GIRLSCHOOL – INTERVISTA A ENID WILLIAMS, BASSISTA DELLA BAND INGLESE PER PARLARE DEL NUO …
2 Gennaio 2016
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Le Girlschool sono uno dei primi gruppi al femminile nato circa trentacinque anni fa. Hanno da poco pubblicato “Guilty As Sin”, un album che riporta il loro sound agli esordi. Tramite Skype ne abbiamo parlato con Enid Williams, bassista ed una delle fondatrici della band. Enid ci ha fatto capire che stanno vivendo una nuova giovinezza e hanno ancora tanta grinta e forse questo è solo un nuovo inizio di una storia già lunga. La parola e Enid Williams.
Ciao Enid e benvenuta tra le pagine di Tuttorock.net, è un vero piacere parlare con un’icona del metal femminile. Come stai? Inizierei subito a parlare di “Guilty As Sin”, come è stato il processo compositivo?
Ok, è un piacere parlarne, sono veramente contenta di “Guilty As Sin”, dopo tanto tempo che viviamo in posti diversi, ci siamo nuovamente ritrovate in studio per comporre ed incidere i brani del cd. Abbiamo lavorato con un nuovo produttore, Chris Tsangarides, che ha tirato fuori il meglio di noi, riportandoci al sound iniziale delle Girlschool. Diciamo che “Guilty As Sin” è sicuramente più commerciale di “Legacy”, che era più heavy e dark, ma ogni brano ha un’energia diversa, frutto della collaborazione di tutte noi. Poi ognuna di noi ha i suoi gusti musicali e e se Kim ha sempre idee alla Motorhead, quindi più rock’n’roll e metal, io aggiungo la parte melodica ed il tutto ha funzionato a meraviglia. Comunque la parola commerciale che ho usato è solo per farti capire che i brani sono un po’ più semplici, ma tutto l’album suona sempre molto heavy. Sicuramente è un tributo alla musica che suonavamo agli inizi.
Sei soddisfatta del risultato finale?
Si assolutamente si, soddisfattissima e posso risponderti anche a nome delle altre ragazze della band.
Il disegno di copertina è molto bello, sembra un angelo in mezzo al fuoco. Di chi è l’idea?
Mi fa piacere che ti sia piaciuto!! Ci piaceva l’idea di un angelo avvolto dalle fiamme, è un’immagine molto forte e che penso rispecchi appieno il significato non solo dei testi, ma anche della musica.
Cosa mi dici dei testi?
I testi sono molto politici, diretti e non parliamo solo della politica inglese, ma della politica in generale, e “Come To Revolution” è il brano che ha più contenuti politici.
35 anni di carriera, un traguardo importantissimo, quale è per te il ricordo più bello e quello più brutto?
Domanda difficilissima, abbiamo passato momenti stupendi ed altri più complicati, sinceramente non saprei, anche se per essere soddisfatta della storia delle Girlschool e che siamo ancora qui a raccontarla, vuol dire che i momenti positivi solo quelli che oggi preferisco ricordare di più. L’incontro con Ronnie James Dio, con Lemmy ed i Motorhead, ecco questo mi fa essere fiera di dove siamo arrivate oggi.
Quale è per te il vostro album migliore?
Sicuramente “Legacy”, un po’ diverso dagli altri e “Hit And Run”.
Perché avete rivisitato “Hit And Run” nel 2011?
Perchè è uno dei nostri lavori migliori ed abbiamo pensato che riportarlo ai giorni nostri non sarebbe stato male ed infatti è piaciuto molto.
Avete suonato con grandi gruppi, quale è il ricordo migliore?
Ci sono molti gruppi interessanti, anche se preferisco ascoltare le vecchie glorie, forse perché anche noi ne facciamo parte.
Voi siete state una delle prime band al femminile. Oggi ci sono molti gruppi femminili, quale difficoltà avete avuto nel proporvi nel mondo musicale?
Wow!! Dovremo parlarne per ore, di difficoltà ne abbiamo incontrate tantissime, proprio perché all’epoca c’eravamo noi e ancora prima di noi le Runaways. Il nostro pubblico poi è sempre stato quasi totalmente maschile e non sempre siamo state trattate con molto rispetto, almeno nei primi anni di attività. Oggi le cose sono cambiate, ai nostri concerti ci sono molte ragazze ed alcune ci fermano e ci dicono che hanno iniziato a suonare grazie a noi e questo mi riempie di orgoglio. Oggi è tutto più facile, grazie a internet che permette di far uscire allo scoperto realtà musicali che anni fa rischiavano di rimanere all’oscuro. Comunque c’è sempre mota pressione sulle donne, specialmente nel pop, riferimenti sessuali che rendono la donna solo oggetto, di sesso è bello parlarne, ma in modo diverso. Noi ci presentiamo così come ci sentiamo e senza pressioni esterne.
Avete suonato ultimamente molto in Italia e specialmente a Roma. Che ricordi hai?
Si abbiamo suonato moltissime volte in Italia, è vero molto anche a Roma ed anche da poco. Ci siamo trovate benissimo, il pubblico italiano è calorosissimo, sia quando suoniamo che quando ci chiedono autografi e fotografie.
Tornerete in tour con “Guilty As Sin”?
Si è una promessa!
Ok, grazie ancora Enid, finisci l’intervista come vuoi per i vostri fans italiani ed i nostri lettori.
Grazie infinite del vostro supporto, vi amiamo e torneremo prestissimo a suonare in Italia!
FABIO LOFFREDO
Members:
Denise Dufort: Batteria
Kim McAuliffe: Voce e chitarra
Enid Willliams: Basso e voce
Jackie Chambers: Chitarra
http://www.girlschool.co.uk/mainindex.htm
https://www.facebook.com/girlschoolband/
https://twitter.com/girlschool?lang=it
https://www.youtube.com/channel/UCHYKzyqS2j_HwaTmpMoowRQ
Ciao Enid e benvenuta tra le pagine di Tuttorock.net, è un vero piacere parlare con un’icona del metal femminile. Come stai? Inizierei subito a parlare di “Guilty As Sin”, come è stato il processo compositivo?
Ok, è un piacere parlarne, sono veramente contenta di “Guilty As Sin”, dopo tanto tempo che viviamo in posti diversi, ci siamo nuovamente ritrovate in studio per comporre ed incidere i brani del cd. Abbiamo lavorato con un nuovo produttore, Chris Tsangarides, che ha tirato fuori il meglio di noi, riportandoci al sound iniziale delle Girlschool. Diciamo che “Guilty As Sin” è sicuramente più commerciale di “Legacy”, che era più heavy e dark, ma ogni brano ha un’energia diversa, frutto della collaborazione di tutte noi. Poi ognuna di noi ha i suoi gusti musicali e e se Kim ha sempre idee alla Motorhead, quindi più rock’n’roll e metal, io aggiungo la parte melodica ed il tutto ha funzionato a meraviglia. Comunque la parola commerciale che ho usato è solo per farti capire che i brani sono un po’ più semplici, ma tutto l’album suona sempre molto heavy. Sicuramente è un tributo alla musica che suonavamo agli inizi.
Sei soddisfatta del risultato finale?
Si assolutamente si, soddisfattissima e posso risponderti anche a nome delle altre ragazze della band.
Il disegno di copertina è molto bello, sembra un angelo in mezzo al fuoco. Di chi è l’idea?
Mi fa piacere che ti sia piaciuto!! Ci piaceva l’idea di un angelo avvolto dalle fiamme, è un’immagine molto forte e che penso rispecchi appieno il significato non solo dei testi, ma anche della musica.
Cosa mi dici dei testi?
I testi sono molto politici, diretti e non parliamo solo della politica inglese, ma della politica in generale, e “Come To Revolution” è il brano che ha più contenuti politici.
35 anni di carriera, un traguardo importantissimo, quale è per te il ricordo più bello e quello più brutto?
Domanda difficilissima, abbiamo passato momenti stupendi ed altri più complicati, sinceramente non saprei, anche se per essere soddisfatta della storia delle Girlschool e che siamo ancora qui a raccontarla, vuol dire che i momenti positivi solo quelli che oggi preferisco ricordare di più. L’incontro con Ronnie James Dio, con Lemmy ed i Motorhead, ecco questo mi fa essere fiera di dove siamo arrivate oggi.
Quale è per te il vostro album migliore?
Sicuramente “Legacy”, un po’ diverso dagli altri e “Hit And Run”.
Perché avete rivisitato “Hit And Run” nel 2011?
Perchè è uno dei nostri lavori migliori ed abbiamo pensato che riportarlo ai giorni nostri non sarebbe stato male ed infatti è piaciuto molto.
Avete suonato con grandi gruppi, quale è il ricordo migliore?
Ci sono molti gruppi interessanti, anche se preferisco ascoltare le vecchie glorie, forse perché anche noi ne facciamo parte.
Voi siete state una delle prime band al femminile. Oggi ci sono molti gruppi femminili, quale difficoltà avete avuto nel proporvi nel mondo musicale?
Wow!! Dovremo parlarne per ore, di difficoltà ne abbiamo incontrate tantissime, proprio perché all’epoca c’eravamo noi e ancora prima di noi le Runaways. Il nostro pubblico poi è sempre stato quasi totalmente maschile e non sempre siamo state trattate con molto rispetto, almeno nei primi anni di attività. Oggi le cose sono cambiate, ai nostri concerti ci sono molte ragazze ed alcune ci fermano e ci dicono che hanno iniziato a suonare grazie a noi e questo mi riempie di orgoglio. Oggi è tutto più facile, grazie a internet che permette di far uscire allo scoperto realtà musicali che anni fa rischiavano di rimanere all’oscuro. Comunque c’è sempre mota pressione sulle donne, specialmente nel pop, riferimenti sessuali che rendono la donna solo oggetto, di sesso è bello parlarne, ma in modo diverso. Noi ci presentiamo così come ci sentiamo e senza pressioni esterne.
Avete suonato ultimamente molto in Italia e specialmente a Roma. Che ricordi hai?
Si abbiamo suonato moltissime volte in Italia, è vero molto anche a Roma ed anche da poco. Ci siamo trovate benissimo, il pubblico italiano è calorosissimo, sia quando suoniamo che quando ci chiedono autografi e fotografie.
Tornerete in tour con “Guilty As Sin”?
Si è una promessa!
Ok, grazie ancora Enid, finisci l’intervista come vuoi per i vostri fans italiani ed i nostri lettori.
Grazie infinite del vostro supporto, vi amiamo e torneremo prestissimo a suonare in Italia!
FABIO LOFFREDO
Members:
Denise Dufort: Batteria
Kim McAuliffe: Voce e chitarra
Enid Willliams: Basso e voce
Jackie Chambers: Chitarra
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Fabio Loffredo
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!