FREE SHOTS – Intervista alla band ligure
In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Paolo”, ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con i Free Shots, band genovese che mischia sapientemente il pop contemporaneo con l’energia dello swing moderno. Con questo nuovo inedito i Free Shots tornano sulla scena musicale dopo un periodo di fruttuose collaborazioni con il producer tedesco Wolfgang Lohr con il quale realizzano i remix dei brani “Notte in terza fila” e “Bella di notte”, pubblicate dall’etichetta Electro Swing Thing, che, in poco tempo, ottengono oltre 200.000 stream su Spotify e con il Duo Bucolico per la realizzazione della Tribute Collection “I tempi d’oro”.
Ciao ragazzi, benvenuti su Tuttorock, come state?
Ciao Marco, siamo molto felici di incontrarti e di incontrare per la prima volta il pubblico di Tuttorock! Per il momento stiamo bene, ma come tutti i musicisti non vediamo l’ora di tornare a calcare il palco e abbracciare tutte le persone che possiamo incontrare in occasione dei concerti.
Parliamo di questo nuovo singolo “Paolo”, uscito lo scorso 12 marzo, che riscontri state avendo?
Siamo contenti di come stanno procedendo gli ascolti sui vari canali. A breve uscirà anche il videoclip che accompagnerà il brano, punteremo forte anche su questo perché è stato prodotto e diretto da Aleph Viola, attore teatrale che ha lavorato anche per fiction della Rai, e ha come protagonista Paolo Li Volsi, altro giovane attore genovese con all’attivo esperienze teatrali e televisive. Dal punto di vista musicale abbiamo notato che gli ascoltatori riconoscono nel sound il nostro marchio di fabbrica, ma notano anche come siano presenti nuove idee come l’utilizzo marcato di synth e l’introduzione di uno strumentale un po’ spiazzante ma innovativo per il nostro percorso.
Di chi è stata l’idea del video?
Il nostro eclettico violinista Alberto Ansaldo, che è anche pianista e fisarmonicista della band, ha individuato, dopo aver osservato diversi video molto interessanti, nell’attore Aleph Viola la persona giusta per dare un’impronta innovativa e teatrale al nostro format. A nostro parere quello che è venuto fuori incarna bene l’idea che abbiamo del brano e sentiamo particolarmente azzeccata questa produzione.
Chi è Paolo?
Paolo è un amore al quale aggrapparsi, è un bisogno di certezze in un mondo difficile da comprendere per le sue contraddizioni. Anche dal punto di vista musicale ciascuno di noi ha il proprio Paolo: è colui che ci ispira, che ci dà lo slancio per continuare a suonare in questo momento difficilissimo, che ci ricorda della bellezza della musica, del suonare, del condividere con gli altri il messaggio che la musica trasmette. Pensiamo che ognuno abbia il proprio Paolo o che lo stia cercando, e quindi che ognuno possa interpretare con grande libertà questo testo.
Com’è nato il brano? Dal testo, da un’improvvisazione in sala prove da altro?
Il brano è nato in pieno lockdown, nell’aprile 2020, da un’idea simultaneamente testuale e musicale del batterista, Mattia Ciuffardi. Appena è stato possibile ci siamo riuniti per lavorare sull’arrangiamento. Il chitarrista, Guglielmo Cassinelli, è anche un ottimo produttore ed ha impostato tutte le pre-produzioni per la registrazione, eseguita poi dal fonico milanese Michele Marino Gallina (Sky, Morgan, Luf) al Greenfog Studio di Genova. I nostri brani nascono solitamente dall’idea di un singolo e poi vengono lavorati insieme. Questo lavoro è molto importante perché solo in questo modo i brani arrivano ad avere il sound peculiare e riconoscibile.
La vostra proposta musicale è un mix tra pop e swing, quando e com’è nata l’idea di unire questi due mondi e dar vita al progetto Free Shots?
Il progetto Free Shots è nato nel 2014 con l’idea di arrangiare in chiave swing i successi contemporanei. Questo ci ha portato a collaborare con diverse realtà nel Nord Italia in occasione di serate danzanti e contest swing (Royal Swing Fest 2017 di Torino su tutti). In questi luoghi abbiamo avuto modo di conoscere, dal 2015, diversi artisti della scena Electro Swing internazionale che ci hanno influenzato molto, come i siculo-londinesi Swingrowers, i bolognesi Rumba de Bodas e i torinesi Sweet Life Society, band con cui abbiamo stretto un grande rapporto di amicizia e di collaborazione; con loro abbiamo organizzato per anni il festival Swing Circus tra Torino e Genova. Abbiamo anche avuto l’occasione di aprire il concerto dei Caravan Palace al Goa Boa Festival di Genova; a nostro parere sono loro i migliori performer di Electro Swing al mondo. Tutti questi incontri hanno condizionato la nostra ricerca musicale, abbiamo abbracciato sonorità più elettroniche, ritmiche più quadrate (tempo dimezzato) all’interno del rapido flusso sincopato dello swing degli anni ’30. Ne è uscito il nostro primo manifesto musicale, il disco Vorrei tanto dir, del 2017.
Quanto vi ha fatto crescere musicalmente la collaborazione con il produttore-DJ di Berlino Wolfgang Lohr?
La collaborazione con il produttore berlinese Wolfgang Lohr ci ha dato diverse idee per inserire nuove sonorità e nuovi ritmi, come l’uso di una batteria con suoni elettronici marcati e impostazione pop nel groove, l’uso di synth sia in sottofondo che in primo piano nei riff, l’inserimento di hook molto catchy in stile pop. Anche i testi e le strutture dei brani hanno risentito di questa spinta verso il pop.
C’è un concerto vostro che ricordate più volentieri rispetto agli altri?
Ce ne sono tanti e ogni membro della band ne ha uno diverso. Siamo molto legati alle esibizioni live perché il palco è la nostra casa e il pubblico è la nostra famiglia. Possiamo ricordare senza dubbio il concerto di cui abbiamo già parlato in apertura ai Caravan Palace nel 2015, poi un concerto sull’acqua nella Baia del Silenzio a Sestri Levante in occasione dell’Andersen Festival del 2017, il primo Swing Circus a Torino alle ex-Officine Corsare nel 2015, il primo Swing Circus a casa nostra, a Genova, sempre nel 2015, il capodanno in piazza ad Albenga nel 2020, e tanti altri. Memorabile, per le fortissime emozioni che ci ha trasmesso, il concerto in occasione del Ballarò Buskers Festival di Palermo nell’ottobre 2018, in una piazza gremita che ci ha accolto in un calorosissimo abbraccio. Non possiamo però non citare i concerti che ogni anno organizziamo il 23 dicembre con il Teatro della Tosse di Genova, dove abbiamo l’occasione di incontrare il nostro pubblico genovese, sono in tantissimi ma oramai li conosciamo tutti!
C’è invece un luogo o un paese in particolare dove vi piacerebbe esibirvi?
Ci piacerebbe sicuramente lavorare ad un tour in Europa. Abbiamo avuto modo di suonare in Francia e vorremmo tornarci presto!
Domanda d’obbligo, che progetti avete per i prossimi tempi?
Con Paolo abbiamo aperto il progetto che ci porterà a presentare diversi singoli nei prossimi mesi. La speranza è quella di poterli suonare dal vivo la prossima estate!
Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Grazie a te per la chiacchierata, è stata molto piacevole! Consigliamo a tutti i lettori e a tutti gli ascoltatori di seguire i nostri canali Spotify e Instagram per non perdersi i nuovi singoli in uscita nei prossimi mesi. Stay tuned! See you on the road!
MARCO PRITONI
Band:
voce – Giuditta Frigerio
pianoforte – Alberto Ansaldo
basso – Luca Caracciolo
batteria – Mattia Ciuffardi
chitarra, synth, programmazione – Guglielmo Cassinelli
sax contralto, sax tenore – Giancarlo Canazza
tromba, trombone – Mario Martini
sax baritono, clarinetto – Francesco Mascardi
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Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.