La giovane rocker Milanese Matilda si racconta a TUTTO ROCK
Ciao Matilda, partiamo da “Bleah”, come mai la scelta di questo brano e cosa rappresenta.
Musicalmente unisce diversi generi che mi stanno molto a cuore e a livello di messaggio era ciò che mi premeva esprimere.
Rappresenta il mio sfogo nei confronti del mondo in cui viviamo oggi. Costruito su basi e criteri che a mio parere stanno diventando sempre più tossici e che ci influenzano nel nostro modo di essere, pensare e agire. “Bleah” vuole cercare di far luce su queste false fondamenta che sembrano sorreggerci. E come farlo se non con del vecchio e sano rock che ti arriva dritto nelle ossa e ti fa ballare e sentire invincibile?
Hai altre canzoni pronte? Stai preparando un album o Ep?
Si, ci sono un po’ di canzoni che sto finendo di preparare e non vedo l’ora di farvi ascoltare. Sinceramente non so se farò un Ep oppure usciranno tanti singoli separati affiancando a ognuno il loro mood visivo. Chi vivrà vedrà!
Complimenti per il videoclip. Ti vedi più regista o più cantautrice o tutte e due. Che differenza c’è tra i due mondi artistici in questione.
Grazie per i complimenti! Devo dire che mi trovo bene in entrambe le vesti, credo che una parte completi l’altra. Nel cinema la musica fa il 50% del film se non di più. È capace di connettersi empaticamente allo spettatore usando un senso che, a differenza della vista, non si può naturalmente escludere. La potenza evocativa della musica, unita alla forza delle immagini crea un vortice di sensazioni che coinvolge il pubblico toccandolo dritto nella sfera emotiva e rendendo unica la visione del film. Per quanto riguarda la musica è lo stesso. Moltissimi artisti di qualsiasi genere, a partire dalla musica classica fino ad oggi, si sono lasciati ispirare dalle immagini per comporre i loro brani. I primi che mi sono venuti in mente parlandone sono i Pink Floyd che, oltre ad usare metodi di registrazione audio 3D, riuscivano a rendere immagini e suggestioni in musica grazie alla loro vasta sperimentazione sonora. Concludo dicendo che secondo me questi due mondi artistici sono strettamente collegati tra loro.
Nei tuoi brani nascono prima i testi o la musica?
Assolutamente prima la musica, o comunque un’idea di melodia da cui partire che magari mi ronza nella mente. Poi capita che a seconda dell’argomento di cui voglio parlare creo una base musicale che descriva l’emozione che provo nel pensare a quell’argomento. Però i testi sono l’ultimo step nel mio processo creativo.
Dovessi incontrare un cantante del passato, chi vorresti conoscere e perché.
Ce ne sarebbero tantissimi ma faccio due nomi: David Bowie e Frank Zappa, perché hanno entrambi due immaginari veramente unici e potenti che mi piacerebbe approfondire. Sia a livello di pensiero ideologico che di musica. Andavano contro ogni tabù e luoghi comuni. L’arte di entrambi è un vero e proprio ponte che collega la musica colta con il rock, passando da tutti i generi ma sempre in maniera intelligente, dissacrante e autoironica. Come nessun altro abbia mai osato fare.
Facevano un’arte che garantiva la libertà di dire qualsiasi cosa gli balenasse per la mente.
Quanto conta il live, per un’artista come te?
Beh il live è la prova del nove. Conta tanto quanto fare una buona registrazione. O un buon videoclip. Ascoltare dal vivo il proprio artista preferito è un’esperienza unica. Comprendi quanto sia bravo, come le canzoni siano diverse da quelle che hai ascoltato finora in cuffia e come le vibrazioni che ti trasmettono sono indescrivibili. Il live non è solo un’esperienza acustica, ma anche visiva e di sinergia che si crea tra il pubblico e chi sta sul palco.
Biografia
Matilda nata a Sesto San Giovanni (MI), classe 1997. Matilda è cresciuta con la passione per il cinema e la musica degli anni 70’. A 10 anni ha imbracciato la sua prima chitarra ma quel lato di lei è sempre rimasta una passione da “cameretta”. Una volta completata la sua formazione come regista e volendo cercare qualcosa di più per esprimere il suo mondo interiore, la musica le è venuta in soccorso: il mezzo attraverso cui trova una maggiore naturalezza, che le permette di far arrivare in maniera più diretta possibile il suo messaggio.
Ha iniziato a comporre brani e scrivere testi, lasciandosi ispirare dai suoi idoli musicali e cinematografici e offrendo una visione a 360° delle storie che vuole raccontare.
L’impronta che rende particolare la musica di Matilda è la denuncia dell’inquietudine sociale che contraddistingue i nostri giorni accompagnata dal suo rock graffiante che va dritto al punto.
Instagram: https://www.instagram.com/matildasound/
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCG1Hkuqhez8wUMyhVOJAGGg
Attiva da molti anni nel panorama musicale emiliano, Francesca Mercury si occupa di management e produzione in veste di talent-scout e promoter. È organizzatrice di eventi e ricopre il ruolo di stage manager in festival di importanza nazionale. È direttore artistico di progetti e format musicali e teatrali, molti dei quali sono proposti dall’Associazione Musicale “Avanzi Di Balera”, della quale è presidente. Fa parte del team redazionale di "Tuttorock", per il quale cura la rubrica "Almanacco Mercury", presente anche sulle maggiori piattaforme social e in programmi televisivi e radiofonici. Si occupa di formazione nelle scuole di musica emiliane e porta avanti iniziative dedicate alla storia della musica. Ama i suoi figli, le scarpe, la mortadella e Freddie Mercury.