I BOSCHI BRUCIANO – Intervista su “IL MIO FUTURO”
In occasione dell’uscita del nuovo singolo “IL MIO FUTURO” ho intervistato la band I BOSCHI BRUCIANO. I Boschi Bruciano si formano nel 2018, a breve uscirà l’album “RISERVE”.
Ciao e piacere di avervi sulle pagine di Tuttorock. Volete iniziare raccontandoci come vi siete avvicinati alla musica e quali sono stati gli ascolti che vi hanno indirizzato a questa passione?
Certamente, qui parla Pietro, voce e chitarra, molto piacere. Noi siamo fratelli e come tali abbiamo sempre condiviso gli ascolti fin da piccoli. Ricordo che scoprimmo il rock a circa 10 anni dopo aver trovato fuori da un locale un porta CD, di quelli grandi da 6 dischi per pagina, pieno zeppo di rock classico, dai Dire Straits ai Nirvana. Ovviamente abbiamo perso il cervello e ci siamo massacrati di musica. Non c’è voluto molto perché decidessimo di iniziare a suonare, sempre insieme in ogni band in cui abbiamo militato da ragazzini fino ad oggi. Sicuramente Ministri, Teatro Degli Orrori, Zen Circus e Fask hanno giocato un ruolo importante nella nostra formazione. Oggi invece guardiamo di più all’estero, al rock moderno canadese, statunitense e inglese, a progetti come Cleopatrick, Nothing But Thieves e Idles.
Come è nata l’idea di stravolgere il progetto iniziale e dare vita a “I Boschi Bruciano” nell’attuale formazione a due?
L’idea è nata fondamentalmente dalla necessità di continuare a suonare. Quando a inizio 2020 il mondo si è paralizzato per il covid, i nostri due soci hanno scelto di intraprendere strade diverse e io e mio fratello abbiamo approfittato del lockdown per fare musica il più possibile. Fortunatamente avevamo la sala prove a casa e la possibilità di fare un gran casino a ogni ora, abitando in aperta campagna.
C’è un filo conduttore che unisce i primi lavori della band con quelli attuali?
Stilisticamente mi sento di dire che abbiamo dato un taglio netto con quello che era il vecchio sound della band. Rimanere un power duo ci ha imposto un percorso di semplificazione generale di armonie e strutture mentre con i testi abbiamo cercato di allontanarci dalle tinte post-adolescenziali di “Ci Pesava” in favore di una scrittura meno prolissa e più efficace. Nonostante ciò, riascoltando i due dischi sento un filo conduttore che li unisce, avendo messo tutti noi stessi in entrambi forse era inevitabile.
“Il mio futuro” come è nato? Cosa vi ha ispirato a comporre questo pezzo?
“Il Mio Futuro” è stato il brano più travagliato dell’album, il primo con il quale abbiamo provato ad allontanarci dal nostro vecchio stile. Questa sperimentazione insieme alla situazione assurda di pandemia che ci circondava sono state le nostre fonti di ispirazione.
Musicalmente lo sento molto potente, testualmente ha forse una visione disincantata, se non pessimista, quale visione avete del mondo che ci circonda al momento?
Disincantato è il termine giusto. Questo aggettivo insieme a una certa dose di ironia caratterizza un po’ tutto il disco. Da un certo punto di vista però ci sento più ottimisti di qualche anno fa, forse semplicemente perché crescendo ci sembra di iniziare a capire un pochino questo folle mondo, ma probabilmente ci sbagliamo.
Nell’album “Riserve” che uscirà cosa troveremo? Come lo avete realizzato e cosa vi avete messo dentro?
So che sembra banale come risposta, ma non mi sento di dire altro, in questo disco abbiamo messo tutti noi stessi. Buona parte delle prese le abbiamo fatte nel nostro home studio per poterci poi concentrare sulla produzione effettiva dei brani al NHQ di Ferrara sotto la guida di Manuele Fusaroli e Michele Guberti. Sarà un disco da urlare, una raccolta di tutto quello che abbiamo provato e vissuto negli ultimi 2 anni. Non ci saranno chitarre acustiche.
Oltre alla pubblicazione del disco, avete altri progetti che seguiranno, già in mente? Ci sono date in arrivo dal vivo?
Questo progetto e un po’ anche le nostre vite di per sé ruotano intorno alla musica live. Le date arriveranno, suoneremo il più possibile ovunque ci vorranno sentire. Dopo un 2022 passato a suonare in giro per lo stivale ci siamo presi un paio di mesi per scrivere nuovo materiale e per migliorare lo show, ma non appena uscirà il disco a marzo ci si rivedrà sui palchi.
MAURIZIO DONINI
Band:
Pietro Brero: voci, chitarre e bassi
Vittorio Brero: batteria, percussioni e cori
https://www.facebook.com/IBoschiBruciano
https://www.instagram.com/iboschibruciano
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.