I Ministri – “Giuramenti è il nostro disco più intimo”
Già da qualche ore è disponibile su tutte le piattaforme di streaming, pronto ad essere ascoltato dai tantissimi fan di una delle rock band italiane più amate.
Stiamo parlando dei Ministri e del loro Giuramenti, settimo LP in una carriera lunga ormai oltre 15 anni.
Ieri si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’album dove Federico Dragogna, Davide Autelitano e Michele Esposito hanno risposto alle domande di noi addetti ai lavori.
Ecco i punti salienti affrontati:
-L’origine dei brani
“I pezzi vengono fuori dalla stessa sessione di “Cronaca Nera e Musica Leggera”.
Le canzoni di quell’EP rappresentavano la parte più pubblica, ossia lo sguardo verso l’esterno. Al contrario quelle presenti in “Giuramenti” hanno un focus spostato verso l’interno, sono rivolti maggiormente al privato. Da qui anche il titolo poiché il giuramento credo sia un atto silenzioso di fedeltà con se stessi. E ho notato che tutte le persone con le quali ne abbiamo parlato si sono dimostrate molto sensibili a questo titolo. Come se la fedeltà e la spiritualità siano una parte talmente lontana del vivere di oggi, a tal punto che solo a leggere la parola “giuramenti” ne avvertissero la potenza.”
-Sulle differenze con gli album precedenti
“Ogni disco ha una storia a sé. Non c’è sempre una concatenazione tra un lavoro e l’altro. Riceviamo degli input e reagiamo di conseguenza. Potete ben immaginare quindi come gli input degli ultimi due anni non siano stati tra i più gioiosi. Ecco perché ne è venuto fuori un album anche molto lontano da quello che la gente si aspetta di ascoltare da parte nostra. La scoperta più bella è stata quella di capire, specialmente l’anno del lockdown in cui eravamo impossibilitati a spostarci, che tutte le risorse e le risposte per creare questo lavoro fossero dentro di noi. Senza aver bisogno di confronti esterni. E questo dà una visione del significato della parola “giuramenti” rispetto a quello che per noi è fare musica. Ossia la musica come scelta di vita, un giuramento che abbiamo fatto ormai tantissimo tempo fa. Questo disco fa tanti bilanci su quello che abbiamo vissuto in questo percorso.
-Sulla produzione
“Per la produzione abbiamo collaborato con Ivan Antonio Rossi e ci siamo trovati molto bene.
Anche sotto questo punto di vista il disco si discosta dai precedenti, c’è una cura particolare ai suoni. L’aver avuto più tempo per ragionare su come lavorarci, su come mixarlo, sugli arrangiamenti, è stato molto bello. Di solito è un processo al quale si è abituati ad agire con una certa fretta, in questo caso non è stato così fortunatamente. E si sente.”
-Su rabbia e romanticismo all’interno del disco
“Per quanto riguarda la rabbia, diciamo che ne avevamo dato fondo con l’EP precedente.
In questo caso è stata espressa in maniera diversa, figlia del momento e del fatto che ormai abbiamo 40 anni. Ci siamo posti delle domande sulla nostra esistenza. Sul romanticismo possiamo dire che di quello inteso come rapporto di coppia ce n’è poco. Va più inteso nel senso de “Il Viandante sul mare di nebbia” di Friedrich. C’è molta riflessione.”
-Sull’aver fatto un tour proprio prima del lancio discografico
“Paradossalmente il nostro disco più intimo è stato preceduto dall’attività più pubblica che potessimo fare. Abbiamo invertito la classica formula disco-tour. La realtà è che avevamo voglia di tornare nei live club e vivere serate insieme ai nostri fan. Non è stato semplice perché avevamo programmato quelle date a Novembre, e quando ancora a gennaio eravamo nel pieno della pandemia i dubbi erano tanti. Nonostante tutto abbiamo tenuto la barra a dritta non rinviando nulla. Fortunatamente poi la situazione è migliorata e il caso ha voluto che la prima data coincidesse con la fine dello stato d’emergenza. Il tour è stato stupendo e ci ha regalato emozioni che non vedevamo l’ora di assaporare di nuovo.
-Sulla copertina
“Si tratta di un colpo da maestro del nostro grafico, con il quale lavoriamo da sempre. Volevamo continuare una tradizione che va ormai avanti da quattro album, quella di mettere un animale totemico in copertina. E questa volta è toccata all’aquila. La genesi é stata la seguente. Dovevamo girare il videoclip di “Scatolette” e ci serviva un logo per la fantomatica compagnia di spedizione protagonista del filmato. Tra le varie ipotesi proposte dal nostro grafico c’era uno schizzo che ci ha colpito, e senza un briciolo di esitazione abbiamo capito di aver trovato la copertina dell’album.”
Il disco come vi dicevo è disponibile su tutte le piattaforme di streaming, ed è acquistabile in versione fisica sia vinile che CD. Sarà disponibile una versione CD in edizione speciale che includerà anche i quattro brani dell’EP Cronaca Nera e Musica Leggera, uscito l’anno scorso.
Non vi resta quindi che dargli un orecchio, o anche due.
Francesco Vaccaro
Photoset by NINO SAETTI
Studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'università La Sapienza di Roma, da sempre animato dalla passione per la musica. Nel 2012 entra nel mondo dell'informazione musicale dove lavora alla nascita e all'affermazione del portale Warning Rock. Dal 2016 entra a far parte di TuttoRock del quale ne è attualmente il Direttore Editoriale, con all'attivo innumerevoli articoli tra recensioni, live-report, interviste e varie rubriche. Nel 2018, insieme al socio e amico Cristian Orlandi, crea Undone Project, rassegna di musica sperimentale che rappresenta in pieno la sua concezione artistica. Una musica libera, senza barriere né etichette, infiammata dall'amore di chi la crea e dalle emozioni di chi la ascolta.