IANEZ – L’artista abruzzese presenta “Analisti ne abbiamo?”
Ho avuto il piacere di fare qualche domanda a Ianez, all’anagrafe Andrea Iannone, cantautore/scrittore di Vasto, Abruzzo.
Ianez inizia il suo percorso nel mondo della musica alla fine degli anni 90 come cantante degli M.N.T. (Melan Nephos Thanatou), una formazione black metal che riscosse un buon successo tra pubblico e critica di genere. Dopo lo scioglimento di questa, inizia la ricerca di una propria identità artistica che lo porta a formare i Renè Golconda.
Nel 2012, proprio con i Renè Golconda entra in rotazione radiofonica nazionale con il brano “Eri Distratta” prodotto da Andrea Gallo e arrangiato da Gigi De Rienzo, bassista dei Napoli Centrale, che vanta collaborazioni di rilievo da Bennato a Pino Daniele.
Nel 2018 Ianez esce con il romanzo: “Sette foglie di oleandro” edito da Lupieditore.
Il libro, catalogato come: “Noir gotico urbano metafisico” ottiene consensi dalla critica aggiudicandosi diversi premi letterari e riconoscimenti.
Dopo una breve pausa dalla musica nasce una collaborazione con il bassista Lorenzo D’Annunzio e Fabio Tumini della Satellite Rec. Prende vita Ianez, progetto solista, che raccoglie tutte le esperienze musicali dell’artista, dai testi parlati all’elettronica.
Dopo i primi due singoli, “Siamo stati noi” e “Piscina (anche il mare si scorda di te)” esce “Figli delle sberle”, ma è con “Blu”, un brano di denuncia contro la violenza sulle donne, che Ianez definisce il suo personale genere musicale.
Dopo “New Black”, brano distopico che percorre le affollate strade del degrado sociale e politico e “Minerva”, canzone onirica e romantica, Ianez si presenta con il suo ultimo singolo “Analisti ne abbiamo?” in uscita il 22 ottobre 2021 in radio e su tutte le piattaforme.
Ciao Andrea, benvenuto su Tuttorock, parliamo subito del tuo nuovo singolo, “Analisti ne abbiamo?”, quando e com’è nato il brano?
Ciao. Di “Analisti ne abbiamo?” nasce prima la base che mi viene inviata una mattina da Fabio della Satellite Rec, il mio produttore, con un: “cosa ne pensi?”. Nel pomeriggio avevo una prima stesura del testo. La tematica era nell’aria, avevo già in mente di trattare in chiave ironica il tema dei tuttologi del web e delle fake news e ho trovato nei suoni e nel tiro del brano la giusta ispirazione.
Questo e i precedenti singoli andranno a far parte di un album?
Sì!!! Nel 2022, dopo l’uscita di un altro singolo già pronto, speriamo di riuscire a chiudere l’album che conterrà i brani precedenti e due inediti.
I social, quanto sono dannosi coloro che ne fanno cattivo uso al giorno d’oggi?
Credo siano davvero molto dannosi. Il social non ha dislivelli, è un campo piano dove le voci di tutti, competenti e non, hanno lo stesso valore. Chiunque può vestire gli abiti del caso e improvvisarsi ciò che vuole. È un mondo senza regole e paradossalmente questo non lo rende libero ma anarchico e in anarchia “vince” chi urla più forte.
Tu scrivi anche romanzi, in base a che cosa decidi che un’idea deve essere tradotta in musica oppure sulla carta stampata?
Non lo decido, inizio a scrivere, spesso partendo da una frase, da un pensiero, e poi sono le dita o la penna a prendere una delle due direzioni. Ovviamente nel caso di “Analisti ne abbiamo?” e anche di altri brani, essendo la base l’ispiratrice, sono partito direttamente con il testo per un brano, ma non ho una regola fissa.
Il nome Ianez quando e come nasce?
Nasce con la prima iscrizione a Facebook dove venivo confuso con il mio ben più noto omonimo. Così, per eludere l’omonimia, ho omaggiato Salgari e i suoi racconti di avventura prendendo spunto dal corsaro portoghese amico di Sandokan: “Yanez de Gomera”.
Parlami un po’ degli artisti che hanno influito sul tuo modo di fare musica.
La mia prima band sono stati gli M.N.T., una formazione black metal. Ho avuto in seguito formazioni rock, pop, jazz, passando per l’elettronica. Sono un ascoltatore compulsivo in generale, mi piace andare a scoprire mondi nuovi e non mi pongo limiti di genere. È complicato dire quali artisti influiscono nel modo di fare musica, attingo dall’esperienza passata guardando alla musica di domani.
Hai qualche data live in programma?
Per ora un bel live di apertura a Canarie a Largo Venue (Roma) e da qui speriamo di continuare a portare in giro i nostri brani per la nazione e, perché no… anche oltre. Parlo al plurale perché io sono quello che ci mette la faccia, diciamo, ma senza Fabio e Lorenzo, il bassista, Ianez non esisterebbe.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere quest’intervista?
È stata una bella chiacchierata e aggiungere qualcosa potrebbe solo risultare superfluo. Grazie a te per lo spazio e il tempo dedicatomi.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.