GIO CRISTIANO – Intervista al chitarrista, cantautore e producer partenopeo
In occasione dell’uscita dell’album “Del blue (ed altre essenze)”, prodotto da Aspro Cuore, ho avuto il piacere di intervistare Gio Cristiano, chitarrista, cantautore e producer napoletano. Laureato in musica jazz e Scienze Politiche. La Repubblica lo ha definito “Un chitarrista funk/jazz di matrice hendrixiana” mentre Radio 3 lo identifica come “frutto dell’incrocio del mondo arabo-mediterraneo con la tradizione jazzistica”.
Fondatore di Aspro Cuore, centro di produzione e formazione musicale ed etichetta discografica.
Come producer cura le produzioni di molti artisti emergenti. Come chitarrista, lavora principalmente nel circuito dei festival jazz e blues italiani. (Sant’Anna Arresi Jazz festival, Eddie Lang Jazz Festival etc). Ha suonato con diversi artisti della scena musicale internazionale, tra i quali gli statunitensi Dean Bowman (con il quale ha realizzato il disco Voodoo Miles), Reggie Washington, Hamid Drake. Con il sassofonista Daniele Sepe ha partecipato alla realizzazione del disco live Direction Zappa.
“Del blue (ed altre essenze)” è stato registrato presso Aspro Cuore Studio, missato e masterizzato da Marco Ciardiello e Gio Cristiano, che si è occupato anche dei testi e musica. Nel disco hanno suonato Gio Cristiano (chitarre e voce), Marco Ciardiello (pianoforte e tastiere), Angelo Calabrese (batteria), Francesco Girardi (basso) e Roberta di Palma (cori). Credits copertina Francesco Berriola.
Ciao Gio, benvenuto su TuttoRock, parliamo subito del tuo nuovo album, “Del blue (ed altre essenze)”, che riscontri stai avendo?
Grazie dell’invito. Il disco sta piacendo, forse perchè ognuno può trovarci cose in cui si riconosce. Ci sono un mix di elementi che possono coinvolgere l’ascoltatore. Dalla canzone d’amore al brano strumentale. Chiaramente parliamo di un prodotto non mainstream, né come numeri, né come concezione. Per cui richiede tempo per girare e per essere decodificato
Brani scritti in quale lasso di tempo?
Le canzoni sono venute fuori negli ultimi 2 anni, mentre i brani strumentali – eccetto Miraggio – sono composizioni recenti che a volte nascono dalle stesse canzoni.
Un disco che ho apprezzato moltissimo e che risente ovviamente delle tue origini partenopee, Napoli e la musica, un binomio che è sempre rimasto vivo nel tempo, come spieghi questo continuo rinnovarsi senza mai dimenticare le origini?
Napoli è da sempre un miscuglio di culture, porta nel proprio dna la capacità di prendere elementi estranei e farli propri. Questo porta ad alimentare continuamente la produzione artistica della città, ad innovarla senza che ci sia un reale bisogno di staccarsi dalle origini.
Come nasce solitamente un tuo brano? Da un riff, da un’improvvisazione in sala prove o dipende dai casi?
Non c’è una regola precisa, dipende dal momento: “ddoje parole blues” è nato da un’improvvisazione blues, poi la struttura armonica è cambiata ed ora ha perso le sembianze originarie di un blues. In genere cerco sempre di non ragionare troppo sulle cose, di cogliere i primi momenti, le prime essenze di una nuova composizione.
Quando e com’è avvenuto il tuo avvicinamento al mondo della musica?
Se intendi dire professionalmente, è avvenuto in maniera graduale, a mano a mano mi sono ritagliato degli spazi e quando ho avuto la possibilità di lasciare il lavoro “normale” e concentrarmi sulla musica l’ho fatto con piacere.
Una domanda per il Gio Cristiano produttore, c’è ancora qualche giovane che abbia voglia di imbracciare uno strumento vero e non solamente sfruttare un computer, insomma, c’è ancora speranza?
Certamente! Sono molti i ragazzi che seguo, che oltre a scrivere bene che sono anche ottimi strumentisti. Le nuove leve hanno una grande energia e nuove idee da proporre.
Il problema non è dal lato della produzione, chi si avvicina alla musica ha già fatto una piccola rivoluzione. Il problema è in chi ascolta, l’ascoltatore medio dedica cinque o sei secondi di attenzione ad un nuovo brano. Questo è un dato sconvolgente, raccapricciante.
Hai programmato un tour estivo?
Alcune date di presentazione del nuovo disco a fine Giugno, poi si riprende in Autunno.
Con quale formazione ti presenterai sul palco?
Questo nuovo disco sarà presentato live dalla band con cui ho registrato. Preferisco avere una band stabile per poter avere più interplay sul palco.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Grazie a te, per chiudere inviterei i vostri lettori ad ascoltare in cuffia il disco o su un buon impianto stereo. La produzione di un disco è – almeno al di fuori dei circuiti mainstream – un atto d’amore, gli ascolti epidermici lasciamoli alla tv.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.