KORPIKLAANI – Sami Perttula parla del nuovo album “Jylhä”
In occasione dell’uscita del nuovo album “Jylhä”, prevista per venerdì 5 febbraio su etichetta Nuclear Blast, ho avuto il piacere di intervistare Sami Perttula, fisarmonicista della folk metal band finlandese Korpiklaani.
Ciao Sami, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, come stai in generale?
Ciao! È caduta la prima neve qui in Finlandia e ci stiamo preparando a girare il nostro 3° e 4° video musicale del nostro prossimo album! Farà freddissimo ma spero che questo potrà aggiungere un po’ di gelo al video!
Parliamo del vostro nuovo album “Jylhä” (che ho ascoltato e apprezzato moltissimo) che uscirà il 5 Febbraio 2021, cosa significa il titolo e perché lo avete scelto?
Jylhä è una parola interessante perché è difficile trovare una buona traduzione per essa in inglese. Significa una veduta che è maestosa, ma anche selvaggia e aspra in maniera positiva. Ad esempio, una vista con enormi montagne antiche può essere descritta come “Jylhä”. È qualcosa che ti fa sentire minuscolo e ti fa provare rispetto e paura. Prima avevamo altre idee sul titolo, ma alla fine abbiamo deciso che: “accidenti, questo album suona così jylhä, quindi anche il suo nome sarà quello”.
Quando avete scritto le canzoni per il nuovo album e cosa le ha ispirate?
Abbiamo iniziato a lavorare ai demo alla fine del 2019. La nostra idea era di realizzare un album veloce, energico e pesante dopo “Kulkija”. Ovviamente Jonne aveva quelle idee in testa già da molto tempo e di solito quando ci invia i demo sono sempre buone canzoni. Anche Juho (ex fisarmonicista), Samuli e io abbiamo composto le canzoni per l’album. Penso che uno dei punti di forza di questa band sia che vogliamo sempre andare avanti, svilupparci e sorprenderci. È encomiabile, ad esempio, come Jonne si stia ancora sforzando come compositore e stia sfidando se stesso anche se sta facendo questo lavoro da più di 20 anni.
Avete un nuovo batterista, Samuli Mikkonen, mi sembra che sia entrato molto bene nei Korpiklaani, vero?
Samuli merita 10+++ punti su dieci! Ha portato molta energia alla band e ha fissato i nostri obiettivi più in alto che mai, ha sicuramente portato l’intera band a un nuovo livello. Ha passato molto tempo ad arrangiare il nuovo album e la sua presenza può essere avvertita ascoltando i risultati! Non è stato un momento facile per dire addio a Matson, ma c’erano alcune ragioni per farlo, è uno dei ragazzi più affettuosi che abbia mai incontrato e siamo ancora ottimi amici.
Anche questa volta tutte le canzoni sono in lingua finlandese, avete intenzione di scrivere di nuovo qualcosa in inglese in futuro o manterrete sempre la vostra lingua madre?
Non ci piace dire “mai” e creare limiti alla nostra creatività, quindi, forse, in futuro faremo una canzone in inglese o forse manterremo il finlandese. Il motivo per cui usiamo la nostra lingua principale nei nostri testi è che c’è davvero una bella poesia dietro di loro e c’è anche una connessione emotiva nelle parole per noi. Per esempio: è una sensazione completamente diversa quando qualcuno dice “ti amo” in inglese rispetto a quando lo dice nella tua lingua madre. Nel complesso non capisco perché la lingua inglese abbia così tanta supremazia e perché abbiamo iniziato a usare parole inglesi non necessarie… penso sia vista come una sorta di cosa interessante nel marketing e nei media popolari. La lingua finlandese è rara e unica: solo meno di 6 milioni di persone la parlano come lingua principale su questo pianeta. Sarebbe triste se un giorno scomparisse, come sarebbe triste se qualsiasi altra lingua rara non venisse più parlata.
Avete una storia quasi ventennale e sembra che vi piaccia ancora quello che fate, vero?
Eh sì! Penso che ciò sia dovuto in parte al fatto che per alcuni di noi questa è l’occupazione principale, quindi questa cosa ci spinge a fare molte cose.
Pensate al fatto di essere i pionieri del folk metal finlandese o non ci pensate mai?
Penso che in parte sia vero, ma di solito io non ci penso molto. È un fenomeno interessante che così tante band folk metal abbiano iniziato in Finlandia 20 anni fa e abbiano ottenuto molta attenzione all’estero.
C’è qualche artista oggi che apprezzi e ascolti particolarmente?
Direi Kimmo Pohjonen o Maria Kalaniemi. In generale, apprezzo tutti coloro che fanno musica con il cuore.
Avete sempre fatto un tour dopo un nuovo album, ma nel 2021 non sappiamo quando sarà possibile, come vivi questa cosa? Quanto ti manca suonare dal vivo?
La cosa più stancante in questa situazione è che nessuno sa quanto durerà questa pandemia. Ci mancano molto i concerti e la vita in tour! Ci siamo concentrati su questo nuovo album negli ultimi mesi, girando video musicali e facendo le prove.
Dei tanti concerti che avete fatto, ce n’è uno che ricordi più volentieri?
Ce ne sono molti, ma penso che sia sempre emozionante suonare in un paese in cui non sono mai stato prima. Anche i concerti nei grandi festival sono belli da ricordare!
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi dire qualcosa ai vostri fan italiani?
Abbiate cura di voi e ci incontreremo in tour quando ci libereremo di questa pandemia! Crediamo che il nuovo album non sarà una delusione per voi.
MARCO PRITONI
Band:
Voce e chitarra acustica: Jonne Järvelä
Fisarmonica: Sami Perttula
Violino: Tuomas Rounakari
Basso: Jarkko Aaltonen
Chitarra: Kalle „Cane“ Savijärvi
Batteria e percussioni: Samuli Mikkonen
www.instagram.com/official_korpiklaani
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new album “Jylhä”, scheduled for Friday 5th February on the Nuclear Blast label, I had the pleasure of interviewing Sami Perttula, accordionist of the Finnish folk metal band Korpiklaani.
Hi Sami, welcome to the pages of Tuttorock, how are you doing in general?
Hi! We have our first snow here in Finland and we are getting ready to shoot our 3th & 4rd music videos from our upcoming album! It’s going to be freezing but I hope it will add a certain kind of frosty bite into the video also!
Let’s talk about your new album “Jylhä” (which I have listened to and appreciated very much) which will be released on February 5th 2021, what does the title mean and why did you choose it?
Jylhä is interesting word because it’s difficult to find a good translation for that word in English. It means a view that is majestic, but also wild & rugged in a beautiful way. For example a view with huge old mountains can be described as “Jylhä”. It’s something that makes you feel tiny and makes you feel respect and fear. First we had some other ideas about the title but in the end we just decided that “damn this album sounds so jylhä so that shall be its name also.”
When did you write the songs for the new album and what inspired them?
We started to work with demos at the end of 2019. Our idea was to make fast, energic and heavy album after “Kulkija”. Of course Jonne has had those ideas in his head already for a long time and usually when he sends us demos those are always good songs only. Also Juho (ex-accordionist), Samuli and myself composed songs for the album. I think one of the strengths of this band is that we always want to go forward, develop and surprise ourselves. It’s respectable that even though Jonne -for example- has done this work +20 years he is still pushing himself as a composer and challenging himself.
You have a new drummer, Samuli Mikkonen, it seems to me that he has entered Korpiklaani very well, is that right?
Samuli deserves 10+++ points from ten! Samuli has brought a lot of energy to the band and set our goals higher than ever. He has certainly lifted the whole band to a new level. He spent a lot of time arranging the new album and his presence can be heard when listening to the results! It was not an easy moment to say goodbyes to Matson but there were certain reasons to do that. He is one of the most warm hearted guys I have ever met and we are still really good friends.
Also this time all the songs are in Finnish, do you plan to write something again in English in the future or will you always keep your mother tongue?
We don’t like to say “never” and create limitations to our creativity so maybe we do a song in English in future or maybe we stick in Finnish. The reason we use our main language in our texts is that we have really good poetist behind them and there is also emotional connection in words for us. for example: It’s a completely different feeling when someone say “I love you” in English than in your mother tongue. Overall I don’t get why English language has so much supremacy that we have started to use unnecessary English words in our media and in ways to speak in Finnish language….and I think it’s described as some kind of cool thing in marketing and in popular media. Finnish language is rare and unique -only less than 6 million people speak that as their main language on this planet. It would be sad if it -or any other rare language- would disappear one day.
You have a history of almost twenty years and you still seem to enjoy what you do, is that it?
We do! I think it’s partly that for some of us this is the main occupation so that fact already pushes us to do things.
Do you think about the fact that you are the pioneers of Finnish folk metal or do you never think about it?
I think that’s partly true but I don’t usually think a lot about it. It’s an interesting phenomenon that so many folk metal bands started in Finland 20 years ago and achieved a lot of attention abroads.
Is there any artist today that you particularly appreciate and listen to?
I would say Kimmo Pohjonen or Maria Kalaniemi. Overall I appreciate everyone who is doing music from the heart.
You have always do a tour after a new album, but in 2021 we don’t know when it will be possible, how do you live this thing? How much do you miss playing live?
It’s the most tiring thing in this situation that nobody knows how long this pandemic is going to last. We miss gigs and touring life a lot! We have been focusing on this new album for the last months: shooting music videos and having rehearsals.
Of the many concerts you have done, is there one that you remember more willingly?
There are many of them but I think it’s always exciting to play in a country we haven’t ever been before. Big festival gigs are also nice to remember!
Thank you very much for your time, would you like to say something to your Italian fans?
Take care and let’s meet on tour when we get rid of this pandemic! We believe the new album won’t be a disappointment for you.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.