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INTERVISTA A NOTHX. SU NonLoSo

INTERVISTA A NOTHX. SU NonLoSo

In occasione del singolo di esordio “NonLoSo” abbiamo intervistato il romano Nothx.

Nothx. È un nome che ricorda da vicino un altro gruppo punk che si esprime con un acronimo: NOFX. All’anagrafe sei Stefano Costantini, cosa significa il tuo nome d’arte e perchè quel punto finale? 

Non è relativo in alcun modo ai NOFX, non ci avevo neanche pensato sinceramente!  Da ragazzino giocavo ad un videogioco online e c’era un gruppo di ragazzi che si chiamava “nothx”, mi piaceva l’impatto del “no grazie” scritto in quel modo e mi sono detto: “perché non usarlo come nome d’arte? ”
Il punto invece è venuto dopo aver scelto il nome, avendone pensati molteplici ho deciso di aggiungerlo come a dire “QUESTO sono io e non c’è nessun’altra versione.” Fine della storia.
 

Come hai scoperto la musica punk e cosa ti ha attirato verso questo genere? 

 Ascolto alternative, metal, emo, punk e via discorrendo da quando ho 11 anni. Non c’è stato un avvicinamento o un motivo, ho sempre preferito quel filone lì al resto. Mi ha accompagnato praticamente per tutta la vita. 

Ti presenti con un singolo che si intitola “NonLoSo”, ti va di spiegare ai nostri lettori di cosa sei ignaro? 

Sono ignaro di tutto. Non ho ancora un’ idea chiara neanche su cosa voglio o chi sono.  In linea generale vivo alla giornata, non amo farmi ‘film’ su quello che sarà il mio futuro, sia in senso positivo che negativo. secondo me preoccuparsi troppo di ciò che sarà domani tende a rovinare quello che è oggi. Perciò, NonLoSo. 

Mentre tutto quello che ti ruota attorno è in balia dell’incertezza, hai dei punti fermi ai quali ti appigli nei momenti di sconforto?

Il miei unici punti fermi nella vita sono la famiglia, gli amici e la musica.
Non c’è altro di cui mi importa davvero, il resto è solo un contorno.
 

Esprimi la tua frustrazione verso una realtà monotona e soffocante. Pensi che ci sia un antidoto all’illusoria sensazione di dover costantemente essere messi sotto esame da una società sempre più limitante e costrittiva, basata su controllo e performance? 

L’unico antidoto è fo*******e.  Rimanere fedeli ai propri punti di vista, scelte e gusti. Questa è la libertà per me, sempre rimanendo nella legalità e rispettando le basi della morale, chiaramente! [ride]

Musica è in un qualche modo “liberazione”?

Musica è tutto, non solo liberazione.  È amore, tristezza, rabbia, odio e chi ne ha più ne metta. Non c’è cura o sensazione migliore di ascoltare e scrivere. 

Quella che descrivi è l’epopea di molti trentenni “fuori posto”, incastrati in un mondo lavorativo ripetitivo, mortificante e spesso precario che non è il alcun modo meritocratico nè valorizza il loro curriculum. Rifugiarsi però in passatempi “spensierati” e forse anche “bambineschi” per alcuni, sembrerebbe essere un modo per riconnettersi al proprio “fanciullino interiore” come lo chiamava Giovanni Pascoli.  Sempre rimanendo in tema, altri artisti come Pablo Picasso, ponevano l’attenzione su quanto sia importante continuare a coltivare lo stupore: “ho imparato a dipingere come Raffaello; adesso devo imparare a disegnare come un bambino”. Aldilà delle citazioni, ritieni che sia importante continuare a mantenere inalterata questa freschezza giovanile?  

Io credo che ognuno di noi debba sentirsi libero di esprimersi e fare ciò che meglio crede per sé stesso. Io, ad esempio, gioco moltissimo ai videogiochi. Sono una parte fondamentale della mia vita, non mi importa di giudizi o che possa venir vista come una cosa “da bambini” perché ho vissuto cose tramite questo media che mi ha aperto gli occhi su tantissime altre nella vita vera. Perciò si, è importante.  

Se avessi l’opportunità di riscrivere la società come “ideale”, che sinonimi utilizzeresti?

Per aggettivi come “utopica”

Nonostante le tematiche “impegnative” che tratti, “NonLoSo” conserva inalterato un’energia vitale trascinante e contagiosa. Come avete gestito la produzione per mantenere inalterato questo autentico sound punk? 

A prescindere dalle tematiche trattate scriviamo e ascoltiamo questa roba da praticamente tutta la vita, non c’è troppo studio dietro. La maggior parte delle produzioni è derivata da un flusso totalmente spensierato, e quando funziona, questo è l’effetto. 

C’è un aspetto del singolo che pensi non sarebbe stato possibile senza i tuoi collaboratori? 

I pezzi sono tutti frutto di emozioni e sfoghi che si incastrano perfettamente tra loro, di ogni singolo elemento. Senza questa intesa, il pezzo non esisterebbe proprio, perciò non credo di poter identificare un aspetto in particolare.  

Ti ringrazio per il tuo tempo e ti auguro in bocca al lupo per la promozione di “NonLoSo” 

È stato un piacere, grazie!

SUSANNA ZANDONA’