altro), perché la vedevamo come qualcosa di già fatto sia da noi che dai mostri sacri di quel famoso rinascimento rock che aveva visto protagoniste a Firenze band come i Diaframma e i Litfiba. Perciò abbiamo avuto la necessità di attualizzare maggiormente le nostre canzoni, sia nel cantato che nel suonato. Quella wave “new wave” (scusate il gioco di parole) era il nostro vestito prima, ma adesso ci starebbe un po’ stretto sinceramente. Abbiamo deciso di vestirci della musica che sentiamo addosso in questo momento della nostra vita e siamo abbastanza sicuri che ci cambieremo altre volte i vestiti musicali.

Prevedete l’uscita di un nuovo album? 

Sì, l’uscita è prevista nel 2025.

Che singoli comprenderà? 

Oltre a quelli già usciti, tra cui “Le feste con i bambini”, ci sarà anche un altro singolo prima dell’uscita dell’album.

Riguardo a “Ti ho salutato (ma non eri tu)”, poi vi siete ricordati chi era? 

Il problema è che non l’abbiamo mai saputo e non lo sapremo mai!

Vi auguro in bocca al lupo con la promozione del vostro singolo “Le feste con i bambini” 

Crepi il lupo! Grazie! Un saluto a Tutto Rock da parte de Le Lame!

SUSANNA ZANDONÀ