Intervista a “Le Chansonnier” Giorgio Canali
by tuttorock
16 Ottobre 2018
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Poter intervistare è un privilegio, intervistare un grande della canzone italiana che non ha peli sulla lingua, che ha sempre detto e spiegato le sue motivazioni, che non si è mai tirato indietro nello spiegare il suo percorso musicale lo è ancor di più e io sono onorata di aver intervistato per Tuttorock Giorgio Canali per l’uscita del suo ultimo lavoro di inediti “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro”, pubblicato il 5 ottobre insieme ai Rossofuoco per La Tempesta.
Il titolo del nuovo disco è un’autocitazione dal brano “Orfani dei cieli”, traccia che concludeva l’album Rojo, un verso amaro e autoironico recitava “come se avessimo bisogno di un’altra canzone di merda con la pioggia dentro”.
In questo nuovo lavoro l’artista pubblica undici brani inediti, suscitati dall’atmosfera pesante della bassa padana e dalle finte arie di cambiamento di un mondo in perenne evoluzione ma costantemente regolato e governato dagli stessi principi e dalle stesse caste di sempre.
Ed eccomi in un pomeriggio di ottobre al telefono con Giorgio Canali che mi racconta di questa sua ultima “fatica in musica”.
Ciao Giorgio, come stai?
Bene, sono felice!
Che bello sentir dire ad una persona che è felice! Sana invidia, di questi tempi dove tutti ci lamentiamo è veramente una bella parola! E si può saperne il motivo?
Ebbene si sono felice! Anche perché fa figo dire che sono felice, così tutti ci restano…di merda (risate!). E poi è vero; sono felice perché sono contento dell’album perché è nato dopo sette anni di black out totale dalla scrittura, non sapevo più cosa scrivere. Mi sono trasferito a Correggio, casa nuova, vita nuova, amore nuovo e qui da febbraio/marzo ho nuovamente avuto la vena e non sono ricaduto nei vecchi schemi, in queste canzoni ho detto qualcosa di diverso e di intelligente, io mi autostimo molto! E poi l’album doveva uscire per forza, perché altrimenti come si fa a mangiare?? (Ride di gusto).
Quindi come sono nate queste canzoni? O meglio come riesci a scrivere? Io sono curiosa, perché ritengo sia molto complicato.
Ti dirò subito che quello che reputo inferiore lo butto nel cestino. Però non so come spiegarti cosa scatta quando si scrive bene; scrivere è pericoloso, è un attimo scrivere un giro di parole di merda e di stupidità. E’ labile il confine tra la stronzata e un qualcosa di soddisfacente. Poi c’era comunque anche l’urgenza di fare qualcosa di nuovo perché c’eravamo stancati di suonare sempre le stesse cose sul palco.
In questo nuovo album mi ha colpito il fatto che molte volte ci siano degli elementi naturali come l’acqua, il fuoco, il vento…
Spesso c’è questo, mi ci ritrovo perché è il macrocosmo che ci circonda. Perché parlare del microuniverso di merda su cui viviamo non va tanto bene, quindi meglio tirare in ballo il macrocosmo.
Undici tracce, belle, d’impatto, vive. Due brani in particolare mi hanno colpita:”Messaggi a nessuno” e “Piove, finalmente piove”. Il primo di una struggente bellezza, il secondo forte e deciso nelle sue esternazioni specialmente nella strofa “Piove sugli interessi della nazione sui saldi di fine stagione su mille spose fortunate, bagnate poi prese a legnate e sbattute in tv”. Puoi parlarmene?
Mi piace “struggente bellezza” grazie! “Messaggi a nessuno” è nata come una piccola piantina nascosta in un angolo: si dice morire d’amore e ti senti piccolo e stupido in confronto a chi deve morire davvero. Eppure per te quel morire d’amore è il tuo micromondo ed è quindi il tuo mondo, ma ti vergogni un po’ per chi muore davvero. Invece con quel verso in “Piove, finalmente piove”, volevo far risaltare il fatto che i media sbattono in prima pagina certe notizie solo per fare audience, per me invece è una morbosità sulle sfighe altrui.
Tu hai vissuto in Francia e a me ricordi uno “chansonnier”… Da pochi giorni è venuto a mancare Charles Aznavour, distante dal tuo modo di fare musica, lo apprezzavi?
Bello chansonnier! Mi piace molto, grazie! Più di cantautore! Che dire su Aznavour? Sulla Francia?La sua voce era massacrante, bellissima, non è il mio genere ma non permetterò mai che nessuno parli male di lui davanti a me, difenderò sempre lui e le sue canzoni e anche Yves Montand, due grandi. E la Francia, che dire! Una parte della mia vita.
Quest’anno ricorrono due date importanti per te: il tuo sessantesimo compleanno e i vent’anni dalla pubblicazione
dell’album “Che fine ha fatto Lazlotòz”. Come ti senti rispetto a queste date?
Rispetto ad entrambe molto bene! Certo ricordo l’album come allora, come una terapia, Lazlotòz per me è stato un genio e quell’album mi è servito a portar fuori le cose a non farmi venire il cancro, ripeto una terapia, la mia terapia di quel tempo.
Fuochi supplementari è il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, come mai la scelta è caduta su questo brano?
Avevo già questa idea, poi anche Enrico Molteni (La Tempesta) mi ha detto che questo brano era ottimo come singolo, in effetti è diretto, orecchiabile, non è cattivo, ed è amaro ma in maniera dolce.
Il tour di presentazionè è partito il 5 di ottobre, in contemporanea all’uscita dell’album. Farete solo i pezzi di “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro”?
Si fino a dicembre abbiamo queste date, ma sicuramente ve ne saranno anche delle altre; presentiamo tutte le canzoni dell’album, le suoniamo tutte, suonare robe nuove sul palco è lo stimolo fondamentale che ci spinge a fare sempre meglio, ma facciamo anche altre dieci canzoni altrimenti ci picchiano, ahahahaha… Quindi ti aspetto magari ci si riesce a fare una data in Sardegna!
Magari Giorgio! Con piacere! Ora ti saluto e ti ringrazio per questa chiacchierata.
Grazie a te e un saluto agli amici di Tuttorock.
TRACKLIST “ Undici Canzoni di Merda con la Pioggia Dentro”
RADIOATTIVITA’
MESSAGGI A NESSUNO
PIOVE, FINALMENTE PIOVE
ESTAATE
UNDICI
EMILIA PARALLELA
ARIA FREDDA DEL NORD
FUOCHI SUPPLEMENTARI
DANZA DELLA PIOGGIA E DEL FUOCO
MILLE NON PIU’ DI MILLE
MANDATE BOSTIK
CREDITI
GIORGIO CANALI: Voce, chitarra, armonica e tastierine a tre dita
MARCO TESTADIFUOCO GRECO: basso
LUCA MARTELLI: Batteria e percussioni
STEWIE DALCOL: chitarra
TOUR DI PRESENTAZIONE GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO
05/10 Bologna – Locomotiv
06/10 San Vito di Leguzzano (VI) – CSC
20/10 Torino – Blah Blah *Giorgio Canali in solo
26/10 Brescia – Latteria Molloy
02/11 Bergamo – Druso
03/11 Livorno – The Cage
17/11 Firenze – Glue
30/11 Roma – Monk
14/12 Milano – Serraglio
Il titolo del nuovo disco è un’autocitazione dal brano “Orfani dei cieli”, traccia che concludeva l’album Rojo, un verso amaro e autoironico recitava “come se avessimo bisogno di un’altra canzone di merda con la pioggia dentro”.
In questo nuovo lavoro l’artista pubblica undici brani inediti, suscitati dall’atmosfera pesante della bassa padana e dalle finte arie di cambiamento di un mondo in perenne evoluzione ma costantemente regolato e governato dagli stessi principi e dalle stesse caste di sempre.
Ed eccomi in un pomeriggio di ottobre al telefono con Giorgio Canali che mi racconta di questa sua ultima “fatica in musica”.
Ciao Giorgio, come stai?
Bene, sono felice!
Che bello sentir dire ad una persona che è felice! Sana invidia, di questi tempi dove tutti ci lamentiamo è veramente una bella parola! E si può saperne il motivo?
Ebbene si sono felice! Anche perché fa figo dire che sono felice, così tutti ci restano…di merda (risate!). E poi è vero; sono felice perché sono contento dell’album perché è nato dopo sette anni di black out totale dalla scrittura, non sapevo più cosa scrivere. Mi sono trasferito a Correggio, casa nuova, vita nuova, amore nuovo e qui da febbraio/marzo ho nuovamente avuto la vena e non sono ricaduto nei vecchi schemi, in queste canzoni ho detto qualcosa di diverso e di intelligente, io mi autostimo molto! E poi l’album doveva uscire per forza, perché altrimenti come si fa a mangiare?? (Ride di gusto).
Quindi come sono nate queste canzoni? O meglio come riesci a scrivere? Io sono curiosa, perché ritengo sia molto complicato.
Ti dirò subito che quello che reputo inferiore lo butto nel cestino. Però non so come spiegarti cosa scatta quando si scrive bene; scrivere è pericoloso, è un attimo scrivere un giro di parole di merda e di stupidità. E’ labile il confine tra la stronzata e un qualcosa di soddisfacente. Poi c’era comunque anche l’urgenza di fare qualcosa di nuovo perché c’eravamo stancati di suonare sempre le stesse cose sul palco.
In questo nuovo album mi ha colpito il fatto che molte volte ci siano degli elementi naturali come l’acqua, il fuoco, il vento…
Spesso c’è questo, mi ci ritrovo perché è il macrocosmo che ci circonda. Perché parlare del microuniverso di merda su cui viviamo non va tanto bene, quindi meglio tirare in ballo il macrocosmo.
Undici tracce, belle, d’impatto, vive. Due brani in particolare mi hanno colpita:”Messaggi a nessuno” e “Piove, finalmente piove”. Il primo di una struggente bellezza, il secondo forte e deciso nelle sue esternazioni specialmente nella strofa “Piove sugli interessi della nazione sui saldi di fine stagione su mille spose fortunate, bagnate poi prese a legnate e sbattute in tv”. Puoi parlarmene?
Mi piace “struggente bellezza” grazie! “Messaggi a nessuno” è nata come una piccola piantina nascosta in un angolo: si dice morire d’amore e ti senti piccolo e stupido in confronto a chi deve morire davvero. Eppure per te quel morire d’amore è il tuo micromondo ed è quindi il tuo mondo, ma ti vergogni un po’ per chi muore davvero. Invece con quel verso in “Piove, finalmente piove”, volevo far risaltare il fatto che i media sbattono in prima pagina certe notizie solo per fare audience, per me invece è una morbosità sulle sfighe altrui.
Tu hai vissuto in Francia e a me ricordi uno “chansonnier”… Da pochi giorni è venuto a mancare Charles Aznavour, distante dal tuo modo di fare musica, lo apprezzavi?
Bello chansonnier! Mi piace molto, grazie! Più di cantautore! Che dire su Aznavour? Sulla Francia?La sua voce era massacrante, bellissima, non è il mio genere ma non permetterò mai che nessuno parli male di lui davanti a me, difenderò sempre lui e le sue canzoni e anche Yves Montand, due grandi. E la Francia, che dire! Una parte della mia vita.
Quest’anno ricorrono due date importanti per te: il tuo sessantesimo compleanno e i vent’anni dalla pubblicazione
dell’album “Che fine ha fatto Lazlotòz”. Come ti senti rispetto a queste date?
Rispetto ad entrambe molto bene! Certo ricordo l’album come allora, come una terapia, Lazlotòz per me è stato un genio e quell’album mi è servito a portar fuori le cose a non farmi venire il cancro, ripeto una terapia, la mia terapia di quel tempo.
Fuochi supplementari è il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, come mai la scelta è caduta su questo brano?
Avevo già questa idea, poi anche Enrico Molteni (La Tempesta) mi ha detto che questo brano era ottimo come singolo, in effetti è diretto, orecchiabile, non è cattivo, ed è amaro ma in maniera dolce.
Il tour di presentazionè è partito il 5 di ottobre, in contemporanea all’uscita dell’album. Farete solo i pezzi di “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro”?
Si fino a dicembre abbiamo queste date, ma sicuramente ve ne saranno anche delle altre; presentiamo tutte le canzoni dell’album, le suoniamo tutte, suonare robe nuove sul palco è lo stimolo fondamentale che ci spinge a fare sempre meglio, ma facciamo anche altre dieci canzoni altrimenti ci picchiano, ahahahaha… Quindi ti aspetto magari ci si riesce a fare una data in Sardegna!
Magari Giorgio! Con piacere! Ora ti saluto e ti ringrazio per questa chiacchierata.
Grazie a te e un saluto agli amici di Tuttorock.
TRACKLIST “ Undici Canzoni di Merda con la Pioggia Dentro”
RADIOATTIVITA’
MESSAGGI A NESSUNO
PIOVE, FINALMENTE PIOVE
ESTAATE
UNDICI
EMILIA PARALLELA
ARIA FREDDA DEL NORD
FUOCHI SUPPLEMENTARI
DANZA DELLA PIOGGIA E DEL FUOCO
MILLE NON PIU’ DI MILLE
MANDATE BOSTIK
CREDITI
GIORGIO CANALI: Voce, chitarra, armonica e tastierine a tre dita
MARCO TESTADIFUOCO GRECO: basso
LUCA MARTELLI: Batteria e percussioni
STEWIE DALCOL: chitarra
TOUR DI PRESENTAZIONE GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO
05/10 Bologna – Locomotiv
06/10 San Vito di Leguzzano (VI) – CSC
20/10 Torino – Blah Blah *Giorgio Canali in solo
26/10 Brescia – Latteria Molloy
02/11 Bergamo – Druso
03/11 Livorno – The Cage
17/11 Firenze – Glue
30/11 Roma – Monk
14/12 Milano – Serraglio