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HENRIK LINDSTRAND – Intervista su Nordhem

HENRIK LINDSTRAND – Intervista su Nordhem

henrik lindstrand

In occasione dell’uscita del nuovo album “NORDHEM” ho intervistato il musicista HENRIK LINDSTRAND.

Ciao Henrik, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock, vuoi raccontarci come ti sei avvicinato alla musica?
Ciao Maurizio, piacere mio. La musica è sempre stata una parte importante della mia vita. Ho iniziato molto presto a suonare il pianoforte, all’età di 3 anni. Quando ero ancora adolescente, ho deciso di puntare a una carriera professionale come musicista. Sono finito a Copenaghen dove ho studiato al Conservatorio di musica ritmica e da allora ho lavorato come musicista e compositore freelance. 

Hai una formazione classica legata al territorio, come sei entrato in una rock band come i Kashmir?
La band ha iniziato come trio, ma nel loro terzo album, The Good Life, hanno iniziato a usare le tastiere in studio. Quando andavano in tour, avevano bisogno di un tastierista e di un altro chitarrista. Mi hanno avvicinato chiedendomi di andare in tour con loro. Il tour è durato un anno e mezzo e verso la fine mi hanno chiesto di unirmi alla band come quarto membro. A quel punto mi è sembrato molto naturale. Oltre a diventare amici, abbiamo anche condiviso la stessa visione musicale e abbiamo iniziato a registrare Zitilites, il mio primo disco con la band. 

Fra archi, pianoforte e chitarra, gli strumenti con cui hai lavorato finora, la tua preferenza immagino vada al pianoforte? Quale usi normalmente?
Come compositore di film sono stato abituato a suonare diversi strumenti. Nella band ho avuto anche ruoli da poli-strumentista incentrati sulle tastiere. Quando ho pubblicato il mio primo album, Leken nel 2017, ho deciso di tornare alle mie radici e utilizzare solo il mio primo strumento, il pianoforte. Dopo tutto, questo è lo strumento che mi sento più vicino. Quando ho finito la mia trilogia vorrei riaprirmi ad altre esperienze e tornare a utilizzare altri strumenti. 

La tua musica evoca panorami sognanti, cosa ti ispira?
La trilogia per pianoforte è stato un viaggio molto personale per me. Ispirato da luoghi e persone che sono stati importanti per me nella mia vita. Anche se la musica è strumentale, cerco di raccontare storie con ogni pezzo. Mi piace l’idea della musica come colonna sonora che le persone possono usare per creare le proprie immagini durante l’ascolto. 

Progetti futuri? Terminata la trilogia con questo Nordhem stai lavorando a un nuovo disco?
Ho iniziato a pensare a diverse direzioni da prendere partendo da questo, ma non ho ancora trovato la strada giusta. Probabilmente passerò i prossimi mesi cercando vie diverse e sperimenterò per un poco. Penso che il pianoforte avrà comunque un ruolo centrale. 

Vista l’impossibilità di fare concerti ancora a lungo, pensi di esibirti online?
Questi sono tempi molto incerti per i musicisti in tour ed è così difficile prevedere quando le cose torneranno alla normalità. Non sono un grande fan dei concerti online, ma si vedono molti artisti che si mettono assieme per suonare dal vivo davanti a un piccolo pubblico, e mentre suonano lo trasmettono anche in live streaming. La mia speranza è però che il prossimo autunno si aprirà di nuovo a possibilità di tour. Ad esempio, mi piacerebbe venire in Italia!

MAURIZIO DONINI

Band:
Henrik Lindstrand
 
https://www.henriklindstrand.com
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https://www.youtube.com/channel/UCRUIMKfCWgCyzZ3sU1X4ItQ

Henrik Lindstrand NORDHEM

** ENGLISH VERSION **

Hi Henrik, nice to have you on the pages of Tuttorock, would you like to tell us how you approached music?
Hi Maurizio- sure, my pleasure. Music has always been a big part of my life. I started out very early playing the piano at age 3. When I was in my late teens, I decided to aim for a professional career as a musician. I ended up in Copenhagen where I studied at the Rhytmic Music Conservatory and has then worked as a freelance musician and composer ever since. 

You have a classical formation linked to the territory, how did you get into a rock band like Kashmir?
The band started out as a trio but on their third album The Good Life, they started using keyboards in the studio. When going on tour, they needed a keyboardplayer and additional guitarist. They approached me asking me to go on tour. The tour lasted 1 ½ years and toward the end of it they asked me to join the band as a fourth member. At that point it felt very natural. Besides from becoming friends we also shared the same musical vision and we started recording Zitilites which was my first record with the band. 

Between strings, piano and guitar, the instruments you have worked with so far, do you imagine your preference goes to the piano? Which one do you normally use?
As a film composer I´ve been used to play different instruments. In the band I also had multi-instrumental roles centered around the keyboards. When releasing my first album Leken in 2017, I decided to go back to my roots and only use my first instrument, the piano. After all, this is the instrument that is the closest to me. When I´ve now finished my trilogy I´d like to open up again and allow myself to use other instruments.

Your music evokes dreamy landscapes, what inspires you?
The piano trilogy has been a very personal journey for me. Inspired by places and people that has been important to me in my life. Even if the music is instrumental, I try to tell stories with each piece. I like the idea of the music as a soundtrack that poeple can use to create their own images while listening. 

Future projects? After the trilogy with this Nordhem are you working on a new album?
I´ve started thinking about different ways to go from here but have not started yet. I will probably spend the next months trying different directions and experiment for a while. I think the piano will still have a central role though. 

Given the impossibility of doing concerts for much longer, do you plan to perform online?
These are very encertain times for touring musicians and it is so hard to predict when things will go back to normal gain. I´m not too big fan of online concerts but you see many artists combining playing live for a small audience while live-streaming it as well. My hope is though that next fall will open up for touring possibilities again. I´d love to go to Italy for instance! 

MAURIZIO DONINI