“Deficienza Artificiale” è il nuovo album de LE CANZONI GIUSTE
In occasione dell’uscita dell’album “Deficienza Artificiale” abbiamo intervistato LE CANZONI GIUSTE
Si intitola “Deficienza Artificiale” ed è il nuovo album de LE CANZONI GIUSTE, la band nata a Pescara ma che è un convoglio di provenienze da un po’ tutto il centro Italia. Cantano di attualità su basi ora più rap ora più punk, o rock. Insomma, sono un portento di energia, non potevamo farci sfuggire un’intervista con loro!
Ciao ragazzi, benvenuti nello spazio virtuale di Tutto Rock. Sappiamo che LE CANZONI GIUSTE uniscono più regioni, tra cui Abruzzo, Puglia, Calabria e Lazio: come vi siete conosciuti e come avete pensato di iniziare a fare musica insieme?
Ci siamo conosciuti in conservatorio a Pescara, inizialmente lavoravamo insieme per il progetto solista del frontman.
Dopo un annetto di concerti ed esperienze, ci siamo resi conto di avere molte idee in comune, un grande interplay, ed una voglia matta di dire alcune cose e di farle in un modo diverso, così abbiamo seppellito il frontman ed abbiamo fatto nascere LCG.
Abbiamo notato che siete, se possiamo dire, molto “devoti” all’attualità e in modo particolare a quelle notizie un po’ più particolari, ci viene in mente “Dalai L’ama” o “Open to meraviglia”. Qual è quindi secondo voi il messaggio che volete comunicare e la tematica su cui si fonda “Deficienza Artificiale”?
Diciamo che il nostro mantra è quello di dipingere l’attualità e ciò che ci circonda. Le nostre canzoni nascono dall’esigenza di buttare fuori ciò che raccogliamo dalla vita.
Era inevitabile per noi dover affrontare quei temi, poi nel contesto dell’album il mantra rimane sempre sull’idea del “segui il ritmo dell’algoritmo”, e di quanto siamo vincolati allo stesso ultimamente.
Avete perfettamente colto una delle problematiche dei nostri tempi…ovvero che gli ascolti, specialmente in streaming vanno veloci: è una piaga figlia di questi anni o secondo voi anche questa è destinata a passare?
Difficile secondo noi, o meglio sicuramente negli anni il sistema subirà cambiamenti, è inevitabile. Potrebbero nascere nuove piattaforme, nuovi modi di ascoltare o distribuire musica, o implementare quelli esistenti che subiranno cambiamenti.
La novità, l’evoluzione sono il senso della storia. A volte anche l’involuzione…
Ci sono dei brani che avete scritto ma che avete lasciato fuori dal disco e che avreste voluto inserire?
Onestamente no, siamo molto prolifici fortunatamente a livello di scrittura e fortunatamente fino ad oggi abbiamo sempre avuto le idee molto chiare su cosa volessimo fare.
Quindi eravamo molto mirate su queste canzoni, come lo eravamo sulle vecchie pubblicazioni, come speriamo di esserlo sulle future.
Siete anche molto attivi e prolifici anche sui social oltre che sul palco. Quanto secondo voi l’esperienza virtuale e quella reale dei live possono andare di pari passo e quando invece una delle due dovrebbe essere più importante per un artista?
Sicuramente per l’artista il live, nel senso che quello dovrebbe essere il vero motivo per cui uno lo fa, quindi inevitabilmente ci si deve ben preparare e impegnare per suonare molto, altrimenti uno dovrebbe fare un altro mestiere.
Questo non vuol dire che anche i social non lo siano.
I social sono importantissimi, fondamentali, bisogna curarli, strutturarli, pianificare, fare indagini e non dimenticarsi mai della propria identità, anche loro sono molto difficili da capire, gestire e saper sfruttare. Indiscutibilmente sono un’arma con un potenziale enorme, però bisogna stare attenti appunto a non cambiare i pesi…
Restando sulla tematica dei live e con un disco appena uscito non possiamo che chiedervi quali sono i prossimi live a cui possiamo venire ad ascoltarvi!
È un anno florido di concerti, potete trovare le nostre date sui nostri account o sulle pagine dedicate a LCG.
La prossima sarà il 27/06 al Botanico di Lesina, ma siamo felici di avere un bel calendario polposo.
REDAZIONE