JOCELYN PULSAR – Intervista al cantautore romagnolo
In occasione dell’uscita del nuovo Ep “4 canzoni senza atmosfera”, ho avuto il piacere di intervistare Jocelyn Pulsar, che si presenta così: “Forlivese, tifoso del Cesena, educatore, speaker radiofonico, da sempre accusato di avere una ‘esse’ troppo marcata (a ragione): avevo detto che non avrei mai più fatto uscire nulla, ma l’ultimo anno mi ha insegnato che le cose nella vita cambiano, e quindi: un disco fatto in casa che parla della casa in cui è fatto”.
Ciao e benvenuto su Tuttorock, “4 canzoni senza atmosfera” è il tuo nuovo Ep appena uscito e da me molto apprezzato, stai già ricevendo qualche riscontro?
Ciao e grazie mille intanto: mentre scrivo il disco è uscito da un paio di giorni e quindi per ora il riscontro è limitato alle persone a me più vicine, quelle che in gran parte lo avevano già ascoltato in anteprima, e comunque le impressioni sono piuttosto positive.
Brani nati e registrati nella tua casa di Forlì, che significato ha per te l’ambiente domestico?
Anche se ho avuto esperienze in studio rimango sempre principalmente legato ad una estetica lo-fi che tra l’altro mi viene ormai anche riconosciuta dall’ “ambiente”: devo dire che il registrare in casa è un vantaggio, oltre che innegabilmente anche economico, ma soprattutto per i tempi che ti puoi gestire senza pressioni.
Sei il primo a cantare di un bassista dei Doors, elemento che non era presente nella band di Jim Morrison, come ti è venuta questa idea?
Si tratta di un brano che parla del rimettersi in gioco nelle relazioni sentimentali dopo una delusione, ed è al solito autobiografico perché sono reduce da una separazione: “chi era il bassista dei Doors” è una frase – trabocchetto da rivolgere ad una potenziale persona con cui ci si sta conoscendo, e la risposta dirà se è il caso o meno di proseguire la frequentazione.
“Io me le vivo male le cose”, dai, su col morale!
Ma anche no.
“Quello simpatico” affronta il tema dei social, che rapporto hai con quel mondo?
Qui torna il discorso di prima: mi capita di vedere intorno a me diversi miei coetanei, quindi di oltre 40 anni, tornati single e quindi obbligati a rimettersi in gioco anche attraverso le dinamiche dei social, che magari pensavano di avere ormai abbandonato.
“Tu tornerai da me” l’ho percepita come una canzone di disillusa speranza, sbaglio?
Non sbagli.
Parlami un po’ della copertina.
La copertina l’ho disegnata io, ma originariamente non per il disco: era una cover per un podcast a cui stavo lavorando, e che poi ho effettivamente realizzato nella radio dove da un po’ di anni diverto a realizzare programmi assieme ad altri due ragazzi (Filippo e Silvio, i Coca Duca Style, che saluto): questo in particolare era una sorta di radio-dramma ambientato nello spazio, una versione comica di Star Trek (quindi un plagio di Bold Trek, perché negarlo) che si chiamava “Dorando”.
Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Io ho iniziato ad andare a scuola di musica che potevo avere 7 anni, e i primi gruppi li avevo formati già alle scuole medie, quindi devo dire da sempre, non ricordo davvero un momento in cui la musica non ha fatto parte della mia vita.
Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali?
Adesso non ho progetti che non abbiano a che fare con il promuovere un po’ questo mio Ep, nel senso che non ho canzoni nuove in cantiere, se non alcune idee sparse: credo comunque che, dopo aver annunciato varie volte la fine della mia “carriera”, proseguirò invece a fare dischi e canzoni ancora per un bel po’, a prescindere da come nel frattempo cambia la scena “indie” intorno a me (e devo dire che rispetto a quando ho iniziato è davvero cambiata tanto).
Hai già pensato a come presenterai dal vivo questo nuovo lavoro discografico?
Avremmo dovuto presentare il disco nei prossimi giorni dal vivo ma il mio batterista ha avuto un infortunio ad una gamba e quindi aspetto che guarisca: mi auguro di poter iniziare a suonare dal vivo da novembre.
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà per chiudere questa intervista.
Forza Cesena sempre!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.