JON BRYANT – Intervista al cantautore alternative-folk canadese
In occasione della pubblicazione del nuovo EP “Half Bad”, ho avuto il piacere di intervistare Jon Bryant, cantautore canadese alternative-folk, vincitore del premio ALBUM OF THE YEAR nel 2009, nominato all’EAST COAST MUSIC Award e ospite per due volte ai JUNO Awards.
Ciao Jon, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, prima di tutto, come stai?
Sono sano e felice! Non posso chiedere molto di più.
Il tuo nuovo EP “Half Bad”, contenente 4 tracce, è stato pubblicato il 17 aprile, è il preludio a un nuovo LP?
In realtà il mio piano è di mantenere l’EP così com’è. Significa che il mio prossimo disco non includerà nessuna delle canzoni di “Half Bad”.
Il primo singolo EP, “Bad Happens”, che parla della fine delle relazioni, contiene le tue esperienze personali?
Sì. Riassume alcune mie esperienze difficili degli ultimi 6 anni.
Hai anche realizzato la versione acustica della canzone “Headphones”, perché?
Inizialmente avevo pensato che “Headphones” sarebbe stata una canzone acustica. Non avevo previsto che l’originale sarebbe diventato un brano pop ma sono contento di averlo fatto. Si adatta bene alla canzone. La versione acustica era nelle mie corde.
Come nasce una tua canzone? Prima i testi o prima la musica?
Il processo cambia sempre … Ma di solito nasce prima la musica.
Meno di un anno fa è stato pubblicato il tuo album “Cult Classic”, come sta andando?
“Cult Classic” sta andando molto bene. Adoro l’album e sono felice di vederlo amato da persone di tutto il mondo.
Qualche mese fa ho intervistato la cantautrice americana Lily Kershaw, le ho chiesto di parlarmi della collaborazione con te nella canzone “The Sea” contenuta nel suo album “Arcadia”, ora ti chiedo, cosa puoi dirmi quella collaborazione?
“The Sea” è nata in una notte di pioggia in una sala prove quando ero a Los Angeles l’anno scorso. Lily è un grande talento ed è un piacere lavorare con lei. È stato stupendo scrivere questa canzone. È stata un’esperienza memorabile per me.
Hai vinto diversi premi in Canada, sei contento di come sono andate le cose nel mondo della musica finora?
In realtà ho avuto solo delle nomination. Non ho ancora vinto alcun premio. Sono contento di quanto sono arrivato lontano e del successo che ho avuto, ma non sono affatto soddisfatto.
Per coloro che ancora non ti conoscono bene, puoi dirmi quali sono gli artisti del passato e del presente che ti piacciono di più?
Ti dico questi: Roy Orbison, Bruce Springsteen, Paul Simon, Townes Van Zandt, Carol King, Whitney Houston, The Smiths, Jeff Buckley, James Taylor, Shuggie Otis, Bill Withers, Bon Iver, The National, The Weekend.
E la tua formazione musicale?
Ho preso lezioni di piano dall’età di 5 anni. Ho iniziato a studiare da autodidatta batteria e chitarra all’età di 13 anni. Ho iniziato a cantare all’età di 16 anni.
Qual è il tuo concerto che ricordi più volentieri?
Il mio spettacolo ad Amsterdam al Paradiso è stato davvero memorabile e speciale.
C’è un posto al mondo in cui non hai suonato e dove ti piacerebbe suonare?
Istanbul di sicuro!
Secondo te, quando finirà questa pandemia, le persone cambieranno il loro approccio alla vita o tutto tornerà come prima?
Penso che vedremo alcuni aspetti della vita di routine tornare allo stato “Normale”, ma molte cose cambieranno per sempre. Mi aspetto che la musica dal vivo o qualsiasi evento che riunisca le persone in modo significativo, fiorirà… Spero che ciò accada.
Suppongo che tu abbia pianificato un tour ma, con l’attuale emergenza globale dovuta alla pandemia, come procederai?
Aspetterò e vedrò. Non posso fare altro che rimanere in contatto con i miei fan e continuare a crescere e scrivere musica.
Grazie mille, vuoi dire qualcosa ai lettori di questa intervista?
Se siete arrivati fin qui a leggere l’intervista, vi ringrazio per averla letta e per il vostro interesse. Mantenete la testa alta e lo spirito forte. 🙂
MARCO PRITONI
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the publication of the new EP “Half Bad”, I had the pleasure of interviewing Jon Bryant, alternative-folk Canadian songwriter, winner of the ALBUM OF THE YEAR Award in 2009, appointed to the EAST COAST MUSIC Award and guest for two times to the JUNO Awards.
Hi Jon, welcome on the pages of Tuttorock, first of all, how are you?
I’m healthy and happy! Can’t ask for much more than that.
Your new “Half Bad” EP, containing 4 tracks, has been released on April 17th, is it the prelude to a new LP?
Actually my plan is to keep the EP as is. Meaning my next record will not include any of the songs from “Half Bad”.
Does the first EP single, “Bad Happens”, which talks about ending relationships, contain your personal experiences?
Yes it does. It summarizes a few difficult experiences from the last 6 years.
You also made the acoustic version of the song “Headphones”, why?
I had originally thought “Headphones” would be an acoustic song. I didn’t anticipate a pop jam would become the original. But I’m glad it did. It fits the song well. The acoustic version was for me.
How is your song born? First the lyrics or first the music?
The process is always changing… But usually it’s music first.
Less than a year ago your album “Cult Classic” was released, how is it going?
“Cult Classic” is doing really well. I love the album and I’m pleased to see its loved by people from all around the world.
A few months ago I interviewed the American songwriter Lily Kershaw, I asked her to talk to me about the collaboration with you in the song “The Sea” contained in her album “Arcadia”, now I ask you, what can you tell me about that collaboration?
“The Sea” came about on a rainy night in a rehearsal space when I was in LA last year. Lily is such a talent and joy to work with and I loved writing this song. It was a very memorable experience for me.
You have won several awards in Canada, are you happy with how things have gone for you in the world of music so far?
I’ve actually only been nominated. Haven’t won any awards yet. I’m content with how far I’ve come and the success I’ve had, but I’m nowhere close to satisfied.
For those who still don’t know you well, can you tell me which are the artists of the past and present that you like most?
I’ll go with Roy Orbison, Bruce Springsteen, Paul Simon, Townes Van Zandt, Carol king, Whitney Houston, the smiths, Jeff Buckley, James Taylor, Shuggie Otis, Bill Withers, Bon Iver, The National, The Weekend.
And what about your musical education?
I took piano lessons from age 5. I taught myself drums and guitar at age 13. I started singing at age 16.
What is your concert that you most gladly remember?
My show in Amsterdam at the Paradiso is very memorable and special.
Is there a place in the world where you haven’t played and where would you like to play?
Istanbul for sure!
In your opinion, when this pandemic ends, will people change their approach to life or will everything return as before?
I think we will see some aspects of routine life return to “Normal” but many things will be change forever. I expect that live music or anything event that brings people together meaningfully, will flourish… I hope that happens.
I suppose you had planned a tour but, with the current global emergency due to the pandemic, how will you proceed?
I will wait and see. Nothing I can do but keep connected to my fans and continue to grow and write music.
Thank you very much, do you want to say something to the readers of this interview?
If you’ve made it this far in the interview, thank you for reading and for your interest. Keep your chin up and spirit strong. 🙂
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.