IVAN COMAR – Intervista al cantante udinese
È disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download “UNIVERSO”, il nuovo brano del cantautore udinese IVAN COMAR (https://bfan.link/universo)
Il cantautore IVAN COMAR, nasce a Udine il 12 settembre 1982. La sua carriera inizia scrivendo canzoni in lingua inglese, all’età di 14 anni, trovando ispirazione negli artisti della scena britpop inglese e dai grandi cantautori internazionali, come i Queen e John Lennon. Il debutto discografico avviene nel 2006 con l’Ep “Here to Stay” dei Lost Exit, in cui ricopre il ruolo di cantante e compositore. Nel 2008, insieme agli Spinal Crackers, pubblica l’Ep “What does it shine?” e nel 2011 intraprende la carriera da solista, con il nome d’arte Evan Lennon, pubblicando l’Ep “Made in Evan”. Dal 2013 inizia la sua attività di autore, al fianco di Francesco Contadini e di Gabriele Saro, e in quello stesso anno pubblica il suo album “Project X”. Nel 2019 dà vita al suo nuovo percorso artistico scrivendo canzoni in italiano, pubblicando il 5 luglio 2021 “Sotto il Sole”, scritto insieme a Paola Pezzolla ed edito della Raimoon Edizioni Musicali. Un brano estivo che è frutto della voglia e del bisogno di rinascita dopo lunghi mesi di lockdown, un inno alla gioia e alla spensieratezza. Nel 2021 pubblica il singolo “Ambre Marie” per Mea Record Company dell’editore Angelo Anselmi. “Universo” è una ballad scritta dallo stesso Ivan Comar che mette in risalto il tema dell’amore in maniera universale. Il brano, distribuito da Believe Digital ed edito da Mea Record Company, è un inno all’amore che rende liberi, unisce e fa sognare.
Ciao Ivan, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Hai iniziato a cantare molto presto, e da subito in inglese.
Sì, ho iniziato da piccolo senza che nessuno mi stimolasse in questo, in maniera particolare, a parte le mie sorelle che guardavano MTV. A 3-4 anni cantavo “Wild boys” con l’inglese che veniva ovviamente, poi l’ho studiato seriamente. A 11 ho fatto la mia prima esibizione davanti un pubblico cantando “The great pretender” di Freddie Mercury, uno dei idoli fin da subito. Avevo sempre queste melodie che mi giravano in testa, ho iniziato a suonare la chitarra, e, per caso, è venuta fuori la prima canzone. Ho creato tanti progetti e pezzi, tutti in inglese, fino al 2013 quando ho iniziato a scrivere anche in italiano, senza metterci troppo impegno sinceramente, ma nel 2019 ho seguito i consigli di alcuni addetti ai lavori e, lasciando l’inglese, ho preso la decisione di continuare seriamente solo in italiano con il mio progetto solista.
Inglese o italiano è una scelta impegnativa, hanno due modi compositivi completamente diversi.
Il passaggio è stato graduale per me, per è stato molto personale il transito alla nostra lingua, in momenti diversi della mia vita ho gradito prima l’inglese, ora ho scelto l’italiano per esprimermi. Solo 5 anni fa l’avrei vista diversa, oggi sono convinto di usare l’italiano per la mia scrittura.
Non temi possa essere un limite in previsione di un orizzonte estero?
Ho scisso le due cose, l’inglese lo conservo come autore per altri progetti cui collaboro, principalmente la mia carriera proseguirà con l’italiano, al momento riesce a esprimere meglio quello che sento.
Hai considerato la possibilità di fare due versioni diverse, non una semplice traduzione, dei tuoi pezzi? Inglese e italiano?
Non si può escludere nulla, è un discorso che avevo considerato, non tutte le canzoni si prestano a questo, intendo come parole e sound. Ma con questa domanda mi hai dato la spinta per riprendere il discorso.
In italiano hai registrato 3 singoli, giusto?
Esatto, “Sotto il sole” che era un pezzo tipicamente estivo, poi è seguito “Ambre Marie”, e ora il nuovo “Universo”. Poi ci sono altre uscite previste per il 2022 e 2023, a quel punto valuteremo se mettere tutto assieme in un EP o meno. I singoli sono forse più attuali nel panorama attuale, anche Jovanotti ha dichiarato che non farà più un album, ma solo singoli. L’album, almeno nel genere pop, sono già alcuni anni che è diventato una raccolta di singoli, diverso è nel jazz, nel blues, nel prog. Magari si fa una playlist su Spotify.
Universo è uscito il 14 febbraio e parla di amore, una scelta ponderata?
Certamente, come “Ambre Marie” aveva un tono natalizio, ed è uscita in quel periodo, “Universo” parla di amore universale e quindi farlo uscire il 14 febbraio è stato naturale.
Visto l’incipit che hai scritto per questo singolo, come ti è venuta l’ispirazione? Cosa volevi trasmettere?
Sono molto vicino al buddismo e alla spiritualità, ho sempre interpretato l’amore, non come un rapporto fra due persone, ma come un sentimento globale che può essere diretto a una chitarra piuttosto che a un animale o alla natura. L’amore deve essere universale, amare tutto e tutti e non semplicemente concentrarlo in una relazione sentimentale con un’altra persona.
Progetti futuri?
A inizio estate uscirà almeno un singolo estivo, forse anche due. Proseguirò con altri brani che ho già pronto per il periodo autunno-inverno, decideremo con il mio editore come programmare il tutto.
Il discorso video come lo vedi?
Abbiamo deciso di farlo uscire un paio di settimane dopo il brano, per lasciare il suo spazio alla canzone. Ora siamo al montaggio e dovrebbe uscire verso il 10 marzo, dobbiamo ancora decidere le date ufficiali.
Date dal vivo? Cosa porterai sul palco?
Stiamo lavorando anche su questo, visto che si sta ripartendo, ma prevedo di fare delle esibizioni in estate. In questo momento non è facile per un emergente trovare gli spazi, ci vorrà del tempo prima che tutto ritorni alla normalità. Porterò i miei pezzi e anche quelli in inglese fatti in passato, magari aggiungendo qualche cover.
MAURIZIO DONINI
Band:
Ivan Comar – voce, chitarra
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twitter.com/comar_ivan
www.instagram.com/ivan.comar
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.