Intervista a Martino Lo Cascio chitarrista e fondatore degli Acacia
In occasione dell’uscita dell’album Resurrection abbiamo intervistato Martino Lo Cascio fondatore e chitarrista della band.
I siciliani Acacia sono tornati dopo il debutto Deeper Secrets del 1996 con l’album Resurrection, sentiamo dalle loro parole del chitarrista e fondatore Martino Lo Cascio come è nata questa nuova avventura.
Ciao Martino e benvenuto su Tuttorock! Quindi dopo 23 anni dal vostro debutto con Deeper Secrets eccovi qui con un nuovo album. Perché è passato così tanto tempo?
Ciao Monica, grazie per averci invitato su Tuttorock. Hai proprio ragione… è passato davvero tanto tempo! Dopo l’uscita del primo album, le ottime recensioni e un’intensa attività live che ci aveva regalato stupende gratificazioni, come l’apertura del concerto di Vasco Rossi a Palermo nel settembre 1996, è successo che la band, mentre stava preparando il materiale per il secondo album, ha deciso di interrompere la propria attività nel 1998 per una serie di motivazioni personali e artistiche dei vari membri. Da quel momento il mio unico obiettivo è stato quello di ritornare con un secondo lavoro ma, soltanto dopo tante peripezie e diversi tentativi, sono riuscito a realizzarlo e a riportare sulla scena il progetto.
Martino fondatore e se non sbaglio unico della formazione originale, come mai questo nuovo inizio? Questa Resurrection per citare l’album?
Sì, ho fondato la band nel 1990 e da allora sono l’unico membro originario. Mi sono sempre occupato del songwriting e della produzione dei lavori della band e, quindi, puoi ben immaginare la mia frustrazione di fronte l’arenarsi del progetto… Come ti dicevo, ho lavorato fin subito dopo lo scioglimento della band per ripartire e in questi anni ho scritto tantissime canzoni, con la speranza che un giorno sarei tornato a pubblicare un nuovo lavoro. Ma non volevo realizzare un album da studio… se avessi cercato questo, avrei certamente realizzato tutto in tempi più rapidi. Io, invece, cercavo dei compagni di avventura che fossero non solo tecnicamente validi, ma che, soprattutto, si prendessero cura del progetto e avessero rispetto per la sua e per la mia storia. E finalmente, dopo innumerevoli tentativi, negli ultimi anni si è concretizzata la possibilità di potere realizzare quanto sognato e, quindi, sono molto orgoglioso di aver pubblicato “Resurrection”, il tanto atteso secondo disco che segna, appunto, la resurrezione della band.
Vuoi presentarci i nuovi membri della band?
Sì, certo! La band è formata da Gandolfo Ferro alla voce, me e Simone Campione alle chitarre, Massimo Provenzano al basso e Claudio Florio alla batteria.
Quali sono le differenze con Deeper Secrets? Quali erano le band che allora avevano influenzato l’album e quali sono quelle che hanno influenzato questo nuovo percorso?
Quando fondai gli Acacia nel 1990 la nostra principale fonte di ispirazione erano sicuramente gli Iron Maiden (il nome della band deriva, infatti, dalla loro canzone “22 Acacia Avenue”…) e i primi demo risentivano fortemente di quest’influenza. Poi, personalmente, mi sono spostato verso un tipo di metal più raffinato e introspettivo, ed essendomi occupato della scrittura della quasi totalità dei brani in “Deeper Secrets” e dell’intero album “Resurrection” posso dirti che le influenze dei due dischi sono essenzialmente un po’ le mie… io ascolto musica a 360 gradi ma, in ambito metal, adoro il progressive metal emozionale di band come Queensryche e Fates Warning… è quello il mio mondo compositivo.
Come sono nati questi nuovi brani? Chi scrive i testi o è un lavoro in team?
Mi sono occupato io dell’intero songwriting di “Resurrection”, ma più che una scelta, è stata una profonda esigenza… per me scrivere è una necessità terapeutica, ed erano infinite le emozioni che ho tenuto dentro per tutto questo tempo e che volevo, finalmente, liberare. Ho chiesto ai compagni di rispettare questo mio aspetto e di intervenire sugli arrangiamenti e non sulla scrittura, proprio perché per me ogni brano, ogni nota, ogni parola rappresentavano totalmente il mio percorso creativo. “Resurrection” è la storia di ogni Uomo alle prese con la propria rinascita ed evoluzione… è la storia degli Acacia ed è la mia storia. E desideravo che l’album, pur non essendo un concept in senso stretto, ne avesse però l’impostazione, poiché tutti i brani sono legati tra loro da un unico filo conduttore. Come composizione e scrittura tutte le canzoni hanno per lo più una genesi antica ma, con il tempo e grazie all’apporto dei nuovi compagni, i loro arrangiamenti si sono evoluti in modo naturale.
Non avete cambiato label per questo nuovo album, siete sempre sotto Underground Symphony, cosa significa per voi avere avuto questa “spalla” già conosciuta?
Nei primi Anni ’90 gli Acacia e Underground Symphony hanno mosso i primi passi insieme. Quando Maurizio Chiarello (boss dell’etichetta) produsse la sua prima uscita, una compilation con alcune tra le metal band italiane più rappresentative del momento, accettammo con entusiasmo, felici di essere stati inseriti tra band molto più blasonate di noi… Questa partecipazione e il successo del nostro quarto demo “Introspection” convinsero sia noi che Maurizio a unire le nostre forze per realizzare il nostro primo album “Deeper Secrets”. Nel tempo i nostri rapporti sono rimasti ottimi e così ho sempre pensato che, se fossi riuscito a fare un secondo lavoro, avrei chiesto nuovamente a lui di pubblicarlo.
Che differenze trovate tra la fruibilità della musica dei vostri inizi e quella di oggi? Pensate che l’era dei social e di spotify abbia aggiunto o tolto alla musica?
Ritornando sulla scena dopo così tanto tempo, ho constatato ancora di più come ormai sia impensabile ragionare e relazionarsi con l’ascoltatore secondo i vecchi parametri di produzione e promozione. Il modo di fruire la musica, infatti, soprattutto tra le nuove generazioni, è assolutamente lontano anni luce da quello che avevo io alla loro età. Oggi, purtroppo, anche le band storiche fanno fatica a vendere i loro supporti fisici, e, quindi, sarebbe impensabile non tener conto delle possibilità e delle opportunità offerte dal mercato digitale. In questi anni ho avuto l’opportunità di collaborare anche con diversi progetti in altri ambiti musicali, scrivendo per varie produzioni discografiche indipendenti e anche per il teatro e, grazie a queste esperienze, mi sono reso conto come sia cambiata totalmente la percezione di un prodotto culturale da parte dell’ascoltatore o spettatore e come, di conseguenza, ci si sia dovuti adattare a nuovi modi di comunicare. Ma ti confesso che, personalmente, soffro molto perché sono un nostalgico e non riesco a concepire, ad esempio, il download di un solo brano dell’album di una band e non quello dell’intero lavoro… Come puoi avere la visione del tutto se ti concentri solo su una sua parte? Io, quando ascolto un disco, adoro averlo tra le mani, sfogliare il suo booklet, sentire il suo profumo… Quindi, penso che lo streaming abbia aggiunto potenzialità alla promozione delle band, ma tolto assolutamente il piacere di una fruizione totale della loro musica.
Ora dopo questo periodo di stop forzato state pensando a dei live per proporre i vostri brani?
Dopo l’uscita di “Resurrection” ci siamo concentrati sulla preparazione dei live, ma poi anche noi ci siamo dovuti fermare e rimandare tutto a tempi migliori… I concerti sono assolutamente nei nostri programmi e, non appena si presenteranno le opportune condizioni per riprendere, abbiamo l’intenzione di portare in giro dal vivo la nostra musica, anche perché ritengo che il palco sia la dimensione più naturale per esprimere al meglio le nostre emozioni.
Questo spazio è per te, aggiungi qualche altra curiosità e saluta i lettori di Tuttorock.
Spero di cuore che i lettori possano avere la curiosità di ascoltare “Resurrection” e la voglia di comprarne una copia sostenendo la band. Mi piacerebbe invitarli tutti sulla nostre pagine ufficiali:
Sito: https://www.acaciaband.com/
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Instagram: https://www.instagram.com/acaciabanditaly/
Youtube: https://www.youtube.com/user/ACACIAITALY
Bandcamp: https://acaciaitaly.bandcamp.com/
Grazie e Buona Musica!
Grazie a te, Monica, per la splendida chiacchierata e sempre buona Musica!
Insegnante, classe 1975, medioevista ed immersa nella musica sin da bambina. Si occupa per Tuttorock soprattutto di interviste, sue le rubriche "MommyMetalStories" e "Tuttorock_HappyBirthday". Scrive per altri magazine e blog; collabora come ufficio stampa di band, locali, booking e con una label.