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“L’altra me” – Intervista alla cantautrice romana Ami

“L’altra me” – Intervista alla cantautrice romana Ami

In occasione dell’uscita di “L’altra me” abbiamo intervistato Ami, al primo (introspettivo) Extended Play

Ciao Ami e benvenuta tra le pagine virtuali di Tuttorock. Parlaci un po’ di te e di come sei arrivata a pubblicare il tuo primo EP. Come ti senti a vedere finalmente questo progetto prendere vita?
Grazie mille per l’invito! Il mio viaggio nella musica è iniziato nel 2020, quando ho deciso di intraprendere un percorso da solista. La musica è sempre stata la mia compagna di vita, ma solo recentemente ho trovato il coraggio di condividere i miei brani con il mondo.
“L’Altra Me” rappresenta un traguardo importante: è come se ogni tassello della mia esperienza personale e musicale si fosse incastrato perfettamente. Vedere questo progetto prendere vita è una grande emozione, una sorta di liberazione e, al contempo, un punto di partenza.

Nel tuo percorso c’è stato qualche artista o genere musicale che ti ha influenzata particolarmente?
Sicuramente sì! Sono cresciuta ascoltando artisti italiani come Levante, Elisa e Carmen Consoli, che mi hanno ispirata per la loro capacità di raccontare emozioni in modo autentico. Inoltre, ho sempre avuto un debole per il pop e l’indie, generi che mi aiutano a raccontare le mie storie in modo diretto ma poetico.

“L’altra me” esplora una visione alternativa di te stessa. Cosa ti ha portato a mettere in luce questo aspetto solitamente nascosto agli occhi delle altre persone? C’è stato forse un momento nella tua vita in cui ti sei sentita ‘distante’ o ‘diversa’ da come eri prima?
“L’Altra Me” nasce proprio dalla volontà di esplorare le parti di me che spesso tengo nascoste, anche a me stessa. Ci sono stati momenti nella mia vita in cui mi sono sentita fuori posto, come se ci fosse una versione di me che lottava per emergere. Quella sensazione di essere ‘diversa’ è diventata il fulcro dell’ EP: volevo dare voce a tutte le sfaccettature della mia personalità, senza paura di essere giudicata.

Hai mai provato il desiderio di voler “tornare indietro” oppure di “dover sopprimere” questo doppelgänger?
Più che volerlo sopprimere, ho cercato di capire e accettare questa parte di me.
In passato, ammetto di aver avuto il desiderio di tornare a versioni più semplici e lineari di me stessa, ma ho capito che anche le contraddizioni fanno parte del mio viaggio.

Alla fine hai accettato o respinto quest’altra parte di te?
L’ho accettata. Anzi, abbracciarla mi ha dato la forza di essere più genuina.
È stato un processo lungo e a volte doloroso, ma assolutamente necessario per crescere come persona e come artista.

Nei tuoi testi ti metti a nudo e ritrovi la tua personalità più autentica, quella che pone un “baricentro” o un equilibrio in mezzo alla follia. Quanto è stata importante la musica nel tuo percorso di vita?
La musica è stata ed è tuttora il mio baricentro. Mi ha aiutata a capire chi sono e a trovare una via d’uscita nei momenti più difficili. È il linguaggio con cui riesco a dare un senso alle mie emozioni.

Affrontando tematiche così personali non hai mai avuto la percezione di stare parlando ad un’ ipotetica visione passata o futura di te stessa?
Assolutamente sì! A volte, scrivere un brano è come scrivere una lettera a una me stessa del passato

E cosa le diresti?
Le direi di avere più pazienza e di non aver paura di mostrarsi vulnerabile. Ogni passo, anche il più difficile, la sta portando dove vuole arrivare.

Come ti piacerebbe che fosse la Ami futura, invece?
Vorrei che fosse una persona in pace con sé stessa, capace di continuare a creare senza timore. Spero che non perda mai la curiosità e il desiderio di scoprire nuove sfumature di sé.

Quanto traspare della tua romanità attraverso “L’altra me”? Ci sono retaggi della tua città natale nel sound o forse nei temi trattati?
La mia romanità si percepisce soprattutto nei dettagli delle storie che racconto: i colori, le atmosfere e persino il modo in cui scelgo le parole rispecchiano le mie radici. Roma, con la sua bellezza imperfetta, è una continua fonte di ispirazione.

C’è una sorta di filo conduttore che lega le sei canzoni dell’ EP, oppure ogni traccia rappresenta un capitolo diverso della tua vita?
Ogni traccia è un capitolo a sé, ma il filo conduttore è appunto la ricerca di autenticità. Tutte raccontano momenti diversi del mio percorso, ma insieme formano un mosaico che rappresenta “L’Altra Me”.

Se dovessi scegliere una delle canzoni per descrivere il tuo stato attuale, quale sceglieresti?
Sceglierei “Mi Resisti”. Parla dei luoghi del cuore e della forza che trovo nel legame con il passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro.

Oltre alla musica hai altri progetti o sogni a cui stai pensando di dedicarti?
La musica è sicuramente il mio progetto principale, ma mi piacerebbe esplorare altre forme di espressione artistica, come la scrittura o la fotografia. Sono sempre in cerca di nuove strade creative.

Ti ringrazio per il tuo tempo e ti auguro in bocca al lupo per la promozione di “L’altra me”
Grazie a te! Crepi il lupo, e grazie per avermi dato l’opportunità di condividere un pezzo del mio mondo.

SUSANNA ZANDONÀ