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JABONI – “LOVE COMES BACK TO ME” IL PRIMO SINGOLO DEL CANTAUTORE

JABONI – “LOVE COMES BACK TO ME” IL PRIMO SINGOLO DEL CANTAUTORE

Oggi vi parliamo di “Love comes back to me”, il primo singolo del cantautore Jaboni, al secolo Simone Iaboni, cantautore raffinatissimo e che scrive in lingua inglese, di rara intensità, recentemente mio ospite a Radio Roma, radio e tv.  Il brano, prodotto da GIL produzioni di Giorgio Lorito, racconta l’amore e i sentimenti, narra un amore fatto di attese e distanze con un tratteggio particolare, attese ma anche “in grado di fiorire nella lontananza e fortificarsi a ogni nuovo incontro”. Racconta “un amore che libera dalle costrizioni, trae in salvo e fuori dal buio. Un amore che dona e nel suo donarsi senza riserve pretende di essere ricambiato”.
Abbiamo visto e parlato anche del videoclip, diretto da Stefano Teofili,  che vede una scelta stilistica molto precisa, l’utilizzo del bianco e nero. Come ci ha detto anche in diretta radio, Jaboni stesso, “il passaggio dalle prime ambientazioni oscure alle ultime dove predominano la luce e gli spazi aperti, perchè volevo restituire la mia personale esperienza dell’amore, in grado di illuminare dove prima c’era il buio. Il bianco e nero offre e dona maggiore forza a questo gioco di contrasti e alla forza del sentimento”.
Abbiamo raggiunto e intervistato Jaboni per Tuttorock:

Parliamo del primo singolo, un brano molto intenso “Love comes back to me”: come nasce, qual è l’idea creativa?
Il brano racconta la storia di un amore vissuto attraverso alcune difficoltà, come la distanza, che però è vista come un elemento che fortifica a lungo andare, perché riaccende la passione ad ogni incontro. Il messaggio della canzone vuole essere quello di amare senza ostacoli o barriere, di lasciarsi andare all’amore perché in ogni caso questo ci torna indietro. Con Giorgio Lorito, produttore del pezzo, abbiamo cercato di rappresentare questo messaggio attraverso una brano elettropop che mescola le sonorità contemporanee al mood delle ballad di qualche decennio fa.

Si parla di amore, di sentimento, di un amore capace di fiorire e resistere anche alla lontananza, ma non solo. E’ un brano autobiografico?
Si, il brano si riferisce alla mia esperienza personale, cosi come ogni canzone che scrivo prende spunto dal mio vissuto, da quello che mi circonda, che succede a me o alle persone che mi sono vicine.

E’ importante oggi, riscoprire il valore dei sentimenti?
È importante oggi, lo sarà sempre. Non bisogna mai dare per scontato l’importanza che hanno i sentimenti nella nostra vita, sono il motore che muove ogni cosa, che ci fa svegliare la mattina con la voglia di fare e ci fa andare a letto con il sorriso.

Come nasce la tua passione per la musica, per la scrittura, farne un lavoro e professione oggi – in piena pandemia e crisi dello spettacolo e musica – è davvero un atto di coraggio. Ma bisogna resistere. Un tuo pensiero su questo.
La mia passione per la musica nasce da bambino ed è diventata negli anni sempre più forte. Anche se lo spirito da bravo ragazzo mi ha portato poi a studiare per fare tutt’altro. Sono infatti un architetto, cosa che mi ha permesso negli anni di poter vivere da solo a Roma. Ma la passione per la musica chiama sempre, in alcuni momenti urla e scalpita. E quindi sto lavorando per far diventare la musica sempre più una professione. E’ molto difficile, soprattutto con la pandemia che ha tagliato le gambe a molte attività. Ma non si può fare a meno di ascoltare l’esigenza di fare musica.

Resistenza o resilienza, per la musica?
Entrambe, perché bisogna resistere assolutamente, con forza e vigore, combattere, ma anche saper affrontare e superare ogni ostacolo, adattandosi di volta in volta. La musica è un animale che ruggisce ma nello stesso tempo placa gli animi.

Chi ama, crede nell’impossibile?
Chi ama vive. Chi ama apprezza la vita reale, le giornate, il sole. L’impossibile sta nell’atteggiamento di credere di non riuscire ad arrivare ai proprio obiettivi. Bisogna essere forti e dare spazio alla fiducia. Io credo che nella vita l’importante è la visione che si ha delle cose, più che le cose stesse. Perché quelle succedono comunque.

Un tuo pensiero sul movimento Bauli in Piazza, a sostegno dei lavoratori dello spettacolo e della musica, artisti insieme alle maestranze dello spettacolo:
E’ un’iniziativa molto importante. Durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, tutti i lavoratori dello spettacolo sono in forte difficoltà. C’è chi parla del rischio che molte professionalità potrebbero sparire ed è un peccato perché l’Italia gode di una serie di maestranze soprattutto in questo settore invidiate anche all’estero. Quindi è giusto farsi sentire, è giusto che personaggi importanti ci mettano la faccia, perché è giusto ricordare che è una categoria che esiste e che va regolamentata.

Progetti prossimi? Possibili riaperture live, soprattutto spazi all’aperto.
“Love comes back to me” vuole essere in realtà il primo singolo di un progetto più ampio che comprende altri brani in lingua inglese che con Giorgio Lorito stiamo ultimando. Mi auguro di riuscire a pubblicarlo entro la fine dell’anno, magari con un altro singolo in anticipo. E spero con tutto il cuore di farvelo ascoltare presto live!

Alessandra Paparelli