Intervista a Douglas Aldrich a cura di Elena Arzani – The Dead Daisies, Winterland T …
Intervista a Douglas Aldrich a cura di Elena Arzani
Ho avuto il piacere di incontrare ed intervistare Mr Doug Aldrich in occasione dei due concerti suonati a Londra i 18 e 19 Novembre 2018, presso l’O2 Academy Islington, facenti parte del Winterland tour di The Dead Daisies dedicato ad Europa e UK. A seguire l’estratto della nostra intervista.
Da quando ti sei unito ai The Dead Daisies all’inizio del 2016, hai lavorato con la band a 3 diversi album: Make some noise, registrato in studio, Live and Louder, dai vostri live e Burn it down, un album in studio, pubblicato nei primi mesi del 2018. Come è stato lavorare su Burn it down, paragonato a Make some noise, a circa 3 anni dal tuo ingresso nella band?
DA – è stato fantastico… sezioni di stesura testi in New York lisce come l’olio. Poi ci siamo trasferiti a Nashville per la registrazione, stesso studio di Make Some Noise, pertanto eravamo totalmente a nostro agio. Inoltre si aggiunto anche Deeno, questo è stato molto figo!
Ci sono sempre dettagli che vorresti modificare di una registrazione, ma tutto sommato Burn It Down è piuttosto eccezionale. Adoro il “Giorno del Giudizio” 🙂
Les paul Gibson Gold Top… Se non sbaglio è la tua chitarra preferita. Che tipo di set up usi? Qual è l’equipaggiamento che usi per i live shows? Ho aggiunto i miei signature pickups creati da Suhr Guitar. Componenti TonePros per finire. La amo. Ho anche una Darkburst LP ed una Scala Underdog prototype con me in questo tour, insieme ad alcuni pedali ed il mio vecchio Marshall JMP 100 watt amp che ho comprato ad LA nel 1981! |
Durante la tua carriera hai collaborato con un grandissimo numero di artisti e band importanti, tra cui spiccano i Whitesnake, Dio, Lion, Hurricane, House of Lords, Bad Moon Rising, Glenn Hughes, Revolution Saints ed attualmente sei lead guitarist dei The Dead Daisies. Qual è stato l’impatto di queste collaborazioni sul tuo lavoro, come ha influenzato il tuo sound?
DA – Ogni volta che collaboro con un musicista imparo qualcosa di nuovo. Cerco di osservare il diverso approccio della persona alla tecnica e composizione dei testi. Sono stato molto fortunato durante la mia carriera. Ho trascorso talmente tanto tempo a comporre con David Coverdale ed ho imparato molto in merito a come scrive e concepisce i brani. Dio era magistrale nelle performance, Amavo la sua natura impavida quando saliva su qualsiasi palco.
Sta tutto nel cercare di rimanere fedele a te stesso, mentre componi la tua musica. Intendo, ci sono momenti per tutti in cui devi raggiungere dei compromessi, ma è importante mettere il cuore in ogni cosa che si crea. Ogni concerto è importante ed ogni brano cattura un momento del tempo, che può durare per sempre. Non sai mai quale potrebbe essere il tuo ultimo brano od il tuo ultimo concerto…
La discografia che hai in curriculum è talmente notevole, che mi domando quali sono i brani o gli album di cui sei più fiero?
DA – È difficile per me pensarci troppo… come accennavo prima, riascoltandoli mi accorgo sempre di dettagli, che modificherei, ma si arriva al punto in cui devi andare oltre senza ossessionarti. Sono molto orgoglioso del brano Forevermore scritto con Coverdale. L’ultima canzone composta insieme.
So che tu e Brian Tichy siete grandi fans dei Led Zeppelin, suonate alcuni dei loro brani nei Moby Dicks…
DA – Brian è un musicista dal talento davvero notevole, adoro suonare con lui. Abbiamo passato dei momenti splendidi insieme in studio e sul palco. Sono felice sia nella mia vita.
Cosa ne pensi dell’attuale scena musicale?
DA – è interessante, perchè è talmente cambiata. Internet e la tecnologia hanno cambiato tutto ed è fantastico. È più complicato per le nuove band guadagnarsi da vivere tuttavia, ma stanno emergendo alcuni grandi band come Jared James Nichols, Wayland, Underground Thieves with Nick Perri. The New Roses sono molto forti.
Com’è la vita di una rockstar come te, dal punto di vista del tempo dedicato alla pratica dello strumento, le sessioni di lavoro e le tournée per il mondo?
DA – Non ne ho idea 🙂 Sono solo un ragazzo che ama la chitarra.. Sono fortunato a viaggiare per il mondo ed incontrare tanta gente.. lo so questo… ma mi manca sempre casa e la mia famiglia.
Sei consapevole del fatto che inserendo il tuo nome su Google, compare una lista di 2.670.000 links ad articoli che parlano di te? Ciò nonostante, sei una delle persone più gentili e disponibili con il tuo pubblico. Sembra che la fama non sia mai stata in grado di cambiarti. Dato il successo e la crescente popolarità come sei riuscito, come direbbe Roger Waters a “Resistere e rimanere umano”?
DA – Grazie. Mi piace Roger Waters!! Cerco solo di rimanere una persona semplice, senza farmi risucchiare troppo da queste cose.
Qual è stata la prima canzone che hai imparato a suonare e quanti anni avevi?
DA – Smoke In The Water, 11 anni.
Live concert, Clinics. Suonare sul palco o formare nuovi musicisti, cosa ti stimola maggiormente oggigiorno?
DA – è tutto ottimo ed è bello mischiare le due cose. Mi piace suonare dal vivo, ma adoro anche il lavoro il studio. Clinics sono stimolanti, mi piace incoraggiare i nuovi talenti a mettere il cuore in ciò che fanno.
Qual è il tuo chitarrista preferito?
DA – difficile sceglierne uno… è molto difficile.. non ci riesco.
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
DA – Sono attualmente in tour promozionale con i Dead Daisies, ma terminato questo prenderò una pausa per le festività. A Gennaio prenderò parte in alcune jams per il Namm show. Lavorerò a nuovo materiale per i Daisies… A Marzo 2019 i Burning Rain pubblicheranno il nuovo album FACE THE MUSIC. Sarò in tour per l’Europa con loro per la promozione e per alcune clinics in Aprile.
– Elena Arzani
Doug Aldrich
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The Dead Daisies
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Autore Elena Arzani |
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– Link alla recensione di Burn it Down – a cura di Elena Arzani
– Link all’intervista a Doug Aldrich e David Lowy – The Dead Daisies – in occasione dell’uscita dell’album “Live and Louder” – a cura di Elena Arzani
– Photo reportage
– Link al concerto di Londra di The Dead Daisies del 18 e 19 Novembre 2018, presso O2 Islington – a cura di Elena Arzani
– The Dead Daisies “Live & Louder European Tour 2017″ – Live @ Druso, Ranica (BG) 5-6-2017 – a cura di Elena Arzani
– Link ala recensione dell’album Make some Noise – a cura di Fabio Loffredo
Elena Arzani è Docente presso la University of the Arts London di Londra. Fotografa e Consulente in marketing, comunicazione e social media management, segue artisti e progetti del settore culturale e moda e musica. Master di Laurea in Design Studies, presso il Central Saint Martin's di Londra, ha completato la sua formazione tecnica al Sotheby's Institute of Arts di NY ed alla 24Ore Business Schoold di Roma. Tra le sue collaborazioni, illustri aziende ed iconiche personalità della cultura contemporanea, da Giorgio Armani, Tina Turner, Aubrey Powell, a Guerlain, Fondazione Prada, e molti altri. Elena Arzani, Art Director di Tuttorock - elena.arzani@tuttorock.com