“LATO A” – IL NUOVISSIMO ALBUM DEI LEGNO, DUO TOSCANO COPERTO DALLE SCAT …
Parliamo dei Legno, il duo toscano con la scatola in testa a celare e coprire i volti ed un restyling, da giallo a blu. Un duo talentuoso che presenta “Lato A“, il loro nuovo album pubblicato da Matilde Dischi e distribuito da Artist First.
Un tratteggio ed una mescolanza di generi sempre pieni di talento e creatività, con il loro stile originalissimo:
Lato A, è la prima parte del terzo disco dei Legno, il duo toscano con il volto coperto da una scatola che, per questa nuova release, come accennavamo e come evidente dalla copertina del disco, rinnova il suo look: prima gialli, ora di colore blu. I Legno – identità misteriosa di Legno Felice e Legno Triste – un progetto indipendente originalissimo e talentuoso che con brani come Casa De Papel, Affogare, In Gin Di Vita, Instagrammare ha totalizzato più di 40 milioni di streaming. Per l’occasione, l’album si fa in due: Lato A, uscito a fine maggio, e Lato B, che uscirà dopo l’estate.
Come ci dice Legno Triste, durante l’intervsita “L’idea della doppia release, ossia della doppia uscita dell’album, è legata al desiderio di tornare indietro nel tempo, alla voglia di tornare ai tempi passati, al tratteggio emozionale di quando i dischi uscivano solo in vinile e la tracklist veniva divisa nei due lati del supporto (ricordate i 45 giri, lato A e lato B?). La passione dei 33 giri e in particolare dei 45, avere in mano il disco e possederlo, attendere l’uscita, viverlo tra le mani, scartarlo, annusarlo e metterlo sul piatto. O, negli anni ’80, anche nel mangianastri nel caso del 45 giri. Un vero rito, un rito vintage.
Lato A contiene quattro singoli già pubblicati e tre brani inediti legati all’attitudine, al tratteggio emozionale e alla cifra stilistica dei Legno, che è quella proprio di descrivere e raccontare la realtà che li circonda attraverso esperienze soprattutto personali ma non solo, anche di altre persone incontrate.
Tutto l’album ha molti riferimenti agli anni passati, c’è sempre una mescolanza di stili e generi, dagli anni ’70 si vola agli ’80 ed ai ’90 ma in più una progettualità originale e inedita del duo, come sottolinea Legno Triste durante l’intervista “sono varie citazioni classiche che portiamo avanti da due anni, piccoli riferimenti che ci ispirano e siamo sempre molto vicini a questo tipo di linguaggio”.
E a proposito di linguaggi, tra le varie tracce la ballad “Macedonia d’ansia” rappresenta un originale quanto prezioso linguaggio maturo, una punta diversa, un linguaggio e un tratteggio sempre riconoscibile ma con qualcosa in più.
Il lungo Tour ricco di sorprese: con loro Alessio Londi, artista fiorentino
Con un’attitudine decisamente pop anni ’80, un tour ricco di arte e creatività. Subito dopo l’uscita di Lato A i Legno hanno iniziato il nuovo lungo tour che sta toccando varie date in Italia, accompagnati dall’artista fiorentino Alessio Londi che espone, durante i concerti, le sue opere. Come lo stesso Legno Triste ci ha raccontato, Londi dà risalto all’importanza della vita, a temi come la pace, la prosperità, la libertà” che si contrappongono al dogma di un futuro che “appare molto incerto”. Una creatività imporante, un connubio con i linguaggi del duo toscano.
Decisamente creativo il tutto. l lavoro di Alessio Londi si avvicina molto al mondo dei Legno perché anche le sue opere rappresentano racconti di vita quotidiana, storie personali o di altri, attraverso le quali descrive una società pop che appartiene al mondo che lo circonda e chi assisterà ai concerti potrà avere la possibilità di assistere all’esposizione di opere d’arte e installazioni artistiche.
Questo nuovo lavoro contiene canzoni in cui si rende evidente un grande e pregiato lavoro di ricerca e sperimentazione sui suoni e sulla produzione più ampio rispetto al disco precedente, con una maggiore profondità di intenti.
Li abbiamo incontrati per Tuttorock e abbiamo intervistato Legno Triste:
Partiamo subito dal cambio di look, ogni cambiamento è importante. Come mai la scelta del colore azzurro, per le vostre scatole a coprire il volto?
“Ci piace cambiare anche se non possiamo andare dal parrucchiere, noi andiamo dal falegname! Cerchiamo sempre di dare un tocco diverso, ogni volta che usciamo con una cosa nuova e realizziamo un progetto nuovo. Non potendo cambiare taglio o colore di capelli, abbiamo cambiato il colore della scatola! Inoltre il blu rappresenta il cielo, la libertà, la voglia di uscire e di riappropriarci della nostra libertà dopo due anni difficilissimi”
Modugno vinse il Festival di Sanremo con “Volare – nel blu dipinto di blu”. E’ un colore di ripartenza il blu, l’azzurro, è di buon auspicio?
“Sicuramente, abbiamo tutti sofferto molto nei due anni di pandemia e restrizioni sanitarie. Vedere tanti ragazzi e ragazze arrivare ed assistere felici, contenti, ai nostri concerti è una delle cose più gratificanti che possano esserci”
Come nasce l’idea di proporre il progetto in due parti, quindi Lato A e Lato B? Qual è inoltre l’idea comune del disco?
“Abbiamo cercato di dare molta importanza a tutte le canzoni. L’idea è nata perchè avevamo molte belle canzoni, ci tenevamo a “spezzare” in due questo progetto artistico proprio come facevano negli anni ’70 soprattutto, seguiamo questo filone di rimandare dando un occhio al passato e volevamo in particolare fare una citazione a tutto quel mondo che all’epoca funzionava così. L’abbiamo proposta all’etichetta che ha confermato la nostra idea. Nel disco, oltre a dare importanza ad ogni brano, si parla molto dell’italianità e alle nuove generazioni con varie citazioni – che non mancano mai – anche degli anni ’90. Nell’album ci sono varie citazioni classiche che portiamo avanti da due anni, piccoli riferimenti che ci ispirano, essendo sempre molto vicini a questo tipo di linguaggio. In più, abbiamo apportato uno sdoganamento rispetto al passato, tirando fuori anche cose nostre, originali. Ci tenevamo molto a dare importanza alle citazioni, ai riferimenti ma anche a tutto il resto”
Questo tornare indietro nel tempo dà molto valore alla musica, il tornare indietro offre un tratteggio emozionale intenso. Passo subito a domandarti della Musica: come vedi il ritorno al live e all’abbraccio del pubblico, dopo due anni di grande sofferenza causati dalla pandemia e dalle restrizioni sanitarie?
“Finalmente il ritorno ai live ma devo dire che noi, fortunatamente, non ci siamo mai fermati”. Per fortuna da quest’estate in particolare, da quest’anno, la situazione è molto diversa e iniziamo a rivedere le persone in viso, senza mascherina e senza distanziamento. E’ tutto un altro mondo, sentiamo quindi l’affetto del pubblico che non ci è mai mancato; come accennavo prima, noi non ci siamo mai fermati. Abbiamo sempre suonato, anche nei momenti più complicati ma era decisamente molto complicato arrivare alle persone. Già noi abbiamo una scatola in testa in più tra mascherine e distanziamento sociale, era molto difficile. Erano live con l’amaro in bocca. Abbiamo già fatto due date bellissime ed è stato un pò come tornare a prima che arrivasse il Covid, anche se poi la pandemia ha cambiato molto in noi”
Tante date che toccano l’Italia e con voi un artista originalissimo, Alessio Londi, che durante il Tour espone le proprie opere. L’incontro tra tradizione e linguaggi contemporanei, una scelta molto “pop”, la vostra:
“Volevamo dare un tocco in più, conoscevamo Alessio e ci piaceva molto la sua idea di fare arte, un modo molto fresco e giovane che ci accomuna. Siamo freschi, originali, in quello che vogliamo fare. Alessio ha questo stile molto moderno e gli abbiamo chiesto una collaborazione insieme che si è subito creata. Nella sua arte racchiude anche la nostra essenza, la giusta connessione interiore, l’essenza dei Legno”
Come sono i Legno, resistenti o resilienti? La Musica è stata resiliente, resistente o entrambe?
“Noi siamo stati più resistenti, d’altra parte il legno è un materiale resistente, plasmabile, si può rompere ma resta sempre. E’ un qualcosa che si può sempre riutilizzare.
La musica invece in questi due anni ha accompagnato tantissime persone e ha dato la forza di rimanere a galla, in un momento molto complesso. Tanti giovani ci scrivevano e ci scrivono suoi social, hanno vissuto momenti difficili non potendo vivere la giovinezza in modo spassionato e spensierato. La Musica ha dato loro la forza di superare momenti duri ed aggrapparsi a lei.
E’ la colonna sonora della nostra vita – non è una frase fatta – è un valore, è parte importante di noi, è un lavoro ed è la colonna sonora di tutti in nostri momenti. Belli o brutti che siano. Siamo rimasti sempre molto attivi sui social, durante la pandemia: sono stati un modo ed un mezzo per restare in contatto e confrontarsi con tantissimi giovani, rimanendo sempre uniti. Questa è la parte bella di internet e dei social”
Ringraziamo Matilde Dischi e Artist First
Alessandra Paparelli
Alessandra Paparelli speaker e conduttrice radiofonica, collabora e lavora con diverse riviste e giornali cartacei. Conduco il venerdì un programma di politica su RID RADIO INCONTRO DONNA 96.8 fm su Roma e nel Lazio. Scrivo e collaboro sul quotidiano in edicola La Notizia, pagina culturale, attualità, spettacolo (in edicola a Roma, Milano e Napoli).