Intervista ad Albi Cazzola della band LO STATO SOCIALE
In occasione dell’uscita del loro romanzo “Sesso, droga e lavorare” ho intervistato Albi della band Lo Stato Sociale.
Ciao Albi come stai?
Bene tutto bene! Ho un po’ di abbassamento di voce per via delle trasmissioni, della radio e tanto altro ma è tutto ok!
Quindi tante trasmissioni, state promuovendo il libro a 360 gradi..
Si stiamo facendo sia quello, sia un programma su Radio 2, siamo un pochino sballottati ma va tutto molto bene.
Come ci si sente anche da scrittori, lo so che non è la prima volta, ma cosa si prova?
Ehh ci si sente molto bene… Il fatto è che è una sensazione molto diversa, perchè il libro si scrive in un po’ di tempo e poi ad un certo punto esce ed è di chi lo legge. Invece i concerti sono un’altra cosa, li fai davanti alle persone e hai una risposta immediata di quello che stai facendo. Già è una sensazione un po’ diversa. E’ molto bello scrivere, molto bello, ci piace e ci dà una forma espressiva un po’ più ampia, per certe pratiche, per certe cose che vogliamo dire e che con le canzoni non saremo riusciti a dire.
Quindi la soddisfazione è diversa ed arriva col tempo. Io ho letto il libro che ha il titolo “Sesso, droga e lavorare” scritto da voi, già il titolo racchiude forse la “vostra generazione” e ciò che sono questi tempi. Com’è stato scrivere di questi argomenti che sono comunque molto vicini tra di loro, connessi e ripetendomi, vicini proprio a chi lo leggerà?
Allora, è stata più un’esigenza di voler raccontare una storia e quindi attraverso quella storia ci siamo poi accorti che c’erano questi temi che si andavano a sovrapporre, in più a romanzo concluso il titolo era un altro, perché il titolo quello con cui abbiamo scritto, diciamo tutto, era “I cinquanta colloqui di Arturo e il suo futuro ancora incerto”, che era una forma attraverso il quale ci siamo messi a scrivere e abbiamo portato a termine il romanzo. A romanzo concluso siccome stavamo facendo anche tante altre cose, nella nostra testa è balenato l’accostamento tra il sesso, la droga e il rock’ n’ roll che era la nostra vita del rock’ n’ roll, ma in realtà era una giornata che era sempre dedicata a lavorare nel senso che tra scrivere canzoni, fare tour, scrivere il libro, preparare altre cose, insomma una vita molto piena di impegni e abbiamo sostituito rock’ n’ roll con la parola lavorare e abbiamo pensato che sarebbe stato perfetto come titolo del romanzo e quindi lo abbiamo fatto. Dopodiché abbiamo pensato anche che era interessante raccontare la crescita del personaggio, anche con degli elementi legati alla sessualità e alle sostanze e quindi siamo andati a rimpolpare il romanzo con degli aneddoti più legati a quegli ambiti lì e quindi alla fine si è concluso così in questo modo.
Quanto tempo c’è voluto per scriverlo? Avete scritto ciascuno una parte o come avete fatto?
Ci sono voluti un paio d’anni per scriverlo e terminarlo. Ho scritto principalmente io, ma contengo moltitudini (ride) e l’idea era partita da me, io l’ho condivisa subito con gli altri, volevo dividere i capitoli che sono 50 equamente tra di noi e gli altri mi hanno detto “si si certo”. Poi ho iniziato a scrivere e ho finito di scrivere a 50 capitoli, dagli altri ne sono arrivati un paio (ride ancora). Però il nostro processo collettivo è diciamo prima nella condivisione dell’idea e del progetto, dopodiché con Bebo, che è l’altro di noi cinque più appassionato di scrittura mi sono confrontato giornalmente, lui mi faceva una sorta di editing in tempo reale su quello che gli giravo insomma, era un confronto costante sulla forma e sullo sviluppo della storia, mentre con gli altri tre era un confronto diciamo mensile, in cui il report di quello che veniva scritto veniva letto e accettavo i suggerimenti e le indicazioni per aggiustare il tiro su quello che era la direzione della storia.
Ma quindi visto che parli di passione tua principalmente, com’è nata anche la passione per scrivere i libri oltre a quella di scrivere musica?
Beh è nata nello stesso modo, nel senso che per una sorta di spirito di emulazione, ci sono state delle canzoni così come ci sono stati dei libri che sono stati importanti nella mia vita.
Ad esempio qualche libro che è stato importante nella tua vita?
Dunque… Alta Fedeltà di Nick Hornby, è stato un libro molto importante nella mia adolescenza , me lo ha regalato una mia filarina dell’epoca e mi ha fatto capire delle cose di me. E in generale i romanzi di formazione americani tipo Il giovane Holden per dire la cosa più sputtanata ma sempre attuale specialmente nell’adolescenza e poi John Fante anzi soprattutto lui e tutta la saga legata ad Arturo Bandini da cui tra l’altro prende il nome il protagonista del romanzo. Si sono libri che mi hanno messo la voglia di provare a fare lo stesso per altre persone che leggono, quello che è lo spirito di emulazione, prima ancora quando ero bambino avevo iniziato a leggere e ora mi dico “cavolo per un bambino avere voglia di leggere è una cosa importante e ancora di più per un ragazzo”! Quindi trasmettere questa passione è necessario e mi sono messo a scrivere per questo motivo.
Come ti trovi a leggere con kindle o in pdf? Non è come sfogliare un libro, tu cosa ne pensi?
Aldilà del formato che dobbiamo accettare per via dei cambiamenti del tempo, è proprio una questione di contenuto, un libro si può leggere in kindle o in pdf, per carità, non è un problema, per me è un po’ faticoso però è proprio il formato, cioè l’immersione dentro un romanzo è diversa dalla lettura di un articolo o di un post su facebook o su instagram. E’ questa la cosa diversa, ci si può appassionare alla lettura anche attraverso delle cose più brevi, non è un problema, la dimensione intima che ti dà un libro però è una cosa diversa e dovremmo cercare di non perderla anche per la nostra formazione e per la nostra crescita.
Il vostro romanzo è lo specchio dei nostri tempi, è il nostro vivere quotidiano e tanti secondo me si immedesimano in questo…
Grazie! Si questo ci farebbe piacere!
Per quanto riguarda la musica invece? Credo che i fan stiano aspettando!
Siamo messi benissimo, abbiamo un monte di materiale imponente! Si si anche noi stiamo aspettando di avere un attimo di pausa dagli impegni che comunque ci prendiamo noi: siamo bulimici! Cioè non riusciamo a fermarci e facciamo un sacco di cose. E’ bello ma a volte ci rendiamo conto che effettivamente alcune cose vengono depotenziate dal fatto che ne facciamo tante, nel senso che ogni singola cosa potrebbe avere molta più efficacia da sola ma “e sti cazzi”! Alla fine non possiamo non essere quello che siamo, questo è il nostro modo di fare. Ora avremo un po’ di tempo per dedicarci alla discografia, non nella scrittura perché come ti dicevo la scrittura è andata avanti, abbiamo davvero un materiale abominevole che non so se è la parola giusta (ridiamo) però adesso dobbiamo renderlo un pò meno grezzo e soprattutto fare una selezione di cose perché è davvero tanta roba e poi con calma arriverà anche il disco.
E il programma su Radio 2? Racconta!
Allora abbiamo iniziato domenica scorsa al pomeriggio e andrà avanti per tutte le domeniche sino a giugno, facciamo tutta la stagione, è un impegno domenicale che ci toglie lo spazio che dovevamo dare alle nostre vite private (ride) e alla famiglia così proprio abbiamo eliminato tutto e finalmente possiamo lavorare e basta che per quelli che hanno cantato “Una vita in vacanza” che è la loro canzone più famosa è proprio il trapasso più comico (ridiamo). E ti dirò di più dobbiamo anche girare dei film, faremo quindi anche gli attori, quindi lavoreremo a 360 gradi, lavoro totale e totalizzante, ma ne parleremo più avanti.
Grazie Albi di questa chiacchierata!
Grazie a te Monica, un saluto a Maurizio e a tutti i lettori di Tuttorock!
Monica Atzei
Band:
Voce e basso: Alberto ALBI Cazzola
Sintetizzatore, percussioni e voce: Francesco CHECCO Draicchio
Voce e chitarra: Lodovico LODO Guenzi
Drum Machine e voce: Alberto BEBO Guidetti
Sintetizzatore, pianoforte e voce: Enrico Roberto CAROTA
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