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La Chance Su Marte – Intervista su “Iene”

La Chance Su Marte – Intervista su “Iene”

In occasione dell’uscita del singolo “Iene” abbiamo intervistato “La Chance Su Marte”

“La Chance su Marte”… avete scelto un moniker molto indie! Che risorse avete trovato sul Pianeta? 

Sicuramente la resilienza! Il nostro nome è nato in studio di registrazione, mentre lavoravamo al nostro primo singolo che si chiama appunto “La Chance Su Marte”. Ci siamo accorti che questo titolo esprimeva a pieno quello in cui noi crediamo e quello in cui noi ci riconosciamo, ovvero essere originali e dare speranza.
Vogliamo, con la nostra musica, essere quella chance in più per tutti per riconoscersi in qualcosa e non sentirsi soli, a costo di trovarla su Marte! 

Corrono voci che voi extraterrestri vi siate materializzati nel 2016 con un EP di brani in italiano: precedentemente suonavate sotto le mentite spoglie di Beatles nel tributo “The Liverpool”, correva l’anno 2013. Mi raccontate la vostra storia? Chi siete? Da dove venite? 

Siamo cinque ragazzi di Ancona e ci conosciamo da una vita. Ognuno di noi è sempre stato molto appassionato e curioso nei riguardi della Musica.
Abbiamo iniziato a fare musica tra i banchi di scuola, frequentavamo tutti e cinque lo stesso liceo e come hai giustamente detto la nostra carriera musicale è partita proprio suonando i Beatles.
Con il passare del tempo abbiamo preso sempre più consapevolezza di noi stessi passando da cover band a band originale. Insieme alla nostra etichetta discografica “Alka Record Label” abbiamo cercato di affinare un nostro stile ed un nostro “suono” accompagnando la musica con testi in italiano. La pratica, la determinazione, lo studio e la costanza hanno creato quello che potete sentire oggi! 

Sul vostro profilo Instagram asserite di fare musica per “cuori stanchi”, chi sono queste forme di vita? 

Ci piace pensare che i “Cuori Stanchi”, grazie alla nostra musica, possano alleviare i pensieri di una giornata storta o di un periodo no, trovando proprio nelle nostre canzoni la voglia di reagire. Vogliamo che l’ascoltatore possa pensare: “non sono solo”. 

Il vostro ultimo singolo si intitola “Iene”. La iena è un animale abietto che incarna crudeltà e ferocia. Si dice “iena” di una persona pronta a colpire nel momento di maggior debolezza dell’avversario, senza saperlo affrontare a viso aperto, infatti questo mammifero si nutre delle carcasse lasciate a fine pasto da altri predatori. Tuttavia il vostro “Iene” definisce un amore spensierato e giovanile in bilico tra innocenza e trasgressione. Cosa simboleggia la iena nel vostro caso? 

Bè la Iena di per sé non fa che sopravvivere in un mondo ostile, come l’ambiente della savana, senza essere di per sé “cattiva”, essendo questa una caratteristica umana. La Iena poi è un’animale sociale per cui in grado di stringere fortissimi legami, così come le “Iene” della nostra storia che di notte si ritrovano per vivere ancora l’avventura di un amore estivo e intenso.  

Ci sono / ci sono state “iene” nella vostra vita sentimentale? 

Sicuramente. Siamo cinque ragazzi molto romantici e tutti abbiamo vissuto o viviamo ancora storie intense, dalle quali abbiamo tirato fuori le emozioni e le ispirazioni per brani come Iene.  

Come è nata la canzone?  

Nel nostro processo creativo partiamo spesso dalla base musicale, composta dal nostro Francesco Coen, alla quale poi aggiungiamo il testo lavorando tutti insieme per la resa finale del brano. Così è stato anche per “Iene” che è uno di quei brani che una volta preso il via, sì finisce “da solo”.  

Quale è stato il momento più stimolante o difficile durante la scrittura o la registrazione di “Iene”? 

Noi creiamo i nostri brani partendo da un provino registrato in casa. Questo poi lo portiamo in studio per crearne la versione definitiva, registrando nuovamente tutte le parti in maniera certosina ed aggiungendo anche nuove parti o sezioni. Con un brano ritmato e intenso come Iene, vederlo prendere forma e ricostruirlo in studio è stata la parte più bella e stimolante.  

Cantante e bassista: per il singolo suoni con un jbass Fender dalla finitura sunbust, un classico senza tempo. Per che ragioni pensi che si presti di più a questo sound?  

Il jazz bass è un’ istituzione come dici anche tu, ha una versatilità forse unica e per questo lo suono su quasi tutti i nostri pezzi. Questa caratteristica mi permette di avere il suono migliore sia nelle parti più spinte dove serve carattere e “ciccia”, sia in quelle più intime in cui basta un tappeto di basse per tenere tutto insieme.

Il vostro è un singolo dal sapore “estivo” uscito tuttavia ad inizio autunno, come mai questa scelta? 

Abbiamo scelto fine Settembre, per l’uscita del brano, proprio perché volevamo che fosse presente in tutti noi quella velata malinconia della fine dell’estate e dei bei ricordi legati ad essa cosicché avremmo avuto tutti l’occasione di rivivere ancora una volta quei momenti! 

Siete usciti con un EP di 5 tracce intitolato “Rave” a Marzo 2024. Come mai l’esigenza di pubblicare un singolo a così breve distanza di tempo? 

Abbiamo scelto di pubblicare questo nuovo singolo a così breve distanza dall’EP sia perchè, al giorno d’oggi, sono cambiati i ritmi del mercato musicale, sia perchè con l’EP “Rave” è iniziato un viaggio e man mano aggiungeremo dei tasselli per continuare a viverlo insieme. 

“Iene” anticipa l’uscita di un altro album? Possiamo avere qualche anticipazione? 

“Iene” è il primo singolo del nostro nuovo progetto ed anticipa l’uscita di un nuovo album che avverrà nel 2025. Torneremo presto in Studio (NHQ Studio) a Ferrara per ultimare le registrazioni e completare il lavoro. Nel frattempo continueremo a suonare live cercando di portare in giro il più possibile la nostra musica.

SUSANNA ZANDONÀ