GIULIA CRESCENTINI – La cantautrice romana presenta “Carillon”
In occasione dell’uscita del suo secondo singolo “Carillon”, ho avuto il piacere di rifare una chiacchierata con la cantautrice romana Giulia Crescentini. Il testo di questo nuovo brano parla di una relazione tra due persone che non può veramente nascere perché i protagonisti proiettano l’uno sull’altra i propri irrisolti. L’impossibilità di comunicare se non attraverso mezzi altri (i poeti che parlano per i protagonisti) e di stare nella relazione in modo autentico portano inevitabilmente rabbia e frustrazione.
La produzione del brano inizia nel 2019 da un’idea di Giulia e Alessandro Forte (produttore romano di Galeffi, Aiello) e si conclude grazie al lavoro di Peppe Levanto che rinforza l’atmosfera onirica del brano.
Ciao Giulia, bentornata sulle pagine di Tuttorock, come stai?
Ciao! Bene, grazie. Sono molto contenta di parlare di nuovo con voi di Tuttorock!
Parlami un po’ di questo tuo secondo singolo, “Carillon”, quando e com’è nato il brano?
“Carillon” è un brano nato nell’estate del 2019. L’ho scritto a quattro mani con Alessandro Forte, caro amico e produttore. Quando sono arrivata a Gate19, la mia etichetta, Peppe Levanto (il mio produttore) ed io abbiamo sentito la necessità di uniformare “Carillon”, che aveva all’epoca colori gitani, agli altri miei brani. Non è stato semplice renderlo coerente rispetto a come mi sento adesso, nel 2021.
È un brano a cui tengo moltissimo.
Una canzone che va molto controcorrente rispetto ai soliti ritmi e temi estivi, una canzone che oserei definire autunnale, sei d’accordo con la mia visione?
Effettivamente è molto lontana dai consueti singoli estivi. E non mi dispiace affatto!
Non ho mai pensato al fatto che potesse avere un “sapore autunnale”. L’ho scritta d’estate, le immagini nella mia testa da cui “Carillon” è nata hanno a che fare con l’estate. Credo però che il clarinetto, che ogni tanto fa capolino, rimandi a qualcosa di autunnale.
Il suono che si sente all’inizio e alla fine del brano proviene da un tuo carillon?
Sì, quel suono è proprio del carillon di quando ero bambina. Un regalo ricevuto alla mia nascita e che mi porto dietro in tutti i traslochi, in tutti i momenti della mia vita.
Che riscontri hai avuto dal tuo primo singolo, “Il freddo è uno stato mentale”, uscito circa 5 mesi fa?
“Il freddo è uno stato mentale” è stato un ottimo inizio. Ho visto che molte persone si sono ritrovate e immedesimate nelle parole, nel ritornello. Questa è una delle cose più importanti per me quando scrivo. Condividere, comunicare idee, pensieri, emozioni e vedere poi che altre persone provano le stesse cose che provo io.
Hai qualche live estivo in programma?
Ho già iniziato a suonare un po’ a Roma e vorrei continuare a farlo il più possibile.
Domanda d’obbligo, quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sono già pronta e carica per farvi sentire un altro pezzo, che spero arriverà in autunno.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa?
Grazie a voi!!!! Invito tutti i lettori di Tuttorock a seguirmi sui miei profili social.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.