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KEMAMA – Intervista a KETTY PASSA da “Marinella odia” ai QOTSA

KEMAMA – Intervista a KETTY PASSA da “Marinella odia” ai QOTSA

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Ketty Passa, voce dei Kemama, per parlare del nuovo singolo, MARINELLA ODIA, scritto e prodotto da Kemama e mixato e masterizzato da Giuseppe Taccini, uscito lo scorso 5 luglio, proprio nei giorni della straordinaria esperienza live in apertura ai Queens Of The Stone Age.

Ciao Ketty, piacere di risentirci nuovamente, anche se spesso ti seguo su Virgin 😊 Veniamo a questo progetto dei Kemama che sta procedendo molto bene, l’intervista precedente si fermava al 2021 (https://www.tuttorock.com/interviste/kemama-il-nuovo-progetto-artistico-di-ketty-passa-lintervista), ora abbiamo questo nuovo singolo, “Marinella odia”. Testo che colpisce forte, da che idea è nato?
Ciao a te 🙂 sono felice di tornare anche qui a parlare di nuova musica, soprattutto se è la mia, anzi, la nostra dei Kemama. Marinella nasce dal bisogno di urlare quello che qualunque essere umano, nella sua quotidianità e nella sua normalità, sente il bisogno di condividere: l’amore per la vita e l’odio per la fatica. Marinella è la voce del mondo interiore che alberga dentro ogni persona che, a prescindere dallo status, dal genere, dall’età, ad un certo punto sente il bisogno di condividere le proprie fragilità: e così, a volte si chiude, a volte si lascia andare. In questo modo Marinella diventa una donna che apparentemente sta bene, ma che sente sempre che tutto possa crollare a causa del mondo contraddittorio in cui vive, che non perdona le debolezze, che non ti invita certo a sognare, ma che ti illude di poterlo fare. Ed infatti lei continua a farlo, per poi continuare a lamentarsene. Sogna, ama, vive, odia ed ogni volta che si guarda allo specchio, forse anche per scaramanzia, sente il bisogno di dirlo ad alta voce: ANCHE SE SEMBRA TUTTO NORMALE, STA ANDANDO TUTTO A PUTTANE! 

Suono più ‘rock’ purosangue mi pare di percepire in questo pezzo, forte e selvaggio, duro e allo stesso tempo aggraziato, cosa ne pensi di questa mia sensazione?
Di base la matrice rock è il collante principale del nostro sound; tuttavia, la tua osservazione è azzeccata perché la direzione che abbiamo deciso di intraprendere per i nostri nuovi lavori è quella di proporre musica più diretta ed intuitiva, sia a livello di testi che di produzione. Il brano ha un ritornello potente e dritto nelle parole, con un riff strumentale incisivo, che si alterna ad una melodia catchy decisamente in feeling con la parte strumentale. E’ un’interpretazione dell’arrangiamento volta a creare una fusione viscerale tra voce e strumenti, vista anche l’attitudine polifunzionale della voce a livello interpretativo e timbrico. 

Riallacciandomi alla domanda precedente, come si è evoluto il progetto Kemama negli anni dal punto di vista musicale?
Siamo profondamente innamorati dei brani di “Testa o Croce”, ma la volontà di raccontarci ad una fetta più ampia di persone ha prevalso e ci ha guidato verso un approccio artistico più crudo e sincero. Vogliamo che i nostri messaggi arrivino più immediati, senza troppi fronzoli e senza però snaturare la nostra matrice che tende alla profondità: ecco, con questa nuova direzione cerchiamo di esaltarla. 

Il processo creativo all’interno come avviene? Avete ruoli distinti per testi, melodie, ritmica?
Ultimamente siamo tornati ad un approccio “alla vecchia” per quanto riguarda la fase compositiva, sviluppando ogni tipo di idea che ci convince in sala prove, anche solo per cogliere la spontaneità di quel tanto amato “buona la prima”. Solitamente Marco e Manuel scrivono e arrangiano i brani alla base, costruendo la struttura ritmica ed armonica. In contemporanea avviene la costruzione della linea melodica e dei testi, che metto in atto connettendomi con parte strumentale, cercando ispirazione nelle piccole cose, ovvero partendo dalla tonalità, dalle note usate e dal ritmo, che creano l’energia del brano. Difficilmente il testo nasce prima della musica: in casa Kemama è come se la parte strumentale fosse la sacca gestazionale e le parole fossero l’embrione, il cuore pulsante. Certo, gli argomenti sono chiari nella mia testa anche prima, ma è come se attraverso le note capissi dove parlare e di cosa, in base all’ambiente in cui mi trovo. Il brano viene poi tecnicamente prodotto nel nostro home studio da Manuel, con il supporto artistico e creativo di tutti, e finalizzato in uno studio di collaboratori esterni nella fase di mix e mastering.

Scelti dai QOTSA per aprire le loro date italiane, un bel riconoscimento, come è avvenuto e che sensazione è stata salire sul palco prima di loro? Avete avuto modo di interagire con Josh e compagni?
La chiamata è arrivata inaspettatamente da Live Nation/Indipendente concerti che doveva proporre delle band al management dei QOTSA e ci ha presi in considerazione, attraverso il Link di un video di un nostro brano, “Come un body shaming”. La loro ricerca era finalizzata a band rock italiane prevalentemente con voce femminile e nel rooster dei possibili candidati il management ha scelto noi. Da lì una serie di vibes enormi e meravigliose hanno accompagnato il nostro percorso di avvicinamento al tour, dalle prove alla scelta dei brani, fino alla comunicazione col pubblico. Tutto questo ci ha portato ad una grande consapevolezza: CE LO MERITIAMO, GODIAMOCELO. E così, una volta lì, avevamo solo voglia di spaccare il palco per vivere il momento al massimo delle nostre possibilità, niente contava di più. L’abbiamo fatto nel contesto che più ci appartiene, a supporto di una band che ha letteralmente plasmato le nostre vite artistiche (che forse ci ha scelto perché questa cosa l’ha sentita) e che ancora oggi propone un livello di qualità live quasi scioccante, delle vere macchine da guerra. Siamo riusciti a salutare Josh, ma non ad interagire in maniera più approfondita, anche a causa delle sue condizioni già precarie dalla prima data. Prima di suonare abbiamo incontrato, salutato e scambiato due chiacchiere velocissime e preziosissime con Michael Shuman, il bassista, che ci ha augurato buon concerto con la tipica umiltà dei VERI grandi artisti – ed abbiamo saputo che durante la cena, mentre noi suonavamo, lo stesso Josh pare aver detto a quelli del catering “togliete i bicchieri di vetro o la cantante li spacca, che potenza”. Personalmente spero parlasse della potenza e non dell’intonazione, appunto 🙂 Suonare prima dei QOTSA ci ha semplicemente reso onore. Ed oggi, che conosciamo le condizioni di salute di Mr Homme, siamo ancora più grati alle coincidenze che le nostre date in quel contesto non siano state annullate e gli auguriamo anche qui il più grande e sincero “get well soon, Mr Homme”. Vederli suonare dal vivo, arricchisce. 

Dal precedente singolo a “Marinella odia” è passato molto tempo, ora che progetti avete per il futuro? Altri singoli o un EP?
Diciamo che in Italia non è propriamente semplice per una band portare avanti un progetto originale con le proprie forze, di conseguenza le tempistiche di uscita e di produzione si dilatano un pochino. Il mercato è saturo di tanti prodotti che sono lontani dal nostro modo di vivere e pensare musica e l’obiettivo di creare il nostro “spazio” richiede molti sforzi e tanta dedizione. Detto ciò, siamo carichi ed abbiamo scelto di andare avanti senza troppi piani, senza pensare al “dopo”. Stiamo scrivendo un disco che vedrà la luce un pezzettino alla volta. Tra settembre e ottobre è prevista l’uscita del secondo singolo, a cui ne seguiranno altri fino alla pubblicazione dell’intero disco nel nuovo anno. 

Prevedete un tour? Sarebbe fantastico vedervi dal vivo 😊
In questo periodo stiamo lavorando proprio per questo e per poter dare news! Il palco è la nostra dimensione, ce lo meritiamo. E speriamo di poterti Incrociare prestissimo anche lì.

MAURIZIO DONINI

 

Band:
Ketty Passa – voce
Marco Sergi – chitarra
Manuel Moscaritolo – basso, batteria 

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