Intervista alla band degli Shockproof
In occasione dell’uscita del loro album “The Will The Reason and The Wire” ho intervistato la band degli Shockproof.
Intervisto per Tuttorock la band capitolina degli Shockproof che il 6 marzo ha pubblicato via Time To Kill Records l’album “The Will The Reason And The Wire”.
Ciao ragazzi e benvenuti su Tuttorock! Innanzitutto presentatevi ai nostri lettori: chi sono gli Shockproof?
Ciao e grazie per lo spazio! Siamo solo 3 tizi di una certa età in cerca di adrenalina e feeling nella musica; due hanno scavallato gli enta già da un po’, al terzo non manca così tanto!
Siamo cresciuti a cibo (tanto) e musica, in un modo e nell’altro ognuno di noi ha quasi la stessa collezione di dischi degli altri due per quel che riguarda metal e hardcore!Di musica ne è passata tanta nelle nostre orecchie, sia ascoltata che suonata, ma non smettiamo di esaltarci per un riff chitarra, per un fill di batteria o per una voce urlante!
In poche parole siamo:
Andrea “Gandy” : Chitarra
Leopoldo Russo Ceccotti : Batteria
Riccardo “Conte” : Basso & Voce
Leggo nella bio che prima di tutto siete amici, come ha influenzato questo nel voler far nascere la band?
Da giovanissimi, quando ci siamo conosciuti, ognuno di noi aveva una sua band a cui dedicarsi (Dead Fly, Kotton F.u.c.k., Block of Flats e poi negli anni Ophelia’s Revenge, D.u.s.k.…); quando ci incontravamo eravamo soliti ascoltare musica, divertirci, andare ai concerti, bere, mangiare ed ascoltare ancora musica… E sempre si lanciava una frase a mezza bocca sul momento in cui avremmo dovuto fare qualcosa insieme… Da quando ci siamo conosciuti tutti e tre sono passati più di 15 anni prima mettere su una band nostra, dopo tanti anni deve essere stata una specie di osmosi… o meglio una naturale conseguenza di ciò che la vita personale diventa con gli anni e di ciò che abbiamo capito di non voler perdere !!! Trovarsi in saletta e suonare insieme era prima di tutto un’esigenza e poi è diventato un progetto musicale vero e proprio.
“The Will The Reason And The Wire” è il vostro terzo lavoro, com’è nato? Quali sono le tematiche affrontate?
Ogni progetto ShockProof nasce con l’intento di comunicare musicalmente e attraverso i testi qualcosa che ci sta accadendo… Così se il primo cd è stato intitolato “Fighting Bad Times”(2015) ed il secondo “More Broken Chains”(2018), siamo poi arrivati a voler tirare fuori quelle che sono le nostre intenzioni, motivazioni e soprattutto a voler rintracciare quel “filo” che le rende accese, consapevoli, rintracciabili sempre e che ci ha unito in questi anni a tante persone ed esperienze simili alla nostra. Già dai titoli si può capire, almeno a grandi linee, il contenuto delle nostre canzoni, in questo c’è un approccio forse più sfacciatamente hardcore. “The Will The Reason and The Wire” è il più intimo dei dischi scritti, parliamo di legami, di affetti persi (The Mover o The Endless Wire che è dedicata a Matteo ZAIET Fontana e a Tiziano Andreozzi), e allo stesso tempo contiene la canzone forse più “politica” scritta fin’ora, che è N.I.M.N. acronimo per Not In My Name.
Siete una band power, ma nell’album si trovano anche influenze thrash, hardcore e punk, come riuscite a far convivere tutti insieme questi “generi”?
Beh siamo di sicuro un power-trio, nella tradizione delle formazioni rock classiche come i Motörhead, i Cream o i Green Day… se suoniamo power non sapremmo dirtelo, di sicuro nei nostri testi non c’è traccia di draghi e cavalieri!
Ognuno di noi, negli anni, ha sempre voluto tenere le orecchie ben aperte a qualsiasi genere che offrisse musica “credibile”, cioè fatta con reale convincimento e non per atteggiamento o moda… ci piacciono tanti di quei gruppi e generi diversi, così distanti da quello che facciamo insieme ma che in qualche modo contribuiscono a quello che noi per primi, abbiamo voluto definire “Thrashed”, ovvero filtrato col Thrash Metal, dove proviamo a mettere qualcosa di nostro che proviene da altri frangenti. Di sicuro alla base di tutto c’è un sano approccio old school, e probabilmente questo ci aiuta a non rimanere entro limiti che ci starebbero troppo stretti. Gli ShockProof sono nati con l’idea di suonare musica originale partendo da quelli che erano i generi che ci accomunavano, sicuramente c’è del thrash e c’è del punk hardcore. Abbiamo 6 anni di vita come gruppo, ma più di 25 anni di cd scambiati, concerti visti insieme, di musica condivisa.
La cover dell’album chi l’ha disegnata e cosa vuole rappresentare?
Anche l’illustrazione è un processo creativo che nasce all’interno della band, ne discutiamo, buttiamo giù qualche idea e poi con un bozzetto andiamo a bussare da qualcuno per il quale nutriamo profonda stima per il lavoro che fa. In questo caso Matteo Vattani, un nostro amico nonchè eccezionale artista che lavora per gentaglia come Sergio Bonelli Editore e Netflix. Durante la fase di stesura dei brani, Lonely Song for the Silent Brave, che chiude il disco, ci aveva da subito lasciato un feeling particolare, unico. Conte aveva scritto il testo della canzone pensando a Giuseppe Girolamo e alla sua triste e allo stesso tempo bellissima storia legata al dramma del naufragio della Costa Concordia. Era un modo per ricordare un musicista, una brava persona, che era morto in mare facendo solo la cosa più giusta in quel momento. Ma inizialmente Conte non aveva condiviso il testo con gli altri ad eccezione del titolo. così Leopoldo, che spesso si occupa della parte grafica della band, aveva tirato giù uno schizzo a partire da quel titolo immaginando tutta un altra storia. C’era il mare certo e c’era anche un naufragio. Ma nella sua testa riguardava le barche di migranti che rischiano la vita nel Mediterraneo. Inoltre nel disco precedente MORE BROKEN CHAINS, la cover era stata affidata ad un altro bravissimo illustratore, Fabio Listrani (TITAN Comics,Marvel…). In quell’album noi ShockProof eravamo rappresentati come un cerbero che spezza le catene. Se unisci tutte questi input ecco che otterrai l’illustrazione di The Will The Reason and The Wire. Una zampa di un cerbero si insinua nelle profondità marine, sembra minacciosa, ma in realtà si protende verso delle mani che chiedono aiuto nel fondo del mare. Ecco la storia. Come vedi è un disco di legami, a partire dall’illustrazione. Se leggi l’ultima pagina del booklet troverai una dedica: Questo album è per tutte le persone care che ci hanno lasciato troppo presto e per tutti gli esseri umani che cercano solo di fare la cos giusta, soprattutto in mare.
Come nasce un vostro brano? Chi scrive i testi e le musiche o è un lavoro di team?
Siamo degli inguaribili “Teammisti”, ognuno contribuisce un po’ a tutto quando e come può… poi capita che uno di noi proponga una canzone bella e fatta ma non ci sarebbe gusto se gli altri due non ci mettessero mano… non sarebbe la stessa cosa. Il gioco di squadra ci permette di pretendere il meglio gli uni dagli altri. Ci mettiamo così tanta passione che capita di discutere e litigare anche per una scelta. Sono solo canzoni, ma ci mettiamo tutto quello che possiamo. Inoltre negli anni siamo diventati sempre più severi. Non ci accontentiamo. Scartiamo molte idee che non ci suonano o non ci sembrano appropriate. Ma non crediamo ci sia un brano che sia completamente di Conte di Gandy o di Leopoldo.
Ora finalmente pian piano, dopo oltre due mesi di stop, il nostro Paese si sta riaffacciando alla vita. In questo tempo cosa avete potuto fare per la promozione?
Per fortuna la nostra etichetta Time to Kill records ha la sensibilità e le (s)palle di saper aspettare per promuovere il Cd quando sarà il momento più adeguato… Personalmente ne abbiamo approfittato per restare in contatto con alcune persone che ci sono sempre state vicine e che avevano voglia di ascoltare o ricevere una copia del nuovo cd… poi è comunque uscita qualche recensione “estera” che ci ha consentito di raggiungere nuovi amici … Iniziamo a programmare il futuro, molte date erano già state fissate in Italia per portare sui palchi il nuovo materiale. C’è tanto lavoro da fare da capo, però nel frattempo abbiamo trovato un accordo con la nostra etichetta per far uscire almeno digitalmente il nostro primo disco “Fighting Bad Times” (nel giugno 2020). E’ una piccola cosa per noi molto importante per poter farci conoscere al meglio in attesa di partire davvero con la promozione di “The Will The Reason and The Wire”!
Questo spazio è per voi, aggiungete qualche altra curiosità su di voi e sull’album e salutate i lettori di Tuttorock:
Siamo contenti di aver pubblicato il terzo cd perché dentro c’è tanto di noi, di quello che realmente siamo, proprio come quando proviamo nella nostra Shock-cave!!Lo vediamo come un traguardo personale. Tre dischi in sei anni praticamente, se ci mettiamo tutto quello che c’è dietro oltre alle vite personali di ognuno di noi, non possiamo che essere fieri di questo piccolo risultato. Ed ovviamente non possiamo non ringraziare la Time to Kill Records per la più totale fiducia e libertà, Enrico Giannone che ci guarda e protegge! Valerio Fisìk per averci registrato così fedelmente nonostante tutto (lui sa che vuol dire) e aver capito cosa volevamo a livello di suoni per questo lavoro. Per ultimo ma non da ultimo Emanuele “Tobie” Di Massimo perché dal vivo è il quarto fondamentale elemento al mixer…(a proposito, dopo la quarantena: ON vuol dire acceso !!!)
Ai lettori di Tuttorock diciamo: Keep mind and ears open and… Dajeeeeeehhh!!!
Grazie ragazzi!
Grazie a Te e a tutti che vorranno leggerci !!…nel dubbio meglio ascoltarci:
SPOTIFY: Shockproof
YOUTUBE: Shockproof “Human Breed”(official video 2019): https://youtu.be/fXcx-yCICXw
Shockproof “Lonely Song for the Silent Braves” (lyric 2020): https://youtu.be/msVQvmOej8A
Shockproof “Clever People”(promo 2020): https://youtu.be/XG6_IoNJ5mg
Shockproof “ball and chains” (lyric video): https://youtu.be/lgKOJm40hD8
Shockproof “Time Has Come”https://www.youtube.com/watch?v=n4otQPYQq04
FACEBOOK: https://www.facebook.com/ShockproofOfficial/
INSTA: ShockProof_Heavy Stuff ( shock.proof.band)
A cura di Monica Atzei
Insegnante, classe 1975, medioevista ed immersa nella musica sin da bambina. Si occupa per Tuttorock soprattutto di interviste, sue le rubriche "MommyMetalStories" e "Tuttorock_HappyBirthday". Scrive per altri magazine e blog; collabora come ufficio stampa di band, locali, booking e con una label.