LA CONVALESCENZA – L’alt rock band modenese presenta “Via Lattea”
In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Via Lattea”, ho avuto il piacere di intervistare la alternative rock band La Convalescenza, che nasce a Modena nel 2016 con la pubblicazione dell’EP L’Eco della clessidra, disco diretto, carico della rabbia dei vent’anni. La necessità di scoprire nuove sonorità porta all’introduzione di un sound più moderno da cui deriva la successiva pubblicazione nel 2019 dell’EP Palafitte di creta, disco che definisce l’identità più sincera che la band vuole mostrare sul palco. Sul finire del 2021 La Convalescenza pubblica il singolo Resta Nostro e pochi mesi dopo segue Via Lattea. Dovendosi definire, la band si descrive così: “Cosa abbiamo davvero da difendere? Forse, superati i trent’anni, è una domanda doverosa, ma La Convalescenza non dà risposte, apre solo le porte sulle nostre paure, sui dubbi che ci accompagnano. La Convalescenza è ascoltarsi come si fa con i temporali. La Convalescenza è guardar crollare tutto senza sapere cosa sia giusto fare e se davvero sia giusto fare qualcosa. La Convalescenza è sentire una galassia dentro e non saperla esprimere. La Convalescenza è morire individui per rinascere iene, puttane, falene”.
Ciao ragazzi, benvenuti su Tuttorock, “Via Lattea” è il vostro nuovo singolo, che riscontri state avendo?
Avremo la risposta presto, sabato la presenteremo per la prima volta live e non vediamo l’ora di vedere il riscontro faccia a faccia.
Quando e com’è nato il brano?
Era una bozza da tempo, ma ha preso forma definitiva in quarantena. È nato per un testo del tutto differente, ma poi si è fatto strada questo ritornello che ci sembrava valido, e abbiamo voluto svilupparlo.
“Via Lattea” arriva dopo “Resta Nostro”, due singoli che andranno a far parte di un album?
Al momento direi di no, ci piace la leggerezza con cui possiamo far uscire dei singoli quando crediamo sia il momento giusto.
Ci sarà anche un video?
Oh sì, e non vediamo l’ora di farvelo vedere.
Per chi non vi conosce, come vi siete incontrati e quando avete deciso di fondare la band?
Università di Biologia di Modena; Luca (chitarra e penna) canta “I guerrieri del metallo” de Gli Atroci e Piff si unisce al coro nel corridoio. È stato amore.
Com’è nata l’idea del nome “La Convalescenza”?
Cercavamo un nome che desse l’idea di una fase incompiuta, quella in cui sei quasi guarito ma ti manca ancora quel passo per stare davvero bene.
Mi fate qualche nome all’interno del panorama musicale di oggi che vi ha colpito particolarmente?
In Italia stiamo tirando fuori roba davvero interessante, dal panorama più underground a Blanco; oltreoceano poi stanno uscendo lavori di alta qualità in tutti i generi, da Machine Gun Kelly,ai Bring Me The Horizon ai Royal & the Serpent.
La pandemia ha purtroppo affossato alcuni locali che già erano in crisi, in molti casi anche perché, nel nostro paese, accade che artisti, band e locali stessi si facciano la guerra tra di loro, siete d’accordo con me che ci vorrebbe più collaborazione tra tutti per mantenere vivo il mondo della musica live in Italia?
Ci puoi scommettere che siamo d’accordo! Se lo scopo di tutti è fare una gran serata che senso ha creare attriti fra altre band, gestori ecc… la cosa fondamentale è parlarsi molto chiaramente prima di una serata e che ognuno rispetti la propria parte di accordo.
A proposito, a parte quella citata all’inizio dell’intervista, avete qualche altra data in programma?
Purtroppo solo quella è “sopravvissuta” alle recenti restrizioni; suoniamo sabato 19 febbraio al Centrale 66 di Modena. Siamo carichi perché giochiamo in casa e sarà una serata piena di amici. E di birra.
Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Grazie mille a voi per il tempo che ci avete dedicato!
State sintonizzati sulle nostre pagine social che quest’anno le novità non finiscono con Via Lattea!!!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.