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JOHN NORUM – Intervista al chitarrista degli Europe

JOHN NORUM – Intervista al chitarrista degli Europe

Intervista fatta un po’ di tempo fa, una telefonica che avevo deciso di non pubblicare perché non proprio completa, perché spesso le telefoniche danno problemi di comunicazione e di audio. Ma si parla del nuovo album degli Europe e quindi hi deciso di recuperare il possibile e di seguito il resoconto.

Ciao John, benvenuto su Tuttorock, come stai? Parlami del tuo nuovo album da solista “Gone To Stay”, come nascono i brani?
Ciao Fabio, bene grazie. Ho iniziato a lavorare ai brani durante il tour degli Europe, avevo molte idee in testa e ho iniziato a buttare giù idee, qualche riff e tra un concerto e l’altro ho cercato di mettere su carta tute le idee che avevo. Avevo circa una quindicina di canzoni pronte e ho cercati di scegliere le migliori.

E’ un album molto duro, nei brani c’è tanta rabbia ed energia, avevi voglia di esprimerti in questo modo?
Trovi che sia un album molto duro? Ho cercato di curare molto le parti melodiche, come è nel mio stile ed ho cercato di calibrare al meglio il tutto.

Si, sicuramente negli assoli esprimi molto la tua vena melodica, ma nei riff sento un’energia in più, i riff sono molto pesanti se paragonati agli album precedenti, c’è un significato particolare?
No, nessun significato in particolare, sicuramente perché tutto proviene dalle mie influenze, Deep Purple, Black Sabbath, Thin Lizzy, Frank Marino, che hanno riff molto energici, ma ho cercato di unire alle melodie di David Bowie, altro artista che apprezzo molto ed è per quello che ho deciso di fare una sua cover, quella di “Lady Grinning Soul”, un brano che mi piace molto e che mi piace cantare.

Quale è il significato del titolo “Gone To Stay”? Dove vorresti andare e restare?
Parla un po’ delle difficili relazioni d coppia.

Il significato dei testi degli altri brani?
Sono molto vari, da ciò che succede nel mondo e ci sono anche canzoni d’amore.

Nel primo brano “Voices Of Silence” c’è un carillon e dei bambini, quale è il suo significato?
Penso spesso a quello che pensano i bambini sulle situazioni che viviamo giornalmente, situazioni sempre molto difficili.

Ci sono molti ospiti come Frederik Akesson e Mic Micheli, la Stockholm Philharmonic Orchestra, come li hai scelti?
Sono dei miei grandi amici musicisti eccezionali, poi con Mic suono da moltissimo tempo con gli Europe, ci tenevo molto ad averli nei miei brani e per l’orchestra era un mio desiderio che si è avverato. Spesso avevo bisogno nei vari brani di una parte di pianoforte, di un organo e Mic è stata la scelta migliore

Perché hai deciso di rivisitare dopo trenta anni la canzone “Face The Truth”?
E’ un brano che amo molto e come hai detto tu, sono passati 30 anni e ho voluto rivisitarla come se l’avessi scritta oggi

La nuova versione è più lenta e blues, non eri soddisfatto della versione originale con Glenn Hughes?
No assolutamente, la versione con Glenn mi piace sempre tantissimo, ma avevo voglia di rileggerla.

Lo scorso anno hai partecipato al Suzuki Arena a Verona con gli Europe, che ricordi hai?
Si ricordo, ho suonato tantissime volte in Italia ed è sempre un piacere tornarci, anche se all’Arena di Verona era una situazione particolare, se non ricordo male abbiamo suonato solo tre brani ed eravamo ospiti insieme ad altri artisti. Ogni volta che vengo in Italia ho sempre bellissimi ricordi

Oltre a Gary Moore, i tuoi chitarristi preferiti e se ce ne sono di giovani che ti piacciono.
Si, Gary Moore è il mio preferito e anche Ritchie Blackmore e di chitarristi giovani ce ne sono molti che sicuramente ne sentiremo parlare in futuro e mi piace anche la musica celtica.

Come crei un assolo?
Di solito nasce da una jam session, cerco sempre di creare una linea melodica in modo che possa improvvisare e cerco di cantare la melodia che ho intesta e la porto nella mia chitarra.

E che consiglio daresti ad un giovane chitarrista?
Oggi c’è internet e ci sono molti tutor, quindi di farne tesoro, di ascoltare molta musica e di ascoltare il proprio chitarrista preferito, ma poi sviluppare uno stile personale ed imparare molto da ciò che si ascolta.

Ho notato che in questo album non c’è nessun brano strumentale, come solitamente negli album passati almeno uno o due brani strumentali c’erano, perché?
Si è vero, ma stavolta ho sentito il bisogno di dare una parte vocale ad ogni brano e sentivo il bisogno di suonare assoli che potevano servire al brano. Ma nel mio futuro altri brani strumentali ci saranno.

Novità con gli Europe? State preparando un nuovo album?
Si, arriverà molto presto ma non svelerò ancora nulla.

Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per i tuoi fan italiani.
Grazie sempre del supporto che mi date, come ho già detto ho suonato tantissime volte in Italia e non vedo l’ora d tornare a suonare da voi.

FABIO LOFFREDO