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KORMAK – Intervista alla death folk metal band pugliese

KORMAK – Intervista alla death folk metal band pugliese

Sono attivi dal 2017 i Kormak, death folk metal band di Bari e nati da un’idea della cantante Zaira De Candia. Di seguito la mia intervista con la band.

Ciao, come state? Inizierei quest’intervista con una domanda di rito, dove, come, quando e perché nascono i KormaK?
Ciao Fabio, dopo lo stop generale causa Covid ci stiamo pian piano riprendendo. Ti siamo grati per queste domande e ci presentiamo subito. Noi siamo i KormaK, death folk metal band di Bari. Siamo nati nel 2018 da un’idea della nostra cantante Zaira de Candia.

Il vostro sound è folk metal con innesti death e black, perché questa scelta?
Abbiamo creato un connubio tra i vari generi e stili di ogni membro per dar spazio ad ognuno di noi di esprimersi al meglio all’interno di ogni singolo brano.

Ma ritenete giusta questa mia definizione?
Assolutamente si!

Come nascono i brani del vostro nuovo album?
Inizialmente abbiamo pensato solo alle parti strumentali. Successivamente abbiamo partorito l’idea della storyline e, di conseguenza, abbiamo creato le linee vocali e i testi.

Da quello che ho sentito musicalmente è molto violento, ma riuscite ad armonizzare questa violenza sonora con flauti e melodie avvolgenti. Da dove nasce questa particolare aspirazione?
Di questo se ne occupa Zaira. L’inserimento dei whistle come main principale sulle parti più violente le usa per creare una specie di contrasto musicale che richiama il folk non perdendo di vista le sonorità più aggressive.

Quali sono le vostre influenze musicali sia dalla parte metal che folk e celtica?
Ci ispiriamo agli Amon Amarth, Ensiferum, Children of Bodom, Arkona, Lamb of God e altri.

Il significato del nome della band, del titolo dell’album e dei testi.
KormaK prende il nome da “The KormaK Saga” opera letteraria fantasy di William King. Essendo Apocryphal incentrato sulla storia di Lilith, abbiamo scelto questo nome come riferimento ai testi apocrifi. L’invocazione iniziale (Lilith) apre l’album volto a spiegare, raccontare, cantare e lodare brano dopo brano, tutte le vicissitudini, decisioni e conseguenze che ha dovuto affrontare quest’entità la cui sua unica colpa è stata quella di non voler sottostare ad Adamo (Apocryphal). Cacciata da Dio per questo suo affronto (Black Wings) con la promessa che ogni giorno cento dei suoi figli (Jinn) non vedranno mai la luce, diviene incubo tra la gente che attribuiva la mortalità infantile alla sua voglia di vendetta (Mater Dea). Durante il suo percorso incontra Caino nelle terre di Nod (The First Fraticide) e Lucifero (14:11-15). L’album si conclude con la consapevolezza di aver perso tanto per seguire i suoi ideali e la sua voglia di libertà, realizzando che le catene che tanto la imprigionavano ora sono solo ricoperte d’oro (Ouroboros) e la stessa cantilena iniziale viene ripetuta facendo intendere che le vicissitudini si ripeteranno all’infinito (Htilil).

Anche la copertina ha a che fare con il significato dei testi?
Certamente. Nella schiena è incisa la track list, simboleggiando tutto ciò che ha dovuto subire. Nella mano destra regge una mela rossa simbolo dell’Eden e un serpente è avvolto attorno al suo braccio (Lucifero). Nella mano sinistra stringe l’amuleto con il quale veniva allontanata dalle culle e dagli uomini durante la notte, come affronto al volere di Dio.

Le parti vocali sono molto forti, una voce potente e vari growls, a chi si ispira la cantante?
Nelle parti growl si ispira molto ad Angela Gossow e Masha Scream. Per quanto riguarda le parti liriche si ispira a Simone Simons e Tarja Turunen.

Si torna a suonare dal vivo, siete pronti a riprendere la vita on stage? Come avete vissuto queste restrizioni?
Le restrizioni ci hanno portato a non poter provare per mesi, praticamente un anno, come tutti e, per questo, la ripartenza è un po’ lenta ma speriamo di riprendere molto velocemente a suonare dal vivo e condividere il palco con altri artisti.

Quali sono le vostre aspettative da questo nuovo album?
Lo scopo di ogni musicista è quello di trasmettere qualcosa, che possa essere un’emozione, una vicenda o una vita. Quello che noi ci aspettiamo dall’album è che possa far conoscere la vera storia di un personaggio che nel tempo è stato volutamente distorto.

Chiudete l’intervista a vostro piacimento, un messaggio ad entrare nel vostro affascinante mondo musicale.
Vi invitiamo ad ascoltare Apocryphal (che potete trovare su tutte le piattaforme di streaming musicale) tutto d’un fiato, magari in cuffia, facendovi trasportare in un luogo dove testi biblici, esoterismo, vendetta, rivalsa, ideali e sconfitte si fondono creando un mondo parallelo cosi distante ma, allo stesso tempo, cosi simile al nostro. Infine potete trovarci sulla nostra pagina Facebook  https://www.facebook.com/KormaKBand e Instagram https://www.instagram.com/kormak_band/
Grazie mille Fabio Loffredo per l’intervista. A prestissimo

FABIO LOFFREDO

Band:
Zaira de Candia: Voce e flauto
Alessandro Dionisio: Chitarra
Domenico Devito: Chitarra
Marco Papalo: Basso
Dario Stella:Batteria

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