GRETA – Intervista alla cantante
In occasione del live di Tiromancino ai Giardini al Cubo Unipol di Bologna, abbiamo avuto il piacere di intervistare Greta Elizabeth Mariani aka Greta.
Greta, italo-americana lo sappiamo, poi?
Sì, americana da parte di mia madre, ho fatto sempre avanti e indietro e la prima musica che ho ascoltato era in inglese, Beatles, Joss Stone, Amy Winehouse. La mia cultura nasce da lì e questo mi ha poi portato alla scelta di cantare e comporre in inglese.
La tua scelta è quindi di usare l’inglese come lingua predefinita del tuo percorso artistico?
Sì, esatto.
Figlia d’arte?
Sì, la musica è sempre stata nella mia vita, grazie anche a mio padre, che è stato un cantante, in italiano, e mi ha spinto, in maniera positiva, a seguire questo percorso. Non mi ha mai forzato, ma mi ha sostenuto nella mia scelta. Sono solo all’inizio, ma sono felice di avere fatto già varie esperienze che mi hanno formato, così come i molti no e le critiche che ho ricevuto. Anche queste cose ti fanno crescere.
La tua scelta artistica è sul cantautorato alla Joss Stone direi sentendoti.
Sì, io sono molto sul folk britannico, Joss Stone, George Ezra, James Bay, che si ispiravano al folk americano, ma loro sono britannici. Quindi ho iniziato a scrivere canzoni folk, ma poi mi sono indirizzata anche verso il rhytm & blues, il soul.
Ho trovato tante cover tue come The Sound of Silence, ma fai anche pezzi tuoi giusto? Fai sia testo che musica?
The Sound of Silence è stata proprio una delle mie prime cover che ho postato su Youtube, è un pezzo di storia della musica ed ho pensato di riproporlo in versione acustica. Ma poi ho cominciato a scrivere sempre più cose ed anche stasera dei 4 pezzi che porto sul palco, 3 sono miei ed 1 è la cover di Crazy di Gnarls Barkley.
Ho visto che suoni la chitarra, anche il piano?
No, mi accompagno con la chitarra, non la suono nel pieno senso della parola; al piano compongo, ma poi mi è più agevole portare la chitarra sul palco.
Greta e basta come aka?
Sì, è il mio primo nome, il secondo è Elizabeth, ma ho scelto di presentarmi solo come Greta.
Parlando con tuo padre mi diceva che hai iniziato in California, andando subito a vincere dei premi.
Ho vinto un premio, un award, a Los Angeles, proprio per la cover di The Sound of Silence. Adesso comunque la mia base è in Italia, vado in California per fare conoscere la mia musica anche lì, ma lo studio di registrazione e la vita ora sono qui a Roma.
Prima esperienza importante in tour con Marina Rei, invece che i talent che Marina non gradisce molto.
Sì, è stata una esperienza fantastica, per mio padre è un’amica cara, scherzando la chiamo madrina. Sui talent non ho mai avuto esperienze quindi non posso giudicare. Sono esperienze che aiutano perché ci si trova davanti a pubblici difficili, impegnativi, abituati molto bene.
Altra esperienza è quella di stasera con i grandissimi Tiromancino.
Non me lo aspettavo, è venuto fuori tutto un mese fa e non potevo certo dire di no, anche con Federico abbiamo trovato pubblici difficili come a Catania perché la gente è abituata a musica italiana ed io canto in inglese, comunque è andata molto bene.
Progetti futuri?
Continuare a fare esperienze, stare a contatto della gente capendo cosa piace ed in cosa posso migliorare, quindi fare molti live.
Stasera concludi il tour con i Tiromancino, altre date in programma?
Per ora non ho ancora una setlist completa da sola, ma date a Roma ne faccio sempre e mio padre mi aiuta molto in questo.
Ritornando sui talent, visti dai tuoi 16 anni?
Penso che in Italia non sono molto ‘giusti’ dal punto di vista artistico, io non li ho mai fatti e quindi non mi sento di criticarli, ma ritengo che alla fine ognuno debba trovare la sua via. Per adesso è una strada che non penso di percorrere, ma sono sempre aperta a nuove esperienze, quindi non lo escludo a priori, anche al momento non è nei miei programmi.
MAURIZIO DONINI
https://www.facebook.com/gretasmusic
https://www.twitter.com/_GretaMusic
https://soundcloud.com/gretamusic
http://www.theakademia.com/january2016_bestsong_coverfolk2.html
http://www.secretsessions.co.uk/artist/greta
Greta, italo-americana lo sappiamo, poi?
Sì, americana da parte di mia madre, ho fatto sempre avanti e indietro e la prima musica che ho ascoltato era in inglese, Beatles, Joss Stone, Amy Winehouse. La mia cultura nasce da lì e questo mi ha poi portato alla scelta di cantare e comporre in inglese.
La tua scelta è quindi di usare l’inglese come lingua predefinita del tuo percorso artistico?
Sì, esatto.
Figlia d’arte?
Sì, la musica è sempre stata nella mia vita, grazie anche a mio padre, che è stato un cantante, in italiano, e mi ha spinto, in maniera positiva, a seguire questo percorso. Non mi ha mai forzato, ma mi ha sostenuto nella mia scelta. Sono solo all’inizio, ma sono felice di avere fatto già varie esperienze che mi hanno formato, così come i molti no e le critiche che ho ricevuto. Anche queste cose ti fanno crescere.
La tua scelta artistica è sul cantautorato alla Joss Stone direi sentendoti.
Sì, io sono molto sul folk britannico, Joss Stone, George Ezra, James Bay, che si ispiravano al folk americano, ma loro sono britannici. Quindi ho iniziato a scrivere canzoni folk, ma poi mi sono indirizzata anche verso il rhytm & blues, il soul.
Ho trovato tante cover tue come The Sound of Silence, ma fai anche pezzi tuoi giusto? Fai sia testo che musica?
The Sound of Silence è stata proprio una delle mie prime cover che ho postato su Youtube, è un pezzo di storia della musica ed ho pensato di riproporlo in versione acustica. Ma poi ho cominciato a scrivere sempre più cose ed anche stasera dei 4 pezzi che porto sul palco, 3 sono miei ed 1 è la cover di Crazy di Gnarls Barkley.
Ho visto che suoni la chitarra, anche il piano?
No, mi accompagno con la chitarra, non la suono nel pieno senso della parola; al piano compongo, ma poi mi è più agevole portare la chitarra sul palco.
Greta e basta come aka?
Sì, è il mio primo nome, il secondo è Elizabeth, ma ho scelto di presentarmi solo come Greta.
Parlando con tuo padre mi diceva che hai iniziato in California, andando subito a vincere dei premi.
Ho vinto un premio, un award, a Los Angeles, proprio per la cover di The Sound of Silence. Adesso comunque la mia base è in Italia, vado in California per fare conoscere la mia musica anche lì, ma lo studio di registrazione e la vita ora sono qui a Roma.
Prima esperienza importante in tour con Marina Rei, invece che i talent che Marina non gradisce molto.
Sì, è stata una esperienza fantastica, per mio padre è un’amica cara, scherzando la chiamo madrina. Sui talent non ho mai avuto esperienze quindi non posso giudicare. Sono esperienze che aiutano perché ci si trova davanti a pubblici difficili, impegnativi, abituati molto bene.
Altra esperienza è quella di stasera con i grandissimi Tiromancino.
Non me lo aspettavo, è venuto fuori tutto un mese fa e non potevo certo dire di no, anche con Federico abbiamo trovato pubblici difficili come a Catania perché la gente è abituata a musica italiana ed io canto in inglese, comunque è andata molto bene.
Progetti futuri?
Continuare a fare esperienze, stare a contatto della gente capendo cosa piace ed in cosa posso migliorare, quindi fare molti live.
Stasera concludi il tour con i Tiromancino, altre date in programma?
Per ora non ho ancora una setlist completa da sola, ma date a Roma ne faccio sempre e mio padre mi aiuta molto in questo.
Ritornando sui talent, visti dai tuoi 16 anni?
Penso che in Italia non sono molto ‘giusti’ dal punto di vista artistico, io non li ho mai fatti e quindi non mi sento di criticarli, ma ritengo che alla fine ognuno debba trovare la sua via. Per adesso è una strada che non penso di percorrere, ma sono sempre aperta a nuove esperienze, quindi non lo escludo a priori, anche al momento non è nei miei programmi.
MAURIZIO DONINI
https://www.facebook.com/gretasmusic
https://www.twitter.com/_GretaMusic
https://soundcloud.com/gretamusic
http://www.theakademia.com/january2016_bestsong_coverfolk2.html
http://www.secretsessions.co.uk/artist/greta
